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Holofractale de l'hypervérité
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[h=2]Cassazione: sì al ricalcolo delle pene per i condannati per Cannabis[/h]

Una nuova grande vittoria è giunta con la decisione di ieri della Corte di Cassazione: sarà ricalcolata per migliaia di detenuti, la pena inflitta con la Fini-Giovanardi riguardante lo ‘spaccio’ di Cannabis (che molto spesso riguardava in realtà detenzione o coltivazione a scopo personale), e di questo beneficio potranno beneficiarne anche i giudicati recidivi.E dato che con la disgustosa pratica del patteggiamento, molti semplici consumatori hanno dovuto ammettere un crimine mai commesso ed oltretutto duramente punito, ora si apre la possibilità per migliaia di persone in carcere e per decine di migliaia fuori dal carcere, ma in attesa di giudizio, di chiedere il ricalcolo della pena con i nuovi parametri.La cannabis, cosa ancor più grave, era contenuta nella Tabella I, quindi parificata come trattamento penale alle droghe pesanti, le condanne relative allo spaccio, o presunto tale, comminate , prevedeva una pena da 6 a 20 anni,contro i 6 anni massimi previsti dalla Iervolino-Vassalli, che di fatto è rimasta in vigore per tutto il periodo, vista la dichiarata incostituzionalità.Considerando che la Fini-Giovanardi è stata abrogata perché incostituzionale, si aspettava da tempo di sapere il ‘trattamento’ che sarebbe stato riservato a coloro che la condanna l’avevano già subita, sia scontando la pena in carcere sia con altre modalità. Questo perché, totalmente invalida dal quando entrò in vigore, ha prodotto condanne che sarebbero da considerarsi nulle , visto che il trattamento sanzionatorio dovrebbe essere rideterminato in base alla normativa precedente , la Jervolino – VassalliColoro che sono stati condannati in via definitiva con la Fini-Giovanardi, potranno quindi chiedere ed ottenere una rideterminazione della pena, in quanto la normativa precedente non distingueva tra Cannabis e droghe pesanti, ed avranno benefici, anche chi giudicato recidivo per spaccio di lieve entità, per l’incostituzionalità della norma, abrogata dalla Consulta nel 2012, che vietava la concessione di attenuanti.Secondo Giuseppe Maria Berruti, direttore del massimario della Cassazione, la pronuncia: “….mette l’Italia al passo con la giurisprudenza di Strasburgo e, insieme alle due sentenze della Consulta, ci mettono più “in regola” con la Carta di Diritti dell’Uomo”In attesa delle motivazioni della sentenza, e di specifiche delucidazioni in merito agli effetti che crea questa pronuncia della Cassazione , invitiamo tutti coloro che necessitano di consulenza o assistenza a mettersi in contatto con i nostri legali, i cui banners trovate nella colonna di destra.Direttivo ASCIA

Una nuova grande vittoria è giunta con la decisione di ieri della Corte di Cassazione: sarà ricalcolata per migliaia di detenuti, la pena inflitta con la Fini-Giovanardi riguardante lo ‘spaccio’ di Cannabis (che molto spesso riguardava in realtà detenzione o coltivazione a scopo personale), e di questo beneficio potranno beneficiarne anche i giudicati recidivi.E dato che con la disgustosa pratica del patteggiamento, molti semplici consumatori hanno dovuto ammettere un crimine mai commesso ed oltretutto duramente punito, ora si apre la possibilità per migliaia di persone in carcere e per decine di migliaia fuori dal carcere, ma in attesa di giudizio, di chiedere il ricalcolo della pena con i nuovi parametri.La cannabis, cosa ancor più grave, era contenuta nella Tabella I, quindi parificata come trattamento penale alle droghe pesanti, le condanne relative allo spaccio, o presunto tale, comminate , prevedeva una pena da 6 a 20 anni,contro i 6 anni massimi previsti dalla Iervolino-Vassalli, che di fatto è rimasta in vigore per tutto il periodo, vista la dichiarata incostituzionalità.Considerando che la Fini-Giovanardi è stata abrogata perché incostituzionale, si aspettava da tempo di sapere il ‘trattamento’ che sarebbe stato riservato a coloro che la condanna l’avevano già subita, sia scontando la pena in carcere sia con altre modalità. Questo perché, totalmente invalida dal quando entrò in vigore, ha prodotto condanne che sarebbero da considerarsi nulle , visto che il trattamento sanzionatorio dovrebbe essere rideterminato in base alla normativa precedente , la Jervolino – VassalliColoro che sono stati condannati in via definitiva con la Fini-Giovanardi, potranno quindi chiedere ed ottenere una rideterminazione della pena, in quanto la normativa precedente non distingueva tra Cannabis e droghe pesanti, ed avranno benefici, anche chi giudicato recidivo per spaccio di lieve entità, per l’incostituzionalità della norma, abrogata dalla Consulta nel 2012, che vietava la concessione di attenuanti.Secondo Giuseppe Maria Berruti, direttore del massimario della Cassazione, la pronuncia: “….mette l’Italia al passo con la giurisprudenza di Strasburgo e, insieme alle due sentenze della Consulta, ci mettono più “in regola” con la Carta di Diritti dell’Uomo”In attesa delle motivazioni della sentenza, e di specifiche delucidazioni in merito agli effetti che crea questa pronuncia della Cassazione , invitiamo tutti coloro che necessitano di consulenza o assistenza a mettersi in contatto con i nostri legali, i cui banners trovate nella colonna di destra.Direttivo ASCIA