man from Armenia a dit:
...la morale ha fonte dall'individuo stesso, cioè è ancorata al nulla, è mutevole a bisogno, nulla impedisce di professare oggi una cosa, domani il suo contrario, l'etica è opportunista e proteiforme... La religione offre due vantaggi, la possibilità di ricorrere al lavoro fatto dagli altri correligionari e un riferimento esterno per l'etica... Quelle individualistiche molto povere di risposte per le persone oneste che finiscono per trovarsi in difficoltà davanti ai grandi enigmi morali, fonte di infinite opportunità per le disoneste, che possono fare un po' come gli pare e piace....
A mio avviso gli stessi problemi dati dalle spiritualità individuali si hanno anche nelle religioni collettive, visto che un collettivo è
innanzitutto un insieme di individui. Anche le religioni possono cambiare molto velocemente la loro etica. Il cristianesimo è passato da essere vittima delle persecuzioni dei romani a persecutore delle presunte eresie quasi nel giro di una generazione. Anzi, una religione, avendo molto spesso un clero strutturato in forma gerarchica, diventa strumento e forma di potere. Il singolo basa la sua etica sulla sua propia morale, un'organizzazione può divenire corrotta, separando la morale privata del singolo dall'etica collettiva.
Ed anche i vantaggi che tu associ alla religione sono gli stessi che sono intrinseci alla cultura umana: la possibilità di venir tramandati di generazione in generazione e di costituire quindi un progresso. Avviene in filosofia, avviene in scienza, avviene in arte. Io posso studiare il taosimo, il buddhismo, il cristianesimo, e trovarvi le risposte che cerco, senza dover per forza ingoiare tutti quei dogmi che non fanno per me. Invece di mangiarmi la pappetta pronta, condita di appetizzanti, esaltatori della sapidità, coloranti, conservanti, mi prendo la verdura dall'orto e me la cucino io (scusa per il paragone poco della rispettoso della religione come pappetta del supermercato, ma io non posso fare a meno di vederla così).
Riconosco un vantaggio nelle religioni, ovvero quello di inserirsi in una precisa tradizione, dando quindi all'uomo una posizione nel cosmo. Io credo a questo,
dunque sono questo, perchè questo è quello che credeva mio padre e mio padre prima di lui,
questo è ciò che siamo. La religione dona senso di identità. Anche i coloranti e gli esaltatori di sapidità servono a qualcosa. Se l'uomo oggi è così confuso, disorientato, ed anche esposto a disturbi mentali, è perchè ha perso il suo spazio nel mondo, la culla comoda e rassicurante della tradizione. Farsi la minestra con le vedure raccolte nell'orto è molto più faticoso che comprarala al supermercato. Chi se la fa da solo a volte sarà tantato di andarsela a comprare, e chi non ha alcuna intenzione di farsela ma non la trova al supermercato perché la modernità ha eroso le tradizioni, e quindi anche le zuppe del supermercato appaiono poco appetibili, magari finirà per saltare la cena, magiare al fast food, farsi di anfe per non sentire la fame. L'uomo moderno è costretto a convivere con la complessità. Ma, onestamente, tra la complessità del mondo e la semplicità rassicurante della culla, preferisco la prima.