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San Pedro,come lavorarlo?

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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Molto Lontano a dit:
Un uccellino mi ha detto che i cacti vivi e in polvere che si trovano online sono fregature.

Li fanno crescere in fretta e li gonfiano (acqua?) per fargli assumere l'aspetto di san pedro di 10/25 anni, il problema è che contengono poca o zero mescalina, visto che i tempi affinchè la pianta diventi per noi interessante purtroppo sono quelli.

Qualcuno conferma ?

proprio qualche giorno fa ci pensavo, e mi sono fatto l'idea che oltre al "ora e subito", lo fanno per non fare delle bombe a mano onde non rincorrere con problemi con la legge
 

LiZaRdCz

Neurotransmetteur
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20 Oct 2011
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Ho tradotto questa Guida per chi la voglia :). Solo a scopo informativo e al fine dell'apprendimento del processo chimico.
Non provate assolutamente ad eseguirla ragazzi.

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Estrazione della Mescalina

Quello di cui avrai bisogno:

  • Un acido. Preferibilmente uno volatile. Solforico e Cloridrico vanno benissimo. Io ho usato HCl (acido cloridrico). Nota che la scelta dell'acido, ovviamente influenzerà il dosaggio del prodotto finale, a causa dei diversi pesi molecolari..
  • 400 grammi di idrossido di sodio (sinonimi: NaOH, liscivia)
  • 1 litro di Xylene (synonym: xylol) – Da notare che questo potrà essere riciclato per estrazioni successive.
  • Una damigiana da circa 5L max
  • Una pipetta
  • Un vasetto (barattolino tipo Bormioli) piccolo~ io ne ho usato uno da 300ml
  • 200g circa di polvere di cactus, più è fina, meglio è.
  • Una cartina tornasole (opzionale, per misurare il pH)
  • Un piatto di vetro per l’evaporazione.
  • Abbastanza acqua da riempire il resto della damigiana , avendo cura di lasciare un po’ d’aria in superficie. (assicuratevi che non sia calda! Molto fredda è il top, poi vi spiegherò il perché.)

    NaOH, Xylene e HCl si trovano su eBay o Amazon ad una cifra onesta. Credo che con 30€ circa riuscirete ad avere questi famosi ingredienti proibiti.

Raccomandazioni sullo xylene: Lo Xylene è un solvente volatile e altamente infiammabile, che in realtà è una miscela di 3 diverse sostanze chimiche. Ogni volta che lo utilizzerai, assicurati di essere in una zona ben ventilata, lontano da fiamme libere o qualsiasi fonte di calore. Fate molta attenzione se non volete fare “il botto”.

Raccomandazioni su NaOH: NaOH (o idrossido di sodio, o soda caustica) è una base molto forte. E’ estremamente corrosiva e se toccherà la tua pelle ti brucerà all’istante. In caso di ingestione, non indurre il vomito ma bere molta, molta acqua. Se dovesse toccare la tua pelle, lavati abbondantemente con acqua e rimuovi subito i vestiti contaminati. In caso di contatto con gli occhi, sciacquare gli occhi con acqua per 15 minuti, sollevando le palpebre di tanto in tanto. E 'meglio consultare un medico, o chiamare un centro antiveleni, in caso di contatto. Ad ogni modo, leggete anche l’etichetta.

Raccomandazioni su HCl: HCl, è un acido molto forte, normalmente presente anche nell’acido muriatico (tuttavia consiglio di non usare direttamente l’acido muriatico in quanto spesso contiene anche altri additivi tossici. Comprate l’HCl su ebay o un negozio di materiale chimico.). In sé per sé è un gas, ma quello che si trova, generalmente è una soluzione più o meno al 35% (riuscirete ad apprezzare anche i vapori di HCl , tossici!! ). Deve necessariamente essere utilizzato in una zona ben ventilata, specialmente quando si lavora con grandi quantità. Le misure di primo soccorso sono identiche a quelle della soda, tuttavia leggete attentamente l’etichetta.
Occhio a non respirare i vapori! Usate una mascherina ragazzi!

