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"Non dirlo alla mamma"

DemoneDan

Neurotransmetteur
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10 Mai 2014
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58
Birdbaobab a dit:
Io l'ho fatto in passato. Ero minorenne, l'ho raccontato a mia mamma e mi ha mandato al sert appena ha potuto.

Ma le riparlerò.

La stele di rosetta? Usare un tono di voce naturale. Parlare rilassati, dolcemente, come se fosse la cosa più normale di questo mondo (dato che per noi lo è davvero).

E' come il mito della caverna ragazzi, non trovate?
Quelli che si liberano e riescono ad uscire dalla caverna, vedendo la luce del sole e il mondo che mostra. Poi torniamo nella caverna per liberare i nostri compagni, ma sarà impossibile liberarli. E se insistiamo finisce che ci fanno del male. Ci arrestano, ci discriminano, ci allontanano, ci uccidono...
Oggi sono altri tempi ma Socrate è stato ucciso per questo. E probabilmente fu lo stesso anche per quel Cristo che crediamo di conoscere bene attraverso le scritture che ne parlano in modo distorto alle quali fa riferimento la chiesa.


Booooom! Complimenti niente di più giusto secondo me :)
 

BlueFire

Holofractale de l'hypervérité
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28 Oct 2013
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Io sono in una strana situazione, i genitori li ho separati quindi li posso vedere bene per come sono diversi e questo mi ha fatto riflettere su alcune cose.
Mio padre per esempio: non è uno psiconauta solo perché non si è mai interessato molto per come la vedo io. Quando farò le mie esperienze ne parlerò tranquillamente con lui... Non mi soffermo sul "come dire cose a qualcuno che non si farebbe problemi su di esse".
Mia madre: è una via di mezzo tra la classica spirituale che legge solo l'opuscolino new age e la madre di ajeje. Nonché un misto tra il bigottismo assoluto e voi. Poi non so se è pazza ma credo che un po' lo pensi solo perché sono suo figlio. Lei ho capito che non potrei coinvolgerla in un discorso così semplicemente perché non ne vorrei parlare con lei: ci sono persone con cui magari uno si trova bene ma in fondo preferisce non parlare di certi (o molti) argomenti. Credo che la differenza sia anche nella singola persona a cui ci si rivolge, ma per come noi la vediamo.
Una cosa che invece mi è venuta in mente leggendo i post di ajeje e cav è che ognuno magari ha degli argomenti che senza motivo non lo interessano: magari uno è informatico ma è inutile parlargli di elettronica perché proprio la sua mente preferisce altro...

Il punto poi è nel come facciamo trasparire noi il discorso: con ogni persona un modo potrebbe funzionare o meno. Bird ha parlato di essere calmi e rilassati come metodo più o meno universale e secondo me ha ragione. Chiunque parli di qualcosa con naturalezza da già l'impressione che sia una cosa come qualsiasi altra :)
 

Yami

Neurotransmetteur
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10 Mai 2014
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Blue fire secondo te basta addolcire per bene la pillola ? oltre che parlare con naturalezza comunque aggiungerei di andare per gradi , ovvero magari prima dirgli che hai provato una canna ( che più o meno tutti sanno che non fa male) ovviamente metti in conto che si arrabbierá un po' all'inizio. comunque direi che dopo avergli teoricamente detto che hai provato una canna digli che fumi regolarmente ( era per far capire che secondo me dovrebbe essere moooolto graduale ) , poi dopo altro tempo magari puoi parlargli di altre cose come allucinogeni ( spiegandogli gli effetti positivi ) secondo me comunque il problema piú grande sarebbe parlargli di MD speed coca e co. perché comunque quelle di cui ho parlato in precedenza un effetto positivo ce l'hanno e quindi puoi "giustificarti" , queste no dal punto di vista di un genitore comunque agirei così se fossi costretto, ma resto dell'opinione che é meglio stare zitti e buoni!
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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(arrivate oltre i 25, che se eravate minorenni e vi beccavano le canne le buttavano con tanto di cazziatone, poi verso i 30 se farete una vita decente almeno per quelle vi lasceranno stare.
certo che se beccano polveri e spade...
per la cannabis parlo per esperienze di un amico con genitori al limite del fascismo)

per i fungi, possiamo sempre dir la verità: fanno meditare in un mondo non-ordinario... che in alcune cattedrali il disegno dell'Albero del Bene e del Male è un fungo, ecc ecc... che son cose spirituali è ovvio no?!...

