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Esperienza con i tartufi - Il Fanciullo e il Satiro

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rango

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2/2/12
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Ciao, oggi ho sentito Django, che mi ha raccontato di un'esperienza avuta qualche settimana fa, con i tartufi. Che personaggio..........ve la racconto così:


Il Fanciullo e il Satiro

Abbiamo deciso di andare in un luogo che considero magico: una Roccia in mezzo alle colline, considerata luogo di energia, già utilizzata dai druidi per officiare riti di fertilità, e poi “acquisita” dal Cristianesimo come luogo di culto.
Siamo in due, io e il mio amico Satyr, con cui avrò per la prima volta un’esperienza con i tartufi
(psilocybe pajateros, 20 gr). Avevo provato per la prima volta gli atlantis, in terra olandese, con effetti trascurabili, mentre Satyr aveva già avuto diverse esperienze in passato.

Siamo arrivati alla base della montagna, dopo aver lasciato l’auto nei campi e camminato un pò in salita. Sono le 11.00. Dopo la cena della sera prima, non abbiamo toccato cibo.
La giornata è soleggiata, senza nubi e il paesaggio è bellissimo: colline di campi coltivati e boschi, e di fronte a noi la Roccia.
Entriamo nel bosco a fianco della strada, ci sediamo e prendiamo i nostri tartufi (20 gr freschi ciascuno). Io li mastico tutti, lentamente…. dopo 14 ore di digiuno il sapore non è così male come pensavo. Bevo abbondantemente, la giornata si prevede calda e lunga. Satyr invece commenta che il sapore fa abbastanza schifo, e ne prende ¾, tenendo l’ultima parte per dopo.

Ci alziamo e ci incamminiamo un po’ per andare ancora più vicino alla Roccia, e davanti a noi si presenta un campo incolto, con fiori, cavallette ed erba alta. Nessun umano nei paraggi.
E’ mezzogiorno e ci fermiamo nuovamente sotto alcuni alberi, siamo già un po’ stanchi per la salita, e restiamo all’ombra.
Si chiacchiera mentre entrambi pensiamo e diciamo: mah non sembra ci siano questi grandi effetti, è passata mezz’ora..…..e mentre lo diciamo pensiamo anche che si dice sempre così, e poi inizia tutto………………………...................…………………………………………………………………….

Ci alziamo, io improvvisamnete divento molto alto, e ho questa visione dall’alto e più stretta che avevo provato con l’LSD: la sensazione è di essere un’astronauta, che guarda il mondo da un casco.
Anche Satyr avverte gli effetti, e iniziamo a camminare nel prato
wow! Che bellissimi colori! Tutto tende un po’ al viola, e i fiori sembrano avere un alone sfumato intorno
Sono un astronauta, e sto camminando in una nuova valle, sconosciuta, siamo i primi a scoprila!
Ma il mio equilibrio mi abbandona: faccio fatica a camminare diritto, e questa mancanza di equilibrio durerà per tutto il viaggio. Mi giro e guardo Satyr, e lo vedo felice: saltella nell’erba.
Poi mi dice che gli effetti stanno scendendo (ipotesi sbagliata mi dirà poi) e prende l’ultima parte di tartufi a disposizone.
Ci avviciniamo alla Roccia: ora avverto l’effetto salire sempre più forte, come una pulsazione costante. Non c’è nessuno in giro, siamo soli e questo ci rende ancora più sereni e rilassati.

Alla base troviamo alcune piccole grotte, e Satyr vuole andare là: va bene andiamo, in questo momento farei di tutto per far felice il mio compagno di avventure, e anche lui prova questa sensazione.
Ma non c’è sentiero, quindi ci graffiamo un po’ in mezzo ai rovi per arrivare alle grotte. Iniziamo a ridere. Mi appoggio alla parete, chiudo gli occhi e vedo mille forme geometriche, la mia mente continua ad elaborare

Siamo felici
Siamo contenti
Ci sentiamo leggeri

Arriviamo in cima alla Roccia, che panorama incredibile! vallate, natura, nuvole. E’ pura felicità.
Satyr va in giro mentre io decido di stendermi all’ombra, voglio godermi questo momento. Bevo, mi sdraio sopra i gradini della piccola chiesa, eretta alla base della Roccia. Chiudo gli occhi.
Sto bene, mi godo le forme geometriche, i pensieri che corrono veloci, la sensazione di essere qui, nel posto giusto, nel mio corpo, su questa terra, nella natura, con gli altri essere viventi.
Cerco ora di trovare le parole, ma non riesco: è una sensazione che non posso descrivere.
Posso solo provare a riassumerla così:

E’ tutto giusto, è tutto perfetto, sono dove devo essere e tutto è insieme a me.

Guardo l’albero che ho di fronte, è bellissimo, guardo la corteccia e vedo un mondo animato
Guardo l’albero, provo un sentimento di grande amore e lo abbraccio
Che abbraccio meraviglioso! Dolce, accogliente, la pianta sembra quasi stringersi a me. E’ l’abbraccio di un uomo. Mi viene in mente quello dato qualche settimana prima al padre di un mio amico, persona che ormai considero di famiglia. Mi viene da piangere per quello che mi sta trasmettendo

Queste sensazioni contiunano a persistere, ma ora avviene un altro cambiamento:
sono tornato bambino!

