La ketamina è un anestetico generale adoperato sia per uso umano che per uso veterinario. La sua molecola è molto simile a quella del PCP. Sintetizzata nel 1962, la ketamina è considerata un “anestetico dissociativo”; pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche e ad anestesia con ketamina riportano allucinazioni profonde, esperienze extracorporee, visioni mistiche, ecc. È attraverso i resoconti di questi pazienti che furono scoperti gli effetti psichedelici di dosi sub-anestetiche della ketamina. Durante gli anni ’70 questa sostanza fu scoperta dalla comunità degli “psiconauti psichedelici” – gli psiconauti sono persone che consapevoli degli effetti che esse provocano, assumono spontaneamente sostanze allucinogene attuando una vera e propria ricerca scientifica - mentre negli ultimissimi anni si osserva una nuova ondata d’interesse per l’uso della ketamina nell’ambiente dei “rave”, spesso in associazione con MDMA (ecstasy) e altre droghe. 11 Riporto di seguito alcuni resoconti di psiconauti. Le esperienze qui descritte sono ottenute con la dose media “psichedelica” di circa 100 mg iniettati per via intramuscolare. ....Come sta per arrivare “l’effetto” c’è un’interruzione nella continuità di coscienza. Rapidamente mi trovo in un universo psichedelico che turbina. Frequentemente non c’è la percezione di essere sé stessi, di essere nati, di avere un personalità o un corpo. L’esperienza è quella di trovarsi in orgasmo totale con l’universo. Miliardi di immagini e percezioni fluiscono simultaneamente attraverso i miei circuiti. Con la mia prima esperienza di ketamina avevo la sensazione non-verbale che la mia vita fino a quel punto era stata in preparazione - particolarmente riguardo alle mie precedenti esperienze psichedeliche – e prendendo la ketamina è stato come se avessi premuto il bottone di partenza. Sentii come se se ci fosse stato un cambiamento maggiore e permanente nella “fabbrica della realtà” o nella maniera in cui concepivo l’universo. E questa nuova realtà si rivelò migliore di quanto credessi. Le mie esperienze psichedeliche passate mi avevano insegnato come cedere e defluire all’interno di questo tipo di mondo. Con un’esperienza di ketamina non ho bisogno di “fare” alcuna cosa. Una volta somministrata, l’esperienza semplicemente accade. Qualche volta mi sento alla deriva come un singolo atomo o come un pezzo di coscienza in un vortice di energie che turbina. Questa sensazione può passare e divengo allora il punto centrale attraverso il quale passano tutte queste energie. Anche se alla velocità della luce si sta dissolvendo qualsiasi appoggio di realtà, identità o stabilità, non provo alcuna paura.... ....dai trenta minuti all’ora dall’inizio dell’esperienza arrivo ad un apice. Sento a questo punto che la mia volontà determina l’esistenza o meno dell’universo. E posso passare tra esistenza e non esistenza molte volte in un secondo. Dopo di ciò avviene il ritorno alla coscienza regolare, che comincia con la percezione delle strutture più famigliari. Queste “percezioni personali” aumento di frequenza, una ogni 100000, una ogni 1000000, ecc. Presto ricordo la mia identità precedente. Non ho mai sentito questo momento come una delusione - come invece accade frequentemente quando scende l’effetto dell’ecstasy -. Quando mi rendo conto di star tornando indietro cado ulteriormente in un altro bel romanzo. “Wow! Sto tornando indietro, mi meraviglio che la vita si presenti così piacevole dopo una simile esperienza!”. Sebbene ci sia la sensazione che la cavalcata sia pressoché finita, questa parte dell’esperienza è piuttosto interessante, con una porzione della mia mente che ancora corre in cerchio nel cosmo mentre l’altra si reintegra con la realtà. Al ritorno nel corpo, le visioni continuano ancora per un poco anche ad occhi aperti, esse possono essere piuttosto spettacolari e allucinatorie..... ....Dopo circa 30 minuti (anche se soggettivamente il concetto del tempo terrestre è completamente privo di significato), in qualche modo ho riacquistato una debole percezione dell’individualità e noto che i miei occhi sono aperti quando gli oggetti della stanza ricominciano a mettersi a fuoco. Ciò mi ricorda che ho un corpo e comincio nuovamente a sentirmi connesso ad esso a partire dalle estremità interne. Questo processo di “rientro” è bello come una rinascita. Per l’ora e mezza successiva mi sento intontito e con gli arti vacillanti e in qualche modo nauseato se mi muovevo troppo. La cannabis può essere un valido alleato nel temperare lo sconforto del periodo “di recupero”. La notte dormo bene e al mio risveglio ho la testa leggera e posso potenzialmente affrontare una giornata di lavoro.... - È stata accertata la pericolosità della sua associazione a depressivi respiratori quali alcool, barbiturici e Valium - È meglio evitare l’assunzione di qualunque cibo a partire da almeno due ore prima dell’esperienza con ketamina. - La nausea che può seguire l’esperienza ketaminica è più pronunciata quando ci si muove, quindi dosaggi medio- alti di questa sostanza non sono adatti alle danze sfrenate. - Anche il più smailiziato conoscitore di altri psichedelici, quali LSD, psilocibina (funghetti) e mescalina (peyote) può rimanere sorpreso, disorientato, impaurito dagli effetti della ketamina. Sarà il caso di non farsi trarre in inganno dalla brevità del “viaggio” ketaminico. La possibilità di sensazioni psichedeliche “imponenti” non è da sottovalutare! - Non si conoscono ancora gli effetti farmacologici a breve e a lunga durata della combinazione di ketamnia ed ecstasy. La ketamina assunta da sola ed in maniera controllata non è pericolosa per il fisico – lo dimostra il suo sperimentato impiego in pediatria e geriatria -, ma potrebbe esserlo in combinazione con almeno alcune delle “nuove droghe” che circolano nei rave e nelle discoteche. - L’uso continuato può comportare alcuni problemi fisici, in particolare difficoltà nella digestione e nell’urinare e talvolta un indebolimento della memoria.
Scritto da “Anna dai capelli biondi”
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