"E allora impara a meditare senza certe cose! che fanno pure male al fegato!!!"
"Eh, ma così è più divertente! "
...:pai: ...
 

man from Armenia

Holofractale de l'hypervérité
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8 Juil 2013
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mai avuto problemi a parlare con i miei di qualcosa. Il patto fu sempre "prima degli amici, prima dei compagni, hai noi, cercheremo sempre di capirti, non ti giudicheremo mai"

e qualche volta dopo avermi ascoltato hanno sentenziato che era una stronzata e mi hanno spiegato perché la pensavano così

NOn credo proprio che ci sia un problema di parole, cominciamo metterci nei loro panni e a guardare da fuori cosa stiamo dicendo. Parliamo di qualcosa che non hanno mai visto, o se l'hanno visto era a modo loro. NOn stanno nella nostra testa e non possono misurare i nostri motivi, mentre hanno una qualche idea dei problemi circostanti.
Parlo in generale: un genitore ti deve venire a prendere in ospedale o pagarti l'avvocato, pagare (e non si tratta di un "pagare" soltanto valutato in contanti, in vile denaro) se ti tolgono la patente o se ti fai male o se fai male a qualcuno o se stai senza lavoro per colpa delle cose che usi

Lei si è pulita il mio lavandino pieno di vomito

UN genitore e un amico come tale vuole pure capire, poniamoci il problema se non siamo noi che cominciamo a mandare lettere in cirillico pretendendo che sia colpa loro se non lo sanno: per parlare di una cosa ci vuole l'umiltà di riconoscere l'interlocutore, sennò e scusate se la metto così, rischi di scoprire che non sei tu che parli: è la roba

io di discorsi di consumatori ne ho sentiti un po' e alcuni erano orribilmente stereotipati, non dico che sia strano che i temi e gli argomenti fossero simili, questo è normale e logico, è che alcuni sembravano ripetere concetti uniformati, come imparati a memoria sulla creatività dell'LSD (Jim MOrrison! Oddio quante volte ho sentito parlare di MOrrison!) o sulla ricerca del sè con gli allucinogeni sul divertimento e le relazioni sociali con le MDMA, sembravano averci il disco, alcuni, non tutti

ripeto, rispetto per le responsabilità e la diversità dell'altro soprattutto un genitore e non andare a dire cose suggerite dalle sinapsi alterate più che da propri ragionamenti

Ebuonavita
 

giaggiobocca

Glandeuse pinéale
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30 Avr 2014
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Birdbaobab a dit:
Io l'ho fatto in passato. Ero minorenne, l'ho raccontato a mia mamma e mi ha mandato al sert appena ha potuto.

Ma le riparlerò.

La stele di rosetta? Usare un tono di voce naturale. Parlare rilassati, dolcemente, come se fosse la cosa più normale di questo mondo (dato che per noi lo è davvero).

E' come il mito della caverna ragazzi, non trovate?
Quelli che si liberano e riescono ad uscire dalla caverna, vedendo la luce del sole e il mondo che mostra. Poi torniamo nella caverna per liberare i nostri compagni, ma sarà impossibile liberarli. E se insistiamo finisce che ci fanno del male. Ci arrestano, ci discriminano, ci allontanano, ci uccidono...
Oggi sono altri tempi ma Socrate è stato ucciso per questo. E probabilmente fu lo stesso anche per quel Cristo che crediamo di conoscere bene attraverso le scritture che ne parlano in modo distorto alle quali fa riferimento la chiesa.