Raccomandazioni sui materiali: Ci sono un po’ di cose da annotare prima di decidere quali contenitori utilizzare con le sostanze chimiche. Lo xylene, scioglierà la maggiorparte della plastica, ad eccezione dell’ HDPE (Hight Density PolyEtilene, NB: i materiali di HDPE hanno di solito quest’acronimo, insieme ad un triangolino di riciclaggio recitante il numero 2) e il PTFE (Teflon). L’HCl reagirà con molti tipi di metalli, quindi evitateli. Una buona opzione è usare il vetro. Il vetro, tuttavia, non è completamente immune agli altri reagenti chimici. La soda ad esempio, tende lentamente ad intaccare il vetro e ad indebolirlo, rendendolo a lungo andare molto fragile. Quindi, occhio.

Leggete molto bene e lavorate con cura. Un errore comprometterà sicuramente il prodotto finale.

Step 1

Cosa bisogna fare:
Riempire la damigiana con acqua fredda, (non fino all’orlo, lasciate ampio spazio in quanto vanno aggiunte altre cose. Regolatevi dalla linea di separazione delle due fasi come in figura, 4Litri dovrebbero andar bene) e versare l’NaOH lentamente (400 grammi). Questo genererà molto calore. Occhio perchè l’acqua si riscalderà molto, e questo è il motivo per cui dovreste inizialmente utilizzare acqua fredda, non vogliamo infatti che questa roba ci ustioni. Molto probabilmente, sarà necessario agitare la soluzione per sciogliere completamente l’NaOH. Adesso aggiungiamo la polvere di cactus circa 100/200 grammi. Successivamente, aggiungere 1 litro di xylene. Si stratificherà sopra l’acqua, proprio come se avessimo messo olio. A questo punto, a me piace disegnare una linea con un pennarello, dove si separano lo xylene dalla mistura acqua/polvere/NaOH, così da sapere quando hanno finito di separarsi (capirete cosa intendo leggendo il seguito.). Infine mischiare occasionalmente, lasciando riposare ogni volta che agitate, per un totale di 24 ore. Provate ad omogeneizzare il più possibile i diversi strati, perchè meglio mischierete, meglio funzionerà, e meno estrazioni dovrete fare nel lungo periodo. Teoricamente dobbiamo avere più shakeramenti possibili, tra lo xylene e l’acqua/polvere/NaOH. Molte persone per mischiarle continuamente, ruotano la damigiana cautamente ( proprio come fanno i somelier prima di assaggiare il vino). Se mischiate troppo energicamente, finirete per creare una emulsione che ci metterà molto, moltissimo tempo a sedimentare. Se ciò accadesse, riporre delicatamente la damigiana in un lavandino riempito con acqua calda, o un secchio, può aiutare la sedimentazione. Un altro trucco per permettere una migliore separazione è aggiungere un’altra piccola quantità di NaOH. Questo, farà aumentare la densità dell’acqua che si separerà in maniera migliore dallo xylene. Ma occhio a quanto ne aggiungete. Potreste turbare gli equilibri.
Cosa succede:
La soda, in questo step serve a due scopi. Rende “libera” la mescalina (distaccando molecole acide che la imprigionano e la avvolgono), e rompe le cellule contenute nella polvere di cactus, per rilasciare la mescalina libera nella soluzione.
Una volta che la mescalina è libera, allora diviene solubile nello Xylene ed insolubile nell'acqua. Per questa ragione, migra dallo strato acquoso verso quello dello Xylene.
Voir la pièce jointe 16784


Step 2

Cosa bisogna fare:

Dopo aver mescolato per circa 24 ore, e permesso allo xylene e alla mistura acqua/cactus/soda di separarsi COMPLETAMENTE, lo Xylene deve essere separato e messo in un vasetto a parte.
Il nostro intento è separare completamente lo Xylene senza portarci con noi la minima contaminazione di acqua/cactus/soda. E questo è estremamente importante.
Se anche un quantitativo irrisorio di NaOH, dovesse essere prelevato insieme allo Xylene, questo consumerà nella fase successiva l'acido (per modo di dire), e produrrà cloruro di sodio (Sale da cucina , NaCl), molto difficile da separare e si tradurrà in un prodotto finale meno puro. E quindi influenzerà il dosaggio finale. Ma questo è il male minore....

Perchè, se malauguratamente, lo strato di Xylene non sia perfettamente separato, e quindi ci portassimo via con esso anche una grande quantità di NaOH, questa non reagirebbe tutta con l'acido e la rimanenza finirebbe nel prodotto finale, inquinandolo.
Questo potrebbe essere MORTALE. Estrema attenzione ragazzacci.

Ritornando a noi, in un altro vasetto, aggiungere circa 5 gocce di HCl in 45 ml di acqua. La regola recita: è sempre meglio usare meno acido e non di più. Se ne si usa troppo, si rischia di "bruciare" il prodotto finale. Se ne si usa poco, tutta la mescalina non verrà convertita nella sua forma di sale (ma potrà essere riconvertita quando si ripeterà questo passaggio più avanti, quindi non importa molto, ecco perchè è meglio usarne poco.)

Versare ora l'acqua acida, nel vasetto dove abbiamo precedentemente isolato e separato lo Xylene, e shakerare. Lasciate ancora una volta che gli strati si separino. Fate sedimentare insomma, la maggiorparte dello xylene come avete fatto prima nella damigiana principale e poi eliminiamolo (separiamolo dall'acqua acida).
Il metodo più semplice, per sbarazzarsi dello Xylene, è di mettere il barattolo (con il coperchio) nel freezer.
Quel che succede è che l'acqua si congela, ma lo xylene non lo farà.
Non appena avremo rimosso lo xylene (che a questo punto è scarico di alcaloidi), riversiamolo pure nella damigiana principale, così potremo riutilizzarlo. Risciacquiamo anche il vasetto dove è rimasta l'acqua congelata, con una piccola quantità d'acqua per ripulire tutto lo xylene e versiamo anche questo risciacquo dal vasetto alla damigiana principale.

Un altro modo per eliminare completamente lo Xylene è utilizzare una siringa, facendo quindi un lavoro di precisione. Fate quello che ritenete più opportuno. Probabilmente una combinazione delle due, ma qualunque cosa facciate, assicuratevi di eliminare la maggiore quantità del cazzo di Xylene! Dovete ottenere soltanto l'acqua dove saranno disciolti gli alcaloidi.
Ovviamente una quantità piccolissima, per quanto irrisoria, rimarrà nella vostra acqua nel vasetto, ma non è un grossissimo problema.
Mettiamo da parte il vasetto con l'acqua che si sta scongelando per lo step 3.

Tuttavia, è opportuno ripetere il passaggio più volte per non rischiare di tralasciare troppa mescalina nella damigiana (In quanto un solo step non è in grado di "portarsi" tutta la mescalina).
Quindi ripetiamo il procedimento: shakeriamo lo Xylene nella damigiana principale, che contiene a questo punto anche lo Xylene che abbiamo eliminato dall'ultimo barattolo e ri-attendiamo che sedimenti e che crei la "linea di separazione". Shakeriamo...attendiamo le 24 ore. Mettiamo da parte lo Xylene come abbiamo fatto prima, in un altro vasetto e mischiamolo con acqua + l'HCl come abbiamo fatto in precedenza. Ovviamente mettiamo meno HCl della volta precedente. Probabilmente una goccia in meno rispetto a prima.Ogni volta che si ripete, serve sempre meno HCl.
Se prima avete utilizzato 5 gocce di HCl a questo punti utilizziamone 4 e nel successivo 3 , etc.
Eliminiamo ancora una volta lo xylene totalmente come fatto in precedenza e recuperiamo l'acqua dove dovrebbe esserci la nostra mescalina (e uniamola all'acqua di prima).
Insomma, dobbiamo ripetere lo step tal quale a prima. Con tutte le precisioni e precauzioni.

Dobbiamo ripetere questo step per minimo 3 volte.

Cosa succede?:

L'aggiunta dell'acqua con l'acido allo xylene, converte la mescalina libera, di nuovo nella sua forma "imprigionata" (sale di mescalina).
Il sale torna quindi solubile nell'acqua, ma non nello Xylene e quindi si sposterà nella soluzione acquosa, lasciando lo Xylene senza alcaloidi.
Ma a questo punto avremo un'acqua senza NaOH e senza cactus in sospensione.

Step 3

Cosa bisogna fare?:
Ora, se avete eseguito perfettamente tutti i passaggi precedenti, tutto ciò che resta da fare è evaporare l'acqua. E ciò, vi lascerà gli alcaloidi.
La regola è: Maggiore è la superficie, maggiore è il calore e maggiore e il ricircolo d'aria, più veloce sarà l'evaporazione.
Non suggerisco di bollire l'acqua, ma tuttavia è possibile se lo si desidera. Ovviamente, abbiate l'accortezza di fermare l'ebollizione prima che l'acqua sia tutta evaporata oppure brucerete la mescalina!

La polvere risultante, dovrebbe essere bianca o giallo tenue come visibile nella figura. Se la vostra è più colorata, generalmente significa che avete utilizzato troppo acido. Aggiungetene di meno la prossima volta. Vi suggerisco di assaggiare una piccola quantità per assicurarvi che sia di buona qualità e dovrebbe esserlo, se avete seguito le istruzioni correttamente.
Non dovrebbe avere un sapore salato (Questo succede quando la c'è soda residua e reagisce con l'acido cloridrico, producendo sale da cucina NaOH + HCl -> NaCl + H2O ), o bruciare la bocca con un sapore molto amaro (come sarebbe la soda). Un sapore molto aspro indica invece che è ancora bagnata con acido.
Potrebbe essere un po' amaro, ma non troppo. Potrete anche verificare se c'è acido o base (NaOH), prendendone una piccola quantità e mettendo una goccia d'acqua su di essa per poi verificarla con una cartina tornasole (Acquistabile su eBay a pochi euro).

La contaminazione con il sale (NaCl), non sarebbe un problema enorme, ma dovrete tenere a mente il dosaggio. State più attenti in futuro !!!! Un pò più di NaOH che vi porterete dietro nell'estrazione dello Xylene e potreste avere guai seri (vedi l'avvertimento nel passaggio precedente.).
Un'altra cosa: assicuratevi che la polvere sia completamente asciutta prima di provare a raschiarla con una lama ad esempio.
Lo ricordo ancora una volta; L'acido reagisce con il metallo che contaminerà e si riverserà sul prodotto. Se così fosse, dovrete buttare tutto.

Voir la pièce jointe 16785


Note sulla dose: Il prodotto ottenuto NON E’ mescalina pura in quanto anche gli altri alcaloidi presenti nel cactus sono stati estratti. La cristallizazione, produrrà mescalina quasi pura, tuttavia non spiegherò qui come si fa. Notate che anche l’acido utilizzato influenzerà la dose, in quanto diversi acidi hanno diversi pesi molecolari.
Con buona approssimazione, si può dire che 450mg di questo prodotto ottenuto corrispondono a circa 350mg di mescalina pura, ma questo dipenderà anche dalla bontà del vostro cactus. Non esiste perciò una regola fissa.
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Molto Lontano a dit:
Un uccellino mi ha detto che i cacti vivi e in polvere che si trovano online sono fregature.

