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Filosofia

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Horror Vacui a dit:
@Mogoros: io credo che (cercare di) amare tutti sia impossibile e irrispettoso nei confronti delle persone che ci amano davvero.
Tu hai detto che le persone sono spaventate dal male che le altre persone potrebbero arrecar loro ed hai perfettamente ragione! La natura è così, se tu ti avvicinassi ad un animale selvatico, pensi che non sarebbe intimorito?
Non dovremmo cadere nella trappola degli idealismi, si tratta di utopia (letteralmente "luogo che non esiste") e di retorica.

Più che "nucleo familiare" io lo chiamerei "nucleo dei cari", formato appunto da persone care a prescindere dal fatto che siano di famiglia o meno. Bene, ammettendo che le delusioni sono sempre dietro l'angolo, questo è ciò che "abbiamo", non ciò che ci "resta".
Se dici "resta" stai compiendo un salto metafisico, è come se volessi lasciar intendere ad un passato glorioso e di "bontà" originaria che abbiamo perso o che abbiamo corrotto. Sarebbe come se volessi lasciar intendere che la nostra situazione non fosse consona al nostro essere. Ma guardiamo alla storia (anche a quella naturale della vita sulla Terra) piuttosto che alla metafisica, la storia ci dice che nel mondo questa condizione di lotta c'è sempre stata e ci lascia presagire che continuerà ad esserci. Perché illudersi e/o screditare ciò che "abbiamo"?

Io invece credo che "amare davvero" persone specifiche è solo diceria. L'unico che ama davvero è dio, lo spirito, chiamatelo come volete, tanto non ha nome, e questo amore lo manifesta attraverso di noi che DOBBIAMO necessariamente elargire a TUTTI gli esseri viventi.

Se un animale selvatico si allontana da me, ha percepito la non purezza del mio intento, lui sa' che io inconsciamente sto tramando qualcosa, anche il solo pensare che lui mi potrebbe fare del male e che sto facendo male ad avvicinarmi ad un animale selvatico fa scattare il suo senso sottile. Un animale addomesticato ha perso molto del suo potere, visto che è stato costretto a cederlo ai suoi padroni, perciò non si allontanerà nemmeno da chi vuole fargli del male, o comunque ci metterà di più a capirlo: in un certo senso è come se fosse intontito dal senso di oppressione, ma ormai si sente a suo agio visto che ha tutte le comodità e non vuole neanche pensarci alla libertà.

Quello che abbiamo è quello che ci resta: siamo noi che decidiamo. Io non mi illudo, né scredito, anzi: voglio espandere questa possibilità al mondo! Tutti e dico TUTTI devono amarsi allo stesso modo cui io amo me stesso.

Utopia e retorica per la mente razionale del XX secolo. Per favore, non screditiamo il messaggio dello spirito di fronte a scienziati ottusi che vogliono schematizzare la realtà: sappiamo entrambi che dietro c'è qualcosa di molto più grosso.

La storia è scritta dai vincitori: non pensare che siano i "buoni" ad aver vinto. Se leggi qualche testo del 17esimo o 18esimo secolo, troverai le civiltà tribali descritte come scimmie e trattate come tali. Quindi immagina l'idea che si sono fatti nel corso degli anni le persone nei loro confronti: <<noi siamo all'avanguardia, tutti belli e tecnologici, mentre guarda quelli: sporchi e affamati che di notte ballano attorno al fuoco perché non sanno niente>>!

La storie ci dice... guardando la storia... Grazie ma non ho bisogno di sentire la solita pappardella: io sono artefice del mio presente, conoscitore del mio passato e ideatore del mio futuro. Tutto il resto è noia.

Concludo col dire che amare davvero significa amare indipendentemente da chi, cosa, quanto, quando, come e perché. Io amo perché sono amore, non perché VOGLIO amore o perché DEVO amare. Io amo e basta. Certo, sono anche io in cammino, e ho i miei deliri egoici: a volte mi capita di voler odiare qualcuno, ma poi faccio dei respiri forti e mi rendo conto che l'unica cosa che rimane è un "ti voglio bene" ed un abbraccio. Se tutto il mondo si unisse in un abbraccio cosciente e d'amore tutti i nostri "problemi" finirebbero adesso. E nessun conoscitore della psichedelia negherebbe quest'ultima affermazione, dato che è la verità.
 

Horror Vacui

Holofractale de l'hypervérité
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21 Fev 2012
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@Mogoros:

Se sei a conoscenza della verità penso sia inutile discuterne, tienitela.

Potrei sostenere infinite tesi analoghe alla tua e non cambierebbe nulla, avrebbero tutte pari dignità.

~Møgõrøs&#8226; a dit:
sappiamo entrambi che dietro c'è qualcosa di molto più grosso.
Aggiungo che io non so nulla, mi piace considerarmi pieno di dubbi.
Negare questo presunto mondo dietro al mondo non è diverso dall'affermarlo. Sono entrambi atti di fede, affermarlo però fa tendenzialmente star meglio; e questo è un motivo in più per diffidarne.
Il mio modesto parere dice che sarebbe un tantino meglio optare per la sospensione del giudizio.
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Di sicuro non è un argomento facile da trattare, ma andando in profondità con l'essere e la consapevolezza si giunge a conclusioni (anche se forse è più corretto dire rivelazioni) tanto semplici quanto complete.