Ho le stesse sensazioni di quando si è piccoli

Il corpo non esiste, non ne sento il peso, non sento la fatica

Apro la fontanella e bevo l’acqua che scende: mamma mia che goduria, è come quando, piccoli, finito di giocare nel prato con gli altri bambini, si va a bere e si è felici, non ci sono altri pensieri, non ci sono responsabiltià, non bisogna pensare al futuro, a se stessi, agli altri.
Sono in questa condizione perfetta

Capisco che la vità è anche gioco, no lo sapevo già, ho sempre coltivato il lato giocoso della vita, ma ora ho la conferma che è parte importante del nostro essere su questa Terra.

Mi sdraio di nuovo, e ad occhi chiusi afferro un paletto di ferro che mi sta di fianco, e che delimita gli scalini: la sensazione è che non sia ferro, ma burro, sento che posso piegarlo se davvero voglio, no non è ferro ma è qualcosa di deformabile, il pensiero che ho è che questo ferro si possa davvero deformare se lo voglio. Forse non in questo piano di realtà, ma dove sono ora questo è possibile (questa sensazione mi rimarrà nella testa per i giorni successivi).

Poi apro gli occhi: ma dov’è Satyr? Dove diavolo è finito? Non sarà precipitato da qualche parte?
Mi guardo intorno, ma non c’è. Lo chiamo un paio di volte e non risponde.
Sto per preoccuparmi ma un pensiero mi arriva e dice: Satyr sta bene, non ti preoccupare. Va bene, non lo faccio. Mi rilasso di nuovo, poi guardo a destra e lo vedo mentre scende dalla cima. Arriva verso di me, è felice, lo guardo bene: ha preso le sembianze di un satiro, ha le corna in testa!
I suoi occhi sono delle biglie gialle e nere, e la sua espressione è beata. Anche lui si sente pieno di forze. Volteggia sorridendo, io pure mi sento di muovermi, camminiare.
Sento che se prendessi il volo all’improvviso, trasformandomi in uccello, non ci sarebbe niente di strano.
Mi immagino anche come un uomo preistorico, in cima a questa Roccia, essere che domina la valle, con l’istinto di sopravvivenza, e con la mente che cerca di comprendere le forze sovrannaturali che si manifestano proprio lì, in alto.

Scendiamo di pochi metri in una piccolo bosco con area pic-nic, e mi butto sulla panchina.
Ora mi sento come parte di una carovana di artisti/musicisti/giocolieri del passato, che gira il mondo, ieri ci siamo esibiti, oggi è il giorno del riposo e della festa.
Continuiamo ad alzarci all’improvviso e a muoverci lì, e mentre mi appoggio ad un ramo, guardo la vallata, poi mi giro e vedo che un ragno mi sta camminando sul braccio. Lo guardo: non ho paura che mi punga, lui non ha paura di me, siamo parte del tutto e non avverrà niente. Sperimento quello che ho letto in altri racconti: gli animali sentono che stai avendo un’esperienza che ti avvicina alla Terra, e non si preoccupano di te.
Ora gli effetti iniziano a diminuire, ma molto lentamente, e ci stiamo godendo la dolce discesa che producono questi tartufi.
Mentre continuiamo a ridere, Satyr vorrebbe accendersi una sigaretta ma l’accendino è esaurito.
Io, che mi ritengo da sempre un bravo fuochista, non perdo tempo e recupero il materiale per accendere il fuoco: paglia e legnetti da sfregare. Mi sembra molto semplice….
Dopo alcune scenette da cabaret desistiamo, è impossibile

Nel mentre si palesa una coppia di escursionisti, diretti alla Roccia. E’ evidente che ci abbiano sentito ridere come due ubriachi, si avvicinano un po’ sospettosi.
Satyr chiede loro se hanno da accendere, e il tizio fa finta di non aver sentito……Satyr insiste, e finalmente riceve risposta: non fumano.

Decidiamo ora di rientrare alla macchina, attraversando di nuovo il campo di erba alta.
Anche ora sento la magia dei tartufi: mi sento come alla fine di una giornata passata a giocare a pallone al parco, con i compagni, parecchio stanco ma di quella stanchezza che ti fa essere felice. Nessun pensiero, nessuna paranoia, nessuna preoccupazione.

Arriviamo alla macchina e finalmente addentiamo i nostri panini. Sono quasi le 17.00.
Addento pane e prosciutto, guardo il prosciutto e la sensazione, pur essendo bellissima (mi gusto ogni boccone) è che ci sia qualcosa che non va nel mangiare carne. La stessa sensazione la prova Satyr (me lo dirà il giorno dopo).
Ora siamo sazi e stanchi, ma felicissimi di aver organizzato tutto questo.

Questa giorno rimarrà nei ricordi come una delