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17enne in coma dopo aver preso Ecstasy

triptamina

Glandeuse pinéale
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4 Mai 2010
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http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... a-8650612/

Io ero presente quella sera, e oltre ad aver visto un 3 ambulanze appostate fuori, non ho capito niente di ciò che stava succedendo.

La domanda che mi faccio è: come è possibile?
Apparte le boiate scritte tra i vari articoli, non riesco a capire come si possa finire in coma e a necessitare un trapianto di fegato con una pastiglia (o speed non si capisce) + alcol.
Se era tagliata con lo schifo, possibile che sia stato l'unico a star male?
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
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7 Mar 2010
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si è possibile, se il veleno per topi anzichè essere distribuito omogeneamente fra tutte le pastiglie è finito concentrato in una sola, per cui verosimilmente questo sfortunato si è preso una intera pastiglia di veleno... successe esattamente la stessa cosa ad una ragazza italiana qualche anno fa: a lei toccò la pastiglia di veleno e dovettero fargli il trapianto di fegato, agli altri toccò l'mdma
 

Mindburn

Alpiniste Kundalini
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15 Mar 2010
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Non capisco... che vantaggio c'è per un produttore nell'uccidere i propri consumatori? parlando in modo prettamente economico non ne vedo il senso, capisco il tagliare una sostanza per aumentarne il guadagno ma esistono 1000 sostanze innocue per l'organismo e dal costo irrisorio con cui tagliare una droga per quale motivo usarne una mortale e dal costo neanche troppo baso come un ratticida? la storia del veleno per topi è sicuramente una cagata ma bisogna capire cosa davvero ci fosse in quella pastiglia e le condizioni epatiche del paziente antecedenti al consumo... io non conosco il caso in questione ma mi piacerebbe moltissimo leggere la cartella clinica e l'analisi tossicologica... c'è qualcosa che mi sfugge...
 

vimana

Elfe Mécanique
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24 Juil 2010
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Muorire di overdose di anfetamine è difficilissimo al massiomo dovrebbe venire una psicosi. Anche sul fegato non dovrebbe essere più dannosa di alcol ma anche se una sera bevi fino alla morte non mai sentito nessuno che ha avuto bisogno di trapianto al fegato immediato per qualche droga a parte forse chi si era mangiato qualche amanita falloide. Anche sui giornali dicono che secondo i medici è colpa della sostanza da taglio ma anche io sono daccordo sul fatto che mica ci guadagnano ad avvelenare a morte un consumatore, poi sarebbe finito in ospedale anche qualcun'altro. Secondo me è più probabile che si tratta di un incidente tipo ha bevuto da qualche bottiglia contenete qualche sostanza nociva sbagliandosi o anche qualche altro farmaco in dose massiccia tipo la tachipirina ......... se non non saprei proprio come spiegarmela una cosa del genere in una persona sana di 17 anni
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
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7 Mar 2010
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nessuno studio ha mai dimostrato una qualsivoglia correlazione fra la farmacotossicologia dell'ecstasy o delle amfetamine e la capacità di indurre un danno epatico acuto così grave da causare un trapianto di fegato...eppure esiste una nutrita casistica di persone che sono andate incontro a questo fenomeno... trattandosi spesso di persone che già avevano assunto la sostanza in passato si può escludere una ipersensibilità alla sostanza in sè e quindi ipotizzare che a scatenare la patologia sia o un sottoprodotto della sintesi (ma questo verosimilmente dovrebbe essere presente quasi sempre visto che queste sostanze non vengono sintetizzate con reagenti con purezza di laboratorio, nè in condizioni stechiometriche, nè con controllo accurato di temperatura e pressione, nè tantomeno sottoposte al termine alla purificazione) oppure si tratta di un adulterante, e cosa può causare un danno epatico fulminante se non per esempio un veleno? qualche anno fa giravano partite di erba tagliata col vetro e di hashish tagliato con la vernice giusto per dire che agli spacciatori non gliene frega alcunchè della salute dei consumatori... è pur vero che spesso le sostanze di taglio sono innocue ma talvolta (raramente) vengono aggiunte anche sostanze farmaceutiche che hanno lo scopo di potenziare l'effetto della droga primaria, simulandone l'azione... è il caso della cocaina con l'atropina che causò alcuni decessi pochi anni fa in italia... infine la sostanza di taglio può anche servire ad ostacolare o interferire nel riconoscimento chimico della sostanza illecita da parte degli organi investigativi... talvolta la sostanza di taglio non viene aggiunta in modo omogeneo alla partita e finisce per concentrarsi in una sola pastiglia causando effetti mortali... anche nel caso in cui non fosse un ratticida, cosa può causare un danno epatico così fulminante?
 

triptamina

Glandeuse pinéale
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4 Mai 2010
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L'ecstasy da quel che ne so non affatica per niente il fegato, e non riesco a spiegarmi nemmeno il coma. Deve essersi proprio alcolizzato pesante, però non lo riduci in pappa con una serata..

Secondo me è stata una interazione con farmaci assunti dal tipo in questione, che giusto per entrare nella parte del "complottista" secondo me i giornali/ospedale non divulgano perchè non vedono l'ora di togliersi sti sassi dalle scarpe sgomberando gli ultimi centri sociali di Milano. (vedi Expo, recente sgombero della bottigliera occupata ecc.ecc.)

EDIT: aggiungo che l'ipotesi di veleni per tagliare l'md non voglio proprio tenerla in considerazione per principio, che tristezza infinita se è veramente così...
 

vimana

Elfe Mécanique
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24 Juil 2010
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Comunque per me resta sempre strano che che gli abbia fulminato il fegato così. Ripeto secondo me magari ubriaco ha si è ingerito giù qualchosalro di strano pensando che sballasse (medicinali o veleni presi accidentalmente) o aveva già qualcosa al fegato. Comunque in ogni caso siamo di fronte a una ignoranza complessiva dei giornalisti. Una volta dicono che ha preso ecstasy e un'altra metanfetamina che c'è abbastanza differenza tra le due anche se in parte della molecola sono uguali. Io comunque dubito che abbia preso il vero meth che qui in europa è difficilissimo da trovare.
Visto che anche i medici dicono che dovrebbe essere colpa della sostanza da taglio, questo dimostra come il proibizzionismo uccida molte più vite. Infatti se si sapeva con esattezza cosa aveva ingerito magari si poteva fare qualcosa subito e di sicuro se era legale non era tagliata con schifezze e magari avrebbero chiamato l'ambulanza prima senza avere paura di andare in ospedale.
Comunque resta il fatto che ci sono 3-4 morti all'anno massimo neanche così sicure che sono colpa di anfetamnina ed ectasy ed anzi nella maggior parte delle volte è coinvolto alcol o altro. Parlano tanto di roulete russa ma è molto più probabile morire di incidente stradale, andando a fare alpinismo o affogare per una congestione o il mare mosso.
 

vimana

Elfe Mécanique
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24 Juil 2010
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Per fortuna forse non sarà necessario il trapianto di fegato al ragazzo anche se le sue condizioni restano gravi. il Leoncavallo e gli altri spazi autogestiti avranno un pò di grane però:
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... e-8700896/

nelle prime righe si legge nell'interpretazione giornalistica la causa dell'epatite:
Il ragazzo era stato portato al Niguarda con una epatite fulminante causata dalle droghe (un cocktail tra amfetamine e cannabis).
 

mescalito89

Glandeuse pinéale
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11 Mai 2010
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che schifo...ovviamente anzichè prendere in considerazione il problema reale buttano tutto su un altra questione per fare i loro porci comodi...mi vien da chiedermi chi siano i veri assassini....
 

triptamina

Glandeuse pinéale
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4 Mai 2010
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vimana a dit:
Per fortuna forse non sarà necessario il trapianto di fegato al ragazzo anche se le sue condizioni restano gravi. il Leoncavallo e gli altri spazi autogestiti avranno un pò di grane però:
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... e-8700896/

nelle prime righe si legge nell'interpretazione giornalistica la causa dell'epatite:
Il ragazzo era stato portato al Niguarda con una epatite fulminante causata dalle droghe (un cocktail tra amfetamine e cannabis).

