Facciamo attenzione a trarre conclusioni, leggiamo bene e cerchiamo di capire se c'è del vero nell'articolo senza cercare di smontare tutto con le eccezioni che esistono sempre.
Non voglio assolutamente mancare di rispetto ne a te ne al tuo amico, anche io ho avuto esperienze molto molto ravvicinate di questo tipo, ti assicuro che capisco bene cosa si prova.
L'articolo non dice "chi si droga non si suicida" o "più ci si droga e meno si pensa al suicidio". Ma parla di statistica.
Poi parla di uso di psichedelici. Un conto è assumere sostanze un conto è abusarne. Poi c'è da tenere conto delle predisposizione a certi stati di coscienza.
Per farti capire ti racconto un aneddoto se non vero moooolto verosimile:
l'esercito americano testava le sostanze psichedeliche, non tanto per preoccuparsi della spiritualità dei propri soldati, quanto per vedere se potesse essere utile alle funzioni belliche. Ebbene, un soldato americano, inquadrato, preciso, con la precisa idea di cosa sia bene e cosa sia male, non è portato a reggere e digerire un'esperienza di LSD, ed è probabilmente in questi casi che si sono verificati episodi del tipo "pensava di volare e si è buttato dal tetto" oppure "si è suicidato per via del drago che lo inseguiva". Poi chissà con che dosi avran testato sti esaltati dell'esercito USA.
Affinchè gli psichedelici fungano in senso positivo l'esperienza deve essere preparata in un certo modo, non è che se vai da una signora di 80 anni mega cattolica e gli cacci 300 ug di LSD nel bicchiere questa vede la madonna e ha una rinascita spirituale (o magari si? mhhh non credo).
Questo per dirti che, secondo me, l'articolo va sintetizzato in questo modo:
-in generale, chi fa uso di psichedelici è meno incline al suicidio.
Poi c'è chi ne fa uso e vuole comunque farla finita, c'è chi non ne fa uso ed è felicissimo più di chi non ne fa, c'è chi ne abusa e peggiora la situazione, c'è chi ne abusa ma comunque resiste bene. C'è tutto, ma in media PARE ESSERE così.