Li fanno crescere in fretta e li gonfiano (acqua?) per fargli assumere l'aspetto di san pedro di 10/25 anni, il problema è che contengono poca o zero mescalina, visto che i tempi affinchè la pianta diventi per noi interessante purtroppo sono quelli.

Qualcuno conferma ?
Cosa vuol dire gonfiarli? I Trichocereus, se messi nell'ambiente giusto, crescono velocemente gia' di loro. Per me i problemi principali sono che:
- Spesso i cactus venduti sono cloni di cactus che gia' in principio avevano un basso contenuto di alcaloidi. Trout chiama i pachanoi e i peruvianus piu' comuni rispettivamente "P.C." (Predominant cultivator) e Cuzcoensis, e a detta sua sono tra le varieta' meno potenti. Per maggiori info scaricate i suoi PDF:
San Pedro - Sacred Cacti 4th edition
- Proprio perche' sono coltivati all'interno di vivai, non soffrono il minimo stress e quindi tendono a produrre pochi alcaloidi. Sarebbe buona cosa, una volta che il cactus ha raggiunto la dimensione giusta per essere ingerito, concimarlo con un prodotto organico ricco di azoto e tenerlo all'ombra per un'intera stagione.


Grande LiZaRdCz, mi sembra una tek molto valida. Poi non sapevo che lo xilene fosse diventato cosi' facile da reperire.

Qui un video storico:
[YOUTUBE]orUll8jYjwo[/YOUTUBE]
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Monad a dit:
yogurt a dit:
Sono consapevole che la questione e già stata affrontata ma io vorrei approfondire ancora l'argomento genetica/condizioni di coltivazione per quanto riguarda la potenza del cactus... cioè io non voglio negare l'importanza della genetica per avere un cactus molto attivo (e in fondo non so niente e non sono nessuno per poterlo fare) ma secondo me la teoria (anche se a quanto pare dalle esperienze di un sacco di coltivatori non è soltanto una teoria) che il "trattare male" sia altrettanto importante per ottenere una buona carica mescalinica.
Un mio ex vicino coltivava pomodori e seguiva delle tecniche di coltivazioni precise, adesso non so descriverle in modo dettagliato perché ero piccolo, fatto sta che le piante erano in piena terra disposte in file separate da lunghe concavita profonde circa 20 cm che riempiva d'acqua e fertilizzante quasi ogni sera.. venivano fuori un sacco di pomodori, grossi e bellissimi, ma lo stesso vicino (visto che passavo molto tempo da lui) mi fece notare che le piante cresciute allo stato brado nei pressi della sua particella di terra (il vento e il passare delle stagioni avrà portato anche là dei semi) quindi senza cure ne innaffiatura, avevano dei frutti molto più saporiti e buoni rispetto a quelli coltivati con tutte le attenzioni da lui, ovvivamente le piante "libere" avevano pomodori piccoli e in quantità decisamente minori rispetto a quelli "domestici". Questo mi fa dedurre, e penso che molti di voi siano d'accordo con me, che più le condizioni di coltivazione si avvicinano a quelle per cui la pianta si è evoluta più la pianta dà il massimo di sé e sfoggia le sue naturali caratteristiche.
Mi sembra che Monad, abbia smentito la validità della teoria bagna meno che puoi ed io sinceramente non capisco il perché (con tutto il rispetto) affermando invece che è solo la genetica che conta. Non mi sembra logico, in fondo chi ha selezionato cactus più o meno mescalinici? E bagnarli a dismisura per farli crescere in fretta secondo me è davvero una forzatura.. contro natura insomma, irrispettoso nei confronti della pianta se vogliamo un pó esagerare..