incredibile, hanno un fatto un cinema senza eguali e il ragazzo alla fine è stato male perchè caduto a pera di testa...
sempre più disprezzo verso i giornalisti
 

mr_terrorman

Holofractale de l'hypervérité
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8 Mar 2010
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vista la casistica, non credo sia molto importante il perchè sia stato male il ragazzo (a parte un nostro personale interesse di dubbia rilevanza),, è molto più preoccupante come si attaccano ad ogni cagata per rafforzare il loro regime di terrore e disinformazione che, come ben sappiamo, porta solo altri casini su cui possono ancora aggrapparsi.. e così si chiude il loro anello di interesse.

come diceva Vimana, la legalizzazione (in termini da definirsi ovviamente,, non vorrei neanche io droga subito e per tutti) porterebbe un enorme taglio dei rischi -oltre al fatto che risanerebbe i buchi economici dello stato con cui ci riempono la testa e le palle nell'arco di pochissimo tempo-.
 

triptamina

Glandeuse pinéale
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4 Mai 2010
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Il tipo in questione è morto ieri. Mi chiedo se si possa considerare come lo sfigato su un miliardo che muore per ecstasy visto che di altre informazioni non ne sono ancora uscite fuori...
 

Mindburn

Alpiniste Kundalini
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Non sapremo mai la verità, capire la reale tossicità dell'mdma non è facile... bisognerebbe fare uno studio serio e invece nessuno se ne occupa... dagli eventi della strada non si può conoscere nulla di sicuro! non si conosce l'anamnesi del paziente e di conseguenza non si può sapere se l'evento deriva da qualcosa di preesistente, inoltre non conosciamo quello che ha preso e non possiamo analizzarlo per capire se oltre all'mdma ci fossero sostante che possono portare ad un epatite farmacologica.... troppe incognite... gli studi si fanno in laboratorio dove le variabili sono controllabili... probabilmente la realtà su questo episodio resterà un mistero...
 

Jackjack

Sale drogué·e
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In ogni caso, condolianze alla famiglia..
e spero per il leoncavallo che non debba subire troppe grane, perchè a milano non se ne può fare a meno di un posto del genere ;)
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
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Gallarate
"Dieci anni di calvario per sei ore di sballo"
La testimonianza davanti ai ragazzini delle scuole Majno-Cardano di Giorgia Benusiglio, 27enne milanese, che dieci anni fa dovette subire un trapianto di fegato per aver assunto una mezza pastiglietta di ecstasy


«Per sei ore di sballo ho subito dieci anni di calvario. Il trapianto del fegato, poi anni dentro e fuori dagli ospedali per esami, visite e cure, farmaci salvavita tutti i giorni. E cionoostante riesco ancora a condurre un'esistenza abbastanza normale». A parlare è Giorgia Benusiglio, 27enne milanese con una storia pesante da raccontare, che da dieci anni si porta dietro, fisicamente, e va a raccontare fra i ragazzi. Oggi era a Gallarate, al Teatro Condominio, in platea ragazzi di seconde e terze medie delle scuole Majno-Cardano.

Diciamolo subito e leviamoci il dente: fa rabbrividire che si debba spiegare a ragazzini di 12 e 13 anni quali pericoli nasconda la droga, e il contrasto fra i discorsi sugli effetti tremendi delle sostanze e i volti puliti di questi ragazzini fa venire la nausea. Ma è così e ci si deve rassegnare: i dati dicono che quasi l'80% degli adolescenti sperimenterà prima o poi qualche sostanza stupefacente. E come ricorderà con maturità sorprendente uno di questi giovanissimi, della questione droga si era occupata anche una trasmissione autorevole come AnnoZero (cui Giorgia era presente), con un filmato shock in cui adolescenti non più che sedicenni mostravano una conoscenza e una disinvoltura sull'uso delle droghe di sintesi da dare i brividi. Forse, appartenendo al quel 20-25% che non si è mai "calato", sniffato o fumato niente, chi scrive non fa testo. La storia di Giorgia, sul palco con il padre Mario e con la preside dell'istituto, parla da sè, ed è di monito a tutti.