Bravo Bird, belle parole !! mi è sempre piaciuto il mito della caverna ! ;)
 

Locis Pybe

Glandeuse pinéale
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15 Mai 2014
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Ajeje Brazorf a dit:
E invece ti dirò, è tutto il contrario :D
Cresciuto in un ambiente dove OGNI cosa doveva essere tradotta in un qualcosa di superiore (es. "Ti sei rotto un braccio cadendo in bici? È il destino che sta cercando di dirti qualcosa!", "Ti sei tagliato la mano destra? La destra è la parte maschile, significa che qualcosa non va con tuo padre!", "Ho incontrato tizio persona al supermercato, questo è l'universo che sta mettendo in moto qualcosa!" e via a piacere...) son venuto fuori come un impenitente materialista. In ogni caso estremamente impermeabile a tutte quelle cose che non facevano che infastidirmi giorno dopo giorno.

I funghi (tartufi) li ho provati per curiosità perché volevo capire cosa fossero le allucinazioni visive, senza altre pretese se non di intrattenimento. Ci han poi pensato loro a tirarmi una mazzata sui denti e a mettermi sulla corsia giusta :D

La mia esperienza è quasi identica.
Tuttavia ho sempre cercato di scindere il lato spirituale "da senso di colpa" dalla semplice e disinteressata tensione spirituale.
Possono coesistere entrambi anche all'interno dei nostri genitori.
In ogni caso capisco perfettamente.
 

Locis Pybe

Glandeuse pinéale
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15 Mai 2014
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Birdbaobab a dit:
Io l'ho fatto in passato. Ero minorenne, l'ho raccontato a mia mamma e mi ha mandato al sert appena ha potuto.

Ma le riparlerò.

La stele di rosetta? Usare un tono di voce naturale. Parlare rilassati, dolcemente, come se fosse la cosa più normale di questo mondo (dato che per noi lo è davvero).

E' come il mito della caverna ragazzi, non trovate?
Quelli che si liberano e riescono ad uscire dalla caverna, vedendo la luce del sole e il mondo che mostra. Poi torniamo nella caverna per liberare i nostri compagni, ma sarà impossibile liberarli. E se insistiamo finisce che ci fanno del male. Ci arrestano, ci discriminano, ci allontanano, ci uccidono...
Oggi sono altri tempi ma Socrate è stato ucciso per questo. E probabilmente fu lo stesso anche per quel Cristo che crediamo di conoscere bene attraverso le scritture che ne parlano in modo distorto alle quali fa riferimento la chiesa.

Sono del tutto d'accordo con te.

Grazie a tutti per i preziosi contributi.
 

LaFouinefarc-ep

Holofractale de l'hypervérité
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18 Avr 2014
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io sono un libro aperto,mia madre sa tutto di me anche a distanza...l'unica cosa che non tollera è che io beva alcool,per i miei trascorsi,e che non beva bibite gassate(per la mia infiammazzione uretrea)poi fin da bambina lei stessa sa di torcia san pedro e altri rimedi naturali andini,che sa meglio di me :)
 

Locis Pybe

Glandeuse pinéale
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15 Mai 2014
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E invece problemi di comunicazione con il prioprio/la priopria partner?

Per me anche da quel punto di vista un disastro.
Ogni difetto personale, caratteriale, ogni errore, ogni singola cosa viene deformata dall'ottica del "sei fuori".
Anche per quanto riguarda questo aspetto sarei curioso di sentire qualche vostra esperienza.
Magari, perché no, anche positiva.
 

Silvius

Neurotransmetteur
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25 Avr 2014
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Questo è un argomento vasto quanto delicato, formato da infinite sfaccettature sociali e caratteriali, quindi lungi da ma il voler affermare come "uniche e vere" le cose che state per leggere.

