Pirro a dit:
Tutto soggettivo, per certi alimenti è vero e per certi no. Che poi la cucina sia base di una civiltà, d'accordo... se per civiltà si intende il progresso e lo sviluppo tutt'altro che spirituale. Personalmente farei a meno di una simile civiltà.
Devo dire che ho un mio parere personale su questo punto, che è frutto di anni di esperienza, osservazione, studio, comparazioni, riflessioni:
Le persone che mangiano semplice, cuocendo poco o niente il proprio cibo(mi riferisco soprattutto a quello sattvico), sono persone semplici, senza complessi, libere, rilassate, dagli occhi pieni di luce e che vivono una vita carica di energia e positività; persone dalle quali si può imparare tanto. Mentre coloro che esigono cibo raffinato tra salse e spezie, sono persone complesse, lunatiche, che conducono uno stile di vita ingarbugliato tra mille mete, desideri e delusioni, con una fitta attività mentale che tende al basso - ovvero al materiale. Persone la cui compagnia non è proprio un gran piacere, per non dire stressante.
Naturalmente ci sono delle eccezioni, ma generalmente è così - a mio avviso, sempre.
Non avrei saputo esprimermi meglio. Grazie. Nessun animale cuoce nessun cibo e guarda caso sono tutti in salute. La cottura come base della civiltà è una stronzata nel senso concettuale del termine. Casomai la cottura è alla base della nostra cultura. I cibi che si devono cuocere sono quelli che non possiamo mangiare. E non venitemi a dire che le verdure si cuociono perché potremmo mangiarle anche crude, ovviamente. La cottura, è risaputo, devitalizza, de-enzima e abbassa le vibrazioni (Angstrom, vi prego, leggetele le cose che ho scritto) perdendo in vitalità. Paramahansa Yogananda, famosissimo yogi, nel suo libro "Alimentazione yoga" parla di come mangiare solo cibi crudi (frutta dolce, frutta grassa, ortaggi, verdura, cereali, legumi e noci) favorisca incredibilmente la meditazione e una immediata chiarezza mentale.
Levi Strauss, famosissimo antropologo (premio Nobel mi sa) parla appunto di come la cottura sia la più importante linea di demarcazione che differenzia noi dagli animali, ma questo non significa che sia una cosa positiva. Non traete la sempliciotta conclusione stereotipata secondo la quale i miei discorsi sono estremisti, perché in fin dei conti anche il concetto di estremismo è un puro costrutto umano, un'illusione per etichettare qualcosa o qualcuno e levarcelo dalle palle. Perché noi siamo abituati così, pensiamo in modo duale: giusto, sbagliato, destra, sinistra, buono, cattivo, acceso, spento. Il nostro universo è stato creato in questo modo. Anche il bianco che racchiude in se tutti i colori ha nella sua antitesi il nero che è l'anti-colore per eccellenza, l'assenza di colore, un non-colore. Tutto è duale. Anche il nostro cervello possiede due lobi.
L'alimentazione cruda è la migliore non per sbandierare l'anticonformismo, perché non avrebbe senso. L'anticonformismo è anch'esso un costrutto umano, un sottoprodotto della società. Pensateci, alcune forme di arte, ad esempio le avanguardie come il futurismo, sono nient'altro che la reazione da parte di gente che vedeva nel progresso la chiave di volta della felicità umana. Questo tipo di arte è nata come conseguenza alla nascente e rampante società consumistica. Una persona che arriva a pensare questo non farebbe mai una scelta importante come quella alimentare solo per "alimentare" una qualche vena anticonformista. Non avrebbe senso. L'anticonformismo è figlia del capitalismo perché è nata grazie ad essa, in risposta ad essa, come conseguenza di essa. Spero si sia capita l'analogia con quello che voglio dire. Io non mangio solo cibi crudi perché voglio essere anticonformista; le persone che fanno così non hanno identità e la ricercano nel "diverso" nell'"alternativo". Io sono in perfetta pace con me stesso, riesco a meditare quasi tutte le notti chiedendo a me stesso (o alla mia anima) di attivare la ghiandola pineale e guardate un po'? Appena lo chiedo, sento la parte centrale della mia fronte che mi pizzica dall'interno, un po' come se mi stessero toccando con un dito dall'interno e con gli occhi chiusi si illumina tutto. Riesco con molta più facilità a sognare (anche se mi piacerebbe fare qualche sogno lucido ma ancora non mi documento alla perfezione).
Insomma, la mia scelta alimentare non è dettata da una qualche vuotaggine interna dovuta a una mancanza di personalità che deve essere colmata per forza con l'anticonformismo perché, come ho detto prima, essere per forza di cose anticonformisti significa avere sempre un'etichetta da parte di quella società che ha voluto che tu fossi così. Significa che sei un pupazzo solo con un altro colore, punto. Non c'è nessun destra e sinistra perché non esiste il "divite et impera" che la società ci ha imposto di pensare, esistiamo noi con le nostre idee; e le nostre idee non sono né bianche e né nere, ma hanno i colori dell'arcobaleno.
Ah, e non ho bisogno di scusarmi con nessuno per l'off topic. Se qualcuno reputa che questo post vada cancellato lo faccia pure, non mi interessa.