Non c'è nessun atto di fede nelle mie affermazioni: semplicemente sono. Non credo a ciò che non sento di aver fatto mio, perché non ne ho il bisogno.

Certo fa' filosofo dire "so di non sapere" e "se sei a conoscenza della verità è inutile discuterne", ma cosa ne trarresti da ciò? Tanto vale chiudiamo il thread... Avrei preferito molto di più una risposta articolata con le tue ragioni astratte o fisiche, invece di un banale "non ha senso parlare e non so nulla"...

Vabbeh comunque non credo che addirittura c'è bisogno di sospendere il giudizio: ognuno ha il diritto di dire la sua. Sembra quasi un voler lasciare intendere che non siamo "pronti" a parlare di questa cosa...
 

Ming

Sale drogué·e
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5 Sept 2014
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Scusate se faccio il giuduce, ma mogoros ha sicuramente ragione a dire che se non si discute non ha senso stare su un forum. Mogoros però perdonami ma alcune tue frasi nel commento precedente suonavano un po' troppo come verità calate dall'alto ed inconstestabili, anche se di certo non era tua intenzione. Detto questo sono d'accordo con horror, su questo universo noi umani non siamo in grado di sapere nulla, possiamo passare la vita a discutere ma anche vivessimo 2000 anni risposte certe non credo ne troveremmo mai. E personalmente anche io non posso fare a meno di sospettare di fronte alle credenze consolatorie, sarebbe strana la coincidenza che di tutte le credenze possibili quelle giuste debbano essere quelle più piacevoli per l'uomo.
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Capisco tutto perfettamente, tranne una cosa: dov'è che ho lasciato intendere verità incontestabili? Non per altro ma anche rileggendo per farmi "l'esame di coscienza" non trovo i punti da voi evidenziati... Se era per il "sappiamo entrambi che c'è qualcosa di molto più grosso", penso che è facile intenderne il significato: bisogna andare oltre alla percezione mondana delle cose, oltre a quello che ci hanno insegnato per integrarci in questa società (a parer mio un po' traviata ma questo è un altro discorso) e vedere le cose come le deve vedere un essere umano cosciente di sé, degli altri esseri viventi e dell'ambiente in cui vive.
 

Horror Vacui

Holofractale de l'hypervérité
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21 Fev 2012
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~Møgõrøs&#8226; a dit:
Di sicuro non è un argomento facile da trattare, ma andando in profondità con l'essere e la consapevolezza si giunge a conclusioni (anche se forse è più corretto dire rivelazioni) tanto semplici quanto complete.

Non c'è nessun atto di fede nelle mie affermazioni: semplicemente sono. Non credo a ciò che non sento di aver fatto mio, perché non ne ho il bisogno.
Non metto in dubbio l'autenticità di queste rivelazioni. Dubito però che una cosa, per quanto possa essere autentica, possa essere considerata "vera" con tale facilità.
Quesito: alcune sostanze sono dette delirogene; l'atropina ed il destrometorfano ad esempio, se non erro, vado a memoria. Bene, sono delirogene e non allucinogene perché al contrario degli allucinogeni generano delle vere e proprie figure, animali, persone ecc. Poniamo che io assuma una massiccia quantità di una di queste sostanze e veda un unicorno in giro per le strade della mia città. La visione dell'unicorno sarà certamente autentica per me ma questo significa che l'unicorno esiste? Oppure pensa agli omini che si vedono sotto DMT.

~Møgõrøs&#8226; a dit:
Certo fa' filosofo dire "so di non sapere" e "se sei a conoscenza della verità è inutile discuterne", ma cosa ne trarresti da ciò? Tanto vale chiudiamo il thread... Avrei preferito molto di più una risposta articolata con le tue ragioni astratte o fisiche, invece di un banale "non ha senso parlare e non so nulla"...

Vabbeh comunque non credo che addirittura c'è bisogno di sospendere il giudizio: ognuno ha il diritto di dire la sua. Sembra quasi un voler lasciare intendere che non siamo "pronti" a parlare di questa cosa...

Appunto si tratta di diritto e non di dovere; un diritto al contrario di un dovere implica che io possa pure decidere di non usufruirne.
Tu hai vissuto una forte esperienza e l'hai condivisa con noi, nessuno può dirti nulla perché hai usufruito di un tuo diritto. Certo però che può essere contestata come qualsiasi altra affermazione di chiunque altro.