Vi parlo un po' di me, affinchè possiate capire il contesto sociale in cui mi muovo. Non sono un fattone e non ho fatto uso di psicoattivi. Il mio "sballo" consiste in 1g al mese di erba e qualche drink se mi capita di essere ad una festa. purtroppo ancora sono minorenne e vivo con i miei, devo volare basso e cercare di non combinare casini.
questo però non mi impedisce di informarmi, frequentare questo forum, leggere di droghe e di ciò che regalano all'uomo.
Ovviamente, non posso non parlare di ciò che leggo ai miei amici, altrimenti che senso ha l'amicizia se devo filtrare gli argomenti di cui si parla ?
Ciò di cui mi sono accorto , per cui mi ritengo molto fortunato, è di aver visto la stessa cosa da due punti dio vista diametralmente opposti. Questo mi permette di sapere cosa prova e sente chi ha un'opinione diversa dalla mia, sapere i problemi, conoscere le soluzioni (almeno, le soluzioni che sono state valide per me).
Ai tempi delle medie, l'identikit del figo era: occhiali da sole, cellulare touch (ehh...come si evolve la tecnologia xD) e sigarette. Poi esisteva un'altra classe sociale,più ristretta e più in cima nella piramide. Era la classe dei "grandi", i ragazzi dell'ultimo anno o del 1 anno di superiori. Questi fumavano erba. inutile dirvi che agli occhi di un 12enne casa-scuola che ascolta i prof e i genitori e da retta a quello che dicono i tg, questi tizi sembravano dei gangsta temibili a cui portare rispetto (ATTENZIONE: non sto parlando di bullismo) e da cui tenersi alla larga il più possibile. crescendo, in 2 superiore ho fumato la mia prima canna. Li ho capito che non solo tutti i fighi e i grandi e i tg e i genitori erano una massa di coglioni, ma lo ero anche io. Perché avevo ricoperto con un'alone maligno e di superiorità persone che non se lo meritavano, alone inculcatomi da bambino. Non avevo la più pallida idea che esistessero altre droghe (oltre all'erba), solo sporadiche nozioni estive in spiaggia sullo "stare attenti se i drogati hanno lasciato le siringhe sotto la sabbia", cosa che mi fece camminare in punta di piedi come un coglione per 3 mesi. E aggiungete a questo agglomerato di paure, informazione sbagliata e pettegolezzi anche i pensieri che questo scatenava nella mente di un ragazzino. E pensavo a che razza di gente dovevano essere le persone che vendevano questa roba. Arrivato alle superiori il mio compagno di banco vendeva cannabis. E? stato come schiantarsi contro un muro, sfondarlo e ripartire, cercando la strada giusta. Ogni mia convinzione era crollata, distrutta dalla realtà che mi trovavo a vivere.
Mentre ora ho imparato a non edificare da solo o per sentito dire i muri, ma aspettare che l'esperienza mi guidi.
Ecco perché mi ritengo fortunato, ho vissuto in prima persona l'indottrinamento e me ne sono liberato.
Tutto questo per arrivare a dire che, se una persona (indipendentemente dall'intelligenza, dagli studi, dalla classe sociale) si trova nello stato in cui ero io alle medie (non è un'offesa, serve a dare un riferimento su me stesso) è difficile se non impossibile farle cambiare idea attraverso il Linguaggio; per due motivi:
1) Non hanno un'idea, sanno solo ciò che gli è stato riferito da amici, parenti, tg ecc... Nessun riferimento personale con cui confrontarsi.
2) Non avendo mai provato sostanze, è inutile parlarne. Io non posso parlare con un maratoneta della fatica che fa durante una gara, posso immaginarla, azzardare un'ipotesi, ma non sarà mai vera e vissuta come che se la gara la facessi io.

Detto questo, lancio una provocazione. Dobbiamo davvero parlarne? Non potremmo farci gli stracazzi nostri e lasciare che il mondo giri come è sempre girato? Credo ché le nostre personalità non dovrebbero né guadagnarci né perderci se venissero associate all'uso di droghe, quindi a che serve "parlarne"?
capisco il bisogno di condividere con chi ci è vicino le nostre esperienze, è giusto che sia così. purtroppo però, ognuno interpreterà la cosa a suo modo, arrivando a sue conclusioni e applicandole a noi. Potete essere presi per il tossico, il fattone, il santone (nel caso in cui parliate di spiritualità ), lo sbandato, il depresso, il pazzo, l'asociale e via dicendo.
Se già è difficile per chi l'ha vissuta, interiorizzare l'esperienza psichedelica, figuratevi per chi ne ha a mala pena sentito parlare! Faranno quello che fa ogni persona quando si trova di fronte a ciò che non conosce, attiva il meccanismo di emergenza. Raschia il cervello alla ricerca del sentito dire e dello stereotipo, ancora di salvezza per chi vuole parlare di cose di cose che non sa. E con questo vi risponderanno. Neanche se ne accorgono, neanche me ne accorgevo.
Smettiamo di cercare di convincere, di convincerci, di dividerci, di schierarci. Amiamoci per come siamo, sbattiamocene delle differenze.

