Data: 21/08/2013
Sostanza: Noce moscata
Dosaggio: 12g (4noci)
Modalità di assunzione: sgranocchiate
lol
Di recente sono venuto a sapere che la noce moscata, se assunta nella giusta quantità, produce effetti psichedelici. Vista la mia spiccata curiosità per questo ambito mi sono documentato e, grazie a racconti di esperienze altrui, mi sono convinto a provare in prima persona.
La mia esperienza con sostanze psichedeliche si limita ai tartufi di Amsterdam e a un trip preso a male quindi in linea di massima so cosa potrei aspettarmi anche se non sono così convinto di poterlo gestire.
SERA 1 - ASSUNZIONE
Veniamo ora all’esperienza: verso la mezzanotte di un mercoledì sera come tutti gli altri mi trovavo al pub coi soliti amici e, nel tentativo di ravvivare un po’ la serata, tiro fuori due pacchetti da 15g l’uno di noci moscate intere. I miei amici erano al corrente della mia volontà di testare gli effetti di queste noci e alcuni di essi erano anche favorevoli a provare. Quella sera tuttavia sono l’unico ad avere il coraggio di assaggiarle. Non avendo altri ingredienti con cui mescolarle mi decido a mangiarmele così come sono, quasi come ciliegie. Il sapore è intensissimo ma non così tragico come pensavo. Ne mando giù 4, più o meno 12g, mi tazzo due birrozze e aspetto che succeda qualcosa.
Arrivo alla fine della serata e non ho potuto riscontrare alcun effetto su di me, mi butto giù l’ultima birra accompagnata da un joint sperando che ciò possa favorire l’effetto della noce, ma senza alcun risultato. Posso dire solamente che avvertivo un certo fastidio causato dalle luci forti e una sete non giustificata.
Ormai sono passate 4 ore dall’assunzione, nessun effetto considerevole constatato. Mi butto a letto, considerando l’esperienza ormai bella che finita.
POMERIGGIO - EFFETTO
Non avrei potuto essere più in errore di così. Il giorno dopo mi sveglio per mezzogiorno. La prima sensazione avvertita è una secchezza delle fauci al limite del sopportabile, vado in cucina a prendere dell’acqua e mi accorgo che le mie capacità di movimento sono limitate, faccio fatica a muovermi e a prendere decisioni. Ho addosso un rincoglionimento clamoroso ma mi dico “Va be, mi sono appena alzato.. ora mi ripiglio di sicuro”. Anche qua non avevo idea di quanto mi stessi sbagliando.
La fattanza, infatti, non fa che aumentare. Mi sento rincoglionito come dopo una bella serata passata a joint. Non riesco a concentrarmi su niente e non sono in grado di formulare piani a lungo termine per la giornata. Finalmente mi decido a uscire, prendo la bici e mi dirigo verso un parco. Saranno state le 3. Non avevo fatto i conti su due cose: fatica assurda a fare qualsiasi tipo di sforzo e difficoltà nell’avvertire le distanze combinata a disorientamento. Dopo aver vagato un po’ su strade note ma che sul momento mi sembravano sconosciute, mi ritrovo al parco e qui inizia a salire una sensazione di pace che non sentivo da un sacco di tempo. Mi sdraio sull’erba, faccio partire una traccia GOA e mi abbandono al relax. Sarei potuto stare in quella posizione per ore. A un certo punto avverto una sensazione stranissima, non so se riuscirò a speigarla bene. Praticamente era come se io vedessi il mondo da dietro le mie cornee, da dentro i miei occhi. Vedevo un gran pannellone, tipo planetario davanti al mio sguardo e in esso riuscivo a vedere tutte le imperfezioni della mia cornea, e le striature del colore dell’occhio e, attraverso questo, anche il mondo esterno. Non ho la minima idea di quanto tempo sia durato tutto ciò. Ero ancora stonato e non avevo alcuna intenzione di avere contatti con qualsiasi persona al mondo. Non ho avvertito sensazioni di comunità con la natura e con l’ambiente circostante tipiche di questo tipo di sostanze e da questo punto di vista si è rilevata un po’ una delusione.
Dopo aver letto qualche pagina di Dostoevskij, senza riuscire a concentrarmi eccessivamente, decido che è giunto il momento di andarmene. Sono le 8 di sera e sono ancora nel pieno dell’effetto. Quella sensazione di fattanza non accenna a scomparire e, alla fine, credo di essermene abituato e di trovarmi perfettamente a mio agio.
SERA 2 - DOWN
Mi faccio un Kebab, mi guardo un film al cinema, esco per le 2 di notte e l’effetto era ancora presente ma, appena metto piede in casa mi accorgo che sta tutto tornando alla normalità. Quando mi sdraio a letto mi sembra che sia passato un tempo esagerato dalla mattina, non voglio credere che fossero solo 15 ore. Metto a fuoco l'esperienza, e riconosco che è stata pesante. Il mio fisico e la mia mente ne sono provati e avverto una grande stanchezza. Il giorno dopo mi sveglio e sono in gran forma e perfettamente normale.
Concludendo posso consigliare a tutti questa esperienza, ma vi consiglio di farlo solo se il giorno successivo all’ingerimento sia per voi completamente libero e dedicato al relax. Consiglio di non prendersi male per la fattanza che sarà veramente incredibile e di abbandonarsi ad essa. Così a mio parere diventa veramente godibile. È una bella esperienza. Io l’ho avvertita un po’ pesante ma probabilmente gente più esperta potrebbe valutarla in modo diverso.