(Ovviamente tutto quello che ho scritto deriva da supposizioni e da considerazioni personali che ho avuto modo di fare informandomi su queste fantastiche piante... per ora i miei due monstrose ne hanno da crescere fino ad essere pronti per il consumo, ma l'attesa fa parte dell'esperienza non è vero? ;) )
In passato ho smentito spesso la teoria "dello stressamento", perche' non c'era nessun dato convincente, ma ultimamente sembra che anche la scienza abbia confermato questa cosa. Appena ritrovo i link li posto.

Personalmente agirei cosi':
1. Comprare un cactus con una buona genetica
2. Crescerlo con amore e cure fino a che ha raggiunto la grandezza desiderata
3. Concimarlo con un concime biologico ricco di azoto, innaffiarlo un po' piu' di rado e tenerlo all'ombra per un'intera stagione
4. Tagliare il quantitativo desiderato e lasciare che la base butti fuori nuovi polloni

Non maltrattate inutilmente i vostri cactus, la genetica e un periodo d'ombra basteranno a farvi felici :heart: E se non siete soddisfatti, coltivate piu' cactus!

(Scena tipica dei mercati andini)


EDIT: Mi rimangio quello che ho detto, Trout dice che non ci sono ancora dati che confermano questa cosa. Ci sono troppe variabili e troppi pochi studi per esserne sicuri. L'unica certezza che si puo' avere e' con la genetica.


Preso da: Trout's notes on San Pedro

Pero' vorrei far presente che per esperienza personale, gli esemplari raccolti all'ombra erano piu' potenti di quelli esposti continuamente al sole.

(Notare la differenza di colore)
Copio incollo da: http://www.psychonaut.com/primi-pas...sita-su-cactus-e-mescalina-10.html#post889197
 

LaFouinefarc-ep

Holofractale de l'hypervérité
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allora avete letto la guida di poochie???a me dopo 2 minuti ero gia in confusione,e poi vi cheidete come mai sulle ande non si fa l'estrazione e mai stata fatta
 

toti

Sale drogué·e
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Ragazzi io ho trovato un cactus che sicuramente è un trichocereus, l'ho confrontato con molte immagini online, spunta qua e là nei siti di cactus mescalinici, ma non riesco ad identificare precisamente la specie.
Prima di tutto, so benissimo che non si scherza MAI con le piante, ma esistono cactus con la polpa velenosa?
Io ho già tagliato le stelle, leccando la polpa si avverte subito un sapore amaro, messalina no?
Le spine sono piccole e alla base circondate da una peluria bianca e nera.

Corro il rischio di rimanere avvelenato? Già ho assaggiato e non ne sono allergico, è un inizio.
In più il sapore amaro e le immagini online mi fanno pensare che sia quello che cerco. Un'ultima domanda, il sapore amaro basta per identificarlo con un cactus mescalinici?
Grazie in anticipo aspetto delle dritte
 

Lalocomotiva

Holofractale de l'hypervérité
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Fai una cazzo di foto ! Esistono cactus velenosi (come l'euphorbia).
 

LaFouinefarc-ep

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toti a dit:
Ragazzi io ho trovato un cactus che sicuramente è un trichocereus, l'ho confrontato con molte immagini online, spunta qua e là nei siti di cactus mescalinici, ma non riesco ad identificare precisamente la specie.
Prima di tutto, so benissimo che non si scherza MAI con le piante, ma esistono cactus con la polpa velenosa?
Io ho già tagliato le stelle, leccando la polpa si avverte subito un sapore amaro, messalina no?
Le spine sono piccole e alla base circondate da una peluria bianca e nera.

Corro il rischio di rimanere avvelenato? Già ho assaggiato e non ne sono allergico, è un inizio.
In più il sapore amaro e le immagini online mi fanno pensare che sia quello che cerco. Un'ultima domanda, il sapore amaro basta per identificarlo con un cactus mescalinici?
Grazie in anticipo aspetto delle dritte

chissa come mai tuti lecchiamo appena lo tagliamo -.- è un mistero
 
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