(Sicuramente, come ogni volta che mi metto a scrivere sarò andato OT e avrò detto una marea di minchiate, ma spero che sia passato il concetto.)
 

SaulSilver

Holofractale de l'hypervérité
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11 Oct 2013
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Proprio stasera guardavo un documentario su Kymatica, e visto che ero tutto bello curioso di vederlo perchè avevo avuto impegni nel pomeriggio corro di sopra appena finito di sparecchiare.
Non solo il tipo che parla molto in famiglia, anzi, loro mi hanno sempre privato di libertà.
E sentite il discorso di mio padre: (riassunto) stai sempre di sopra invece di guardare la tv giù insieme alla tua famiglia, sei forse diventato pazzo?

Ecco il collegamento, cultura=pazzia, o meglio, eccesso di isolamento porta a pazzia?

Veramente volevo pure disegnare una mucca che esplode qualche problema?
Con loro non ho mai tentato di parlare di niente, capite che sono chiusi, provengono da famiglie cattoliche solo di facciate e sono atei diciamo.
Di droghe manco a parlarne, bevono e si nutrono di tv.

Io invece appena loro dormono stacco tutte le spine delle tv hahahahah
Non voglio dire che siano cattivi ma che dumaroni però, io voglio più arte, più dialogo, mi piacerebbe fumare la pipa con mio padre e meditare con mia madre.


Sul versante amici le cose non vanno molto meglio, alcuni miei amici pensano che mi drogo forte, altri che se ne fregano, altri che sono inorriditi e shockati.
Ma meglio essere shockati o schifati che indifferenti!!
Nel frattempo, leggo, scrivo e mi documento, mi piace essere quello che sono.

Partner non ne ho, ma ho una amica con cui mi confronto e ci troviamo bene, forse andremo a vivere insieme, per me lei è quasi uno specchio, nessuno rompe le palle all'altro, non ha pregiudizi e si scoperebbe Sasha Grey, ho detto tutto, ciao
 

Birdbaobab

Elfe Mécanique
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25 Mar 2014
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Ho capito che con chiunque basta solo mostrare un sorriso naturale nei momenti più giusti. Nel senso che ci sono tanti cosiddetti stronzi in giro, ma va capita la loro condizione, il loro passato, e l'essere che sta dietro ai loro complessi egoici, paure, preoccupazioni, rigidità. Osservare e rivolgersi a quell'essere.

Spessissimo in questa società è il pensare male delle persone che crea il male.
Per esempio quando mi rivolgo a mia sorella con tono normale, lei subito che parte a fare l'offesa difendendosi e attaccandomi perchè crede che le voglia dire qualcosa per romperle le palle credendo che avessi un tono maligno. In realtà di maligni c'erano solo i suoi pensieri.
Il fatto è che uno tende a pensare male per cercare di prevenire il male. La mancanza di fiducia crea tutta una serie di cose che portano al disastro.

Alla fine gli stronzi sono persone più sensibili di altre che si sono trovate male in questa società. E ora si ritrovano poveretti ad avere 3000 paure e "accuse e difese pronte" per proteggersi e farsi valere sulle altre persone. E' il nostro pensar male abituale che ci porta a pensare male appunto e agire di conseguenza finendo sulla cattiva strada.
Un male che tutti vogliono evitare finendo per avere paura l'uno dell'altro. C'è tanta di quella gente con paranoie più o meno inconscie...