Io personalmente invece, non ho ancora ricevuto rivelazioni e la maestosità dell'universo mi disarma, dunque non "faccio il filosofo" dicendo che non so ma semplicemente "non so". Wittgenstein nel suo Tractatus scrisse: su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
Penso sia un pensiero che faccia al caso mio in questo momento.
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Horror Vacui a dit:
Non metto in dubbio l'autenticità di queste rivelazioni. Dubito però che una cosa, per quanto possa essere autentica, possa essere considerata "vera" con tale facilità.
Quesito: alcune sostanze sono dette delirogene; l'atropina ed il destrometorfano ad esempio, se non erro, vado a memoria. Bene, sono delirogene e non allucinogene perché al contrario degli allucinogeni generano delle vere e proprie figure, animali, persone ecc. Poniamo che io assuma una massiccia quantità di una di queste sostanze e veda un unicorno in giro per le strade della mia città. La visione dell'unicorno sarà certamente autentica per me ma questo significa che l'unicorno esiste? Oppure pensa agli omini che si vedono sotto DMT.



Appunto si tratta di diritto e non di dovere; un diritto al contrario di un dovere implica che io possa pure decidere di non usufruirne.
Tu hai vissuto una forte esperienza e l'hai condivisa con noi, nessuno può dirti nulla perché hai usufruito di un tuo diritto. Certo però che può essere contestata come qualsiasi altra affermazione di chiunque altro.

Io personalmente invece, non ho ancora ricevuto rivelazioni e la maestosità dell'universo mi disarma, dunque non "faccio il filosofo" dicendo che non so ma semplicemente "non so". Wittgenstein nel suo Tractatus scrisse: su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
Penso sia un pensiero che faccia al caso mio in questo momento.

Il discorso su cosa è "vero" e cosa non lo è penso che crolla nel momento in cui ci ricordiamo che la realtà stessa è un "gioco dei sensi". Non siamo neppure certi dell'effettiva realtà delle altre persone.

Comunque apprezzo il tuo punto di vista, in un certo senso qui molti sanno di non sapere, io in primis che di fronte all'infinito non posso far altro che star zitto ed ascoltare, ma quando voglio esprimere questo a qualcun altro devo pur fare riferimento a dei mezzi nella cosiddetta "realtà ordinaria" che ci accomuna tutti. Non parlo con gli sciamani o con i santoni quindi uso termini "mondani" e come tali possono essere fraintesi. Per dire: mica ci capiamo solo a guardarci negli occhi! Magari un giorno...
 

Ming

Sale drogué·e
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Capisco tutto perfettamente, tranne una cosa: dov'è che ho lasciato intendere verità incontestabili?
Bè per esempio il tuo riferimento agli scienziati ottusi suona un po' male. E comunque dire "sappiamo tutti che..." pretende di dare per scontato qualcosa che scontato non è, che ci sia davvero qualcosa oltre alla materia che percepiamo è del tutto indimostrabile. Va benissimo che non era tua intenzione pontificare, e la reazione di horror pare anche a me un po' sproporzionata, ma se due persone percepiscono una qualche forma di supponenza devi prendere atto del fatto che potresti aver compiuto un qualche errore comunicativo. Dal tuo punto di vista ciò che hai detto immagino sia del tutto ovvio, ma per chi ha idee diverse suona male che si dia per assunto qualcosa che non condivide. Comunque pace, siamo tutti amici e non è successo nulla. :)
 

Horror Vacui

Holofractale de l'hypervérité
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21 Fev 2012
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~Møgõrøs&#8226; a dit:
Il discorso su cosa è "vero" e cosa non lo è penso che crolla nel momento in cui ci ricordiamo che la realtà stessa è un "gioco dei sensi". Non siamo neppure certi dell'effettiva realtà delle altre persone.

Non credo annulli la questione. Per vero intendo esistente.
E l'esistenza non inerisce con la parzialità/fallacia dei sensi bensì con la pura X, con l'incognita (il noumeno kantiano) che giunge a noi filtrata dai sensi.

Prendiamo atto della parzialità dei sensi okay, il mondo che percepiamo è un mondo nostro, non perché creato da noi ma perché filtrato da noi (dai nostri sensi); così come il mondo percepito da un pipistrello o da una zanzara è un mondo del tutto loro e diverso dal nostro.

Tuttavia, tutto ciò non annulla l'esistenza di alcune entità e la non esistenza di altre entità. Ad esempio, parlare di ultrasuoni e parlare di unicorni penso abbia una dignità ben diversa.
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In più col tuo discorso sul dubbio radicale (che ritengo sia auspicabile tenere sempre ben presente nella nostra vita ed interazione col mondo) dovresti sì dubitare delle persone che ti stanno accanto o degli ultrasuoni per dirne un'altra ma dovresti a maggior ragione dubitare di manifestazioni cognitive o addirittura "inter-cognitive" come quelle da te accennate. Insomma dubitare dovrebbe innanzitutto significare dubitare di sé stessi (a mio modesto parere).
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Horror Vacui a dit:

Non posso negare la possibilità dell'esistenza di un Matrix universale, ma a questo punto non si può negare neanche l'esistenza di un Matrix esterno al nostro e così via... Le cose innegabili non le trovo poi così "vere", appunto perché non sono discutibili. Se io dico che Dio esiste nessuno può negare quest'affermazione. O meglio tutti possono farlo, ma nessuno può dimostrarlo!
 
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