Sostanza: Noce moscata
Dosaggio: 12g (4noci)
Modalità di assunzione: sgranocchiate


Di recente sono venuto a sapere che la noce moscata, se assunta nella giusta quantità, produce effetti psichedelici. Vista la mia spiccata curiosità per questo ambito mi sono documentato e, grazie a racconti di esperienze altrui, mi sono convinto a provare in prima persona.
La mia esperienza con sostanze psichedeliche si limita ai tartufi di Amsterdam e a un trip preso a male quindi in linea di massima so cosa potrei aspettarmi anche se non sono così convinto di poterlo gestire.
SERA 1 - ASSUNZIONE
Veniamo ora all’esperienza: verso la mezzanotte di un mercoledì sera come tutti gli altri mi trovavo al pub coi soliti amici e, nel tentativo di ravvivare un po’ la serata, tiro fuori due pacchetti da 15g l’uno di noci moscate intere. I miei amici erano al corrente della mia volontà di testare gli effetti di queste noci e alcuni di essi erano anche favorevoli a provare. Quella sera tuttavia sono l’unico ad avere il coraggio di assaggiarle. Non avendo altri ingredienti con cui mescolarle mi decido a mangiarmele così come sono, quasi come ciliegie. Il sapore è intensissimo ma non così tragico come pensavo. Ne mando giù 4, più o meno 12g, mi tazzo due birrozze e aspetto che succeda qualcosa.
Arrivo alla fine della serata e non ho potuto riscontrare alcun effetto su di me, mi butto giù l’ultima birra accompagnata da un joint sperando che ciò possa favorire l’effetto della noce, ma senza alcun risultato. Posso dire solamente che avvertivo un certo fastidio causato dalle luci forti e una sete non giustificata.
Ormai sono passate 4 ore dall’assunzione, nessun effetto considerevole constatato. Mi butto a letto, considerando l’esperienza ormai bella che finita.
POMERIGGIO - EFFETTO
Non avrei potuto essere più in errore di così. Il giorno dopo mi sveglio per mezzogiorno. La prima sensazione avvertita è una secchezza delle fauci al limite del sopportabile, vado in cucina a prendere dell’acqua e mi accorgo che le mie capacità di movimento sono limitate, faccio fatica a muovermi e a prendere decisioni. Ho addosso un rincoglionimento clamoroso ma mi dico “Va be, mi sono appena alzato.. ora mi ripiglio di sicuro”. Anche qua non avevo idea di quanto mi stessi sbagliando.
La fattanza, infatti, non fa che aumentare. Mi sento rincoglionito come dopo una bella serata passata a joint. Non riesco a concentrarmi su niente e non sono in grado di formulare piani a lungo termine per la giornata. Finalmente mi decido a uscire, prendo la bici e mi dirigo verso un parco. Saranno state le 3. Non avevo fatto i conti su due cose: fatica assurda a fare qualsiasi tipo di sforzo e difficoltà nell’avvertire le distanze combinata a disorientamento. Dopo aver vagato un po’ su strade note ma che sul momento mi sembravano sconosciute, mi ritrovo al parco e qui inizia a salire una sensazione di pace che non sentivo da un sacco di tempo. Mi sdraio sull’erba, faccio partire una traccia GOA e mi abbandono al relax. Sarei potuto stare in quella posizione per ore. A un certo punto avverto una sensazione stranissima, non so se riuscirò a speigarla bene. Praticamente era come se io vedessi il mondo da dietro le mie cornee, da dentro i miei occhi. Vedevo un gran pannellone, tipo planetario davanti al mio sguardo e in esso riuscivo a vedere tutte le imperfezioni della mia cornea, e le striature del colore dell’occhio e, attraverso questo, anche il mondo esterno. Non ho la minima idea di quanto tempo sia durato tutto ciò. Ero ancora stonato e non avevo alcuna intenzione di avere contatti con qualsiasi persona al mondo. Non ho avvertito sensazioni di comunità con la natura e con l’ambiente circostante tipiche di questo tipo di sostanze e da questo punto di vista si è rilevata un po’ una delusione.
Dopo aver letto qualche pagina di Dostoevskij, senza riuscire a concentrarmi eccessivamente, decido che è giunto il momento di andarmene. Sono le 8 di sera e sono ancora nel pieno dell’effetto. Quella sensazione di fattanza non accenna a scomparire e, alla fine, credo di essermene abituato e di trovarmi perfettamente a mio agio.
SERA 2 - DOWN
Mi faccio un Kebab, mi guardo un film al cinema, esco per le 2 di notte e l’effetto era ancora presente ma, appena metto piede in casa mi accorgo che sta tutto tornando alla normalità. Quando mi sdraio a letto mi sembra che sia passato un tempo esagerato dalla mattina, non voglio credere che fossero solo 15 ore. Metto a fuoco l'esperienza, e riconosco che è stata pesante. Il mio fisico e la mia mente ne sono provati e avverto una grande stanchezza. Il giorno dopo mi sveglio e sono in gran forma e perfettamente normale.
Concludendo posso consigliare a tutti questa esperienza, ma vi consiglio di farlo solo se il giorno successivo all’ingerimento sia per voi completamente libero e dedicato al relax. Consiglio di non prendersi male per la fattanza che sarà veramente incredibile e di abbandonarsi ad essa. Così a mio parere diventa veramente godibile. È una bella esperienza. Io l’ho avvertita un po’ pesante ma probabilmente gente più esperta potrebbe valutarla in modo diverso.