Una foglia secca non è più una foglia ma solo un ammasso di sostanze disidratate. Quando una persona è una foglia è una meraviglia, c'è più coscienza, salute psicofisica, energia, vitalità, sentimento, naturalezza e conoscienza innata della realtà. Ma spesso alle persone inizia a seccarsi la "punta della foglia", dove non scorre più linfa vitale. E lì sia la coscienza interiore sia quella che scorre tra loro e le altre persone si affievolisce, l'intelligenza si offusca e il cuore si irrigidisce.
E se le foglie sono troppo secche in loro e tra loro succede ciò che non dovrebbe mai succedere. Finchè qualcuno si secca del tutto e cade dall'albero.
Una fine del genere non vorrei mai farla.
 

Locis Pybe

Glandeuse pinéale
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Birdbaobab a dit:
Alla fine gli stronzi sono persone più sensibili di altre che si sono trovate male in questa società. E ora si ritrovano poveretti ad avere 3000 paure e "accuse e difese pronte" per proteggersi e farsi valere sulle altre persone. E' il nostro pensar male abituale che ci porta a pensare male appunto e agire di conseguenza finendo sulla cattiva strada.
Un male che tutti vogliono evitare finendo per avere paura l'uno dell'altro. C'è tanta di quella gente con paranoie più o meno inconscie...

Grazie per queste splendide parole.
Questa è una delle risposte più illuminate che ho letto su questo thread.
Forse sull'intero forum (eheh)
 

LaFouinefarc-ep

Holofractale de l'hypervérité
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18 Avr 2014
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Locis Pybe a dit:
E invece problemi di comunicazione con il prioprio/la priopria partner?

Per me anche da quel punto di vista un disastro.
Ogni difetto personale, caratteriale, ogni errore, ogni singola cosa viene deformata dall'ottica del "sei fuori".
Anche per quanto riguarda questo aspetto sarei curioso di sentire qualche vostra esperienza.
Magari, perché no, anche positiva.

è un casino specie se magari è aderente a una religione(qualsiasi)pero con documenti notizie e altro magari comprende che c'è di piu
 

LaFouinefarc-ep

Holofractale de l'hypervérité
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SaulSilver a dit:
E sentite il discorso di mio padre: (riassunto) stai sempre di sopra invece di guardare la tv giù insieme alla tua famiglia, sei forse diventato pazzo?

io ho un figlio di 14 anni e una di 6(sette tra 2 mesi)e ti posso assicurare che se una sera la passi con i tuoi a vedere la TV sara un bel regalo che gli farai! a meno che non siano strafatti di qualcosa vorranno il meglio per te(o almeno lo credono loro)quindi fidati,voglino solo la tua compagnia,passare la serata con te dopo la giornata lavorativa...ora SENZA FUNGHI O ALTRO,immagina che siano morti sul piano fisico(perchè non ti lasceranno mai fino a quando tu lo vorrai)ma fallo vermante! cosa provi?cosa senti?devi immaginarlo fortemente che una bomba o altro e ora non ci sono piu! una volta fatto fai cosa vorresti fare di rimpianto se fossero ancora vivi e senzsa funghi o altri doni hai fatto un passo in avanti nella tua vita prendendo coscienza di cio che hai.suerte
 

SaulSilver

Holofractale de l'hypervérité
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Grazie Suerte!

Beh, il mio doveva essere uno sfogo su questo sito, non generalizzo sui genitori, per esempio con mia nonna mi trovo molto meglio, ci starei giornate intere, perchè la vedo più madre lei che mia madre naturale, per motivo che non spiego.

Quindi non sono un figlio ingrato del tutto, la colpa non è mai di uno solo, questo certamente, eccetto certi casi.
 

Birdbaobab

Elfe Mécanique
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Poi nei rapporti importanti parlare di colpa è una cosa da non fare mai.
Cioè, la "colpa" è di entrambi che non siete riusciti ad avere un buon rapporto, che è ciò che vorreste, ma alla fine è solo fragilità
non credo che nessuno dei due abbia mai usato cattiveria in cuor suo.
 
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