Succede una sera in discoteca, passano pasticche fra amici, anche Giorgia "assume", sballa, come tutti, per qualche ora si diverte, euforica, su di giri, leggera. Poi, prima ancora di tornare a casa, diventa gialla come un limone. Già in ambulanza capiscono la gravità della situazione: è lei che non ha ben presente, non le sembra poi di essere a un passo dalla morte, ma è così. Epatite fulminante di origine tossicologica, e la ragazzina avrà il buonsenso di "confessare" a una giovane dottoressa cosa aveva preso. «Quando ho visto i miei genitori, i loro occhi, è stato il momento più duro, vedevo il terrore di perdermi, e una domanda: dove abbiamo sbagliato? Sono dieci anni che dico loro loro che in nulla hanno sbagliato, i giovani vivono in un contesto che va oltre la famiglia» e una corretta educazione non sempre basta a mettersi al riparo, occorre uno sforzo individuale.

A Niguarda Giorgia passa diciassette ore sotto i ferri per ricevere il fegato di Alessandra, che, morta in un incidente, le ridarà la vita. «Per me lei è una musa ispiratrice, è parte di me, siamo tutt'uno, non so come spiegarlo. Ho conosciuto i suoi genitori, sono perfino... gelosa di chi ha ricevuto il suo cuore». Ma il trapianto, fatto in fretta e furia salvando «per i capelli» la ragazza, non è riuscito perfettamente. La devono riaprire, altre cinque ore. Il fegato è più grande delle dimensioni ideali, opprime vena cava e polmoni, Giorgia resta un mese e mezzo in terapia intensiva, data per spacciata; può incontrare solo pochisisme persone bardate come per la guerra batteriologica, date le sue condizioni che la rendono inerme di fronte ai germi. E ancora oggi vive grazie ai farmaci antirigetto e ha meno globuli bianchi, quindi è più sensibile a ogni tipo di malattie infettive e non. I continui controlli le hanno salvato la vita una seconda volta quando un tumore maligno, altra conseguenza remota del suo stato di trapiantata, è stato identificato per tempo e vinto. «Alla fine riesco ad avere una vita anche normale, esco, vado al mare, in discoteca, studio, ma non augurerei al mio peggior nemico quello che ho passato, e le conseguenze che mi porterò addosso per tutta la vita». Su tutte queste esperienze Giorgia ha scritto anche un libro, ma non è qui per fare della pubblicità editoriale: piuttosto per fare cultura e prevenzione.

Sono stati descritti anche gli effetti fisici e mentali dell'ecstasy: se è vero che la maggioranza di coloro che la assumono non ne risente immediatamente come Giorgia (e come altri casi tragici finiti con la morte improvvisa dell'assuntore), i danni a lungo termine di un uso regolare sono devastanti, e sui pericoli per chi non conosce gli effetti individuali anche della singola pasticca non c'è bisogno di dire altro. Anche perchè queste droghe sintetiche, derivate dalle anfetamine, sono prodotte da criminali spesso in laboratori improvvisati, con l'aiuto di "chimici" senza scrupoli. Non si sa mai quali sostanze, in definitiva, possono contenere: le varianti sono innumerevoli. Un ulteriore elemento che induce alla massima prudenza. Ma per i ragazzi più giovani la vera sfida, dirà il padre di Giorgia, è resistere a un modello, all'introduzione della droga a partire dalla scuole, dove «spesso è il più figo della classe, quello che impenna col motorino, che tutti vogliono imitare, quello che porta la roba ai compagni». E di fronte alla «politica del più figo» perde ogni idea di liberalizzazione delle droghe leggere: che, naturalmente, per chi a vissuto un'esperienza del genere, non esistono. Nemmeno lo spinello, «perchè quello di oggi è da 27 a 40 volte più potente di decenni fa». Un'idea-forza che da qualche tempo si ripete nel tentativo di arginare un'altra spinta. Quella di chi ripudia la repressione e, rassegnato, si vota alla riduzione del danno.
9/03/2010
Stefano D'[email protected]


http://www3.varesenews.it/scuola/articolo.php?id=166917
 
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