Continuando sulla scia delle "cose" curiose, stregoni che manipolando sostanze creano zombie:
Zombie*— Personaggi che non fanno parte della tradizione europea, ma che sono stati resi noti dalla letteratura e dal cinema, sono gli zombie. Secondo la tradizione vudu di Haiti (di origine africana) gli zombie un tempo indicavano le anime di persone decedute di morte violenta che continuavano a vivere come fantasmi; tali anime potevano essere rinchiuse in bottiglia da abili stregoni e vendute, poiché vi si concentrava una notevole potenza. Più di recente sono stati chiamati zombie quegli uomini (apparentemente) morti, riportati da uno stregone a una vita da automi e sfruttati come schiavi.
Quest’ultima credenza si diffuse all’inizio del XX secolo, quando la Hasco (Haitian American Sugar Company), con l’incremento della produzione di canna da zucchero, pagava profumatamente chi procurava braccianti per la raccolta. Allora gli stregoni incominciarono a fornire questi schiavi, trattenendo per sé l’intero compenso.
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Spiegazione*— La spiegazione scientifica degli zombie venne fornita negli anni Ottanta da Wade Davis, etnobotanico della Harvard University, che analizzò vari campioni di «polvere zombie» usata dagli stregoni (chiamati*bocor) per provocare la morte apparente delle loro vittime. Queste polveri contengono una sostanza anestetica, la tetrodotossina, così chiamata perché si ricava dai Tetrodontidi (pesci palla); tale sostanza è un veleno nervino che provoca un coma profondo confondibile con la morte. Alla tossina vengono mescolati altri ingredienti, come la bufotenina, che si trova nella pelle del rospo e causa allucinazioni, e ulteriori sostanze che rallentano il battito cardiaco e agiscono sul sistema nervoso.
Allora lo stregone che vuole creare uno zombie prepara con questi ingredienti una pozione e la applica alla pelle della vittima, la quale va incontro a un rallentamento del battito cardiaco, entra in coma e viene considerata morta. Dopo la sepoltura, lo stregone riesuma il corpo e lo «risuscita»; gli fa mangiare un miscuglio di igname (un vegetale dalle radici commestibili) e di datura (una pianta che provoca allucinazioni) e lo conduce via in uno stato di intossicazione. A quel punto lo zombie è pronto per essere sfruttato come schiavo.
Altre volte gli zombie sono semplicemente delle persone con gravi deficienze mentali; in entrambi i casi si tratta di esseri abulici, sottomessi alla volontà altrui. Secondo la tradizione, lo zombie è mite, ma diventa feroce se gli si dà da mangiare del sale, cosa che lo porta a prendere coscienza del proprio stato e a vendicarsi del «padrone». Invece il cinema ha spesso trasformato questi semiautomi in mostri assetati di sangue.
L’origine del termine zombie non è chiara: forse deriva dal congolese*nvumbi, «corpo senza anima», onsumbi, «demonio»; oppure dal caraibico*zemi, «spirito dei morti»; o ancora potrebbe essere una deformazione creola del francese*les ombres, «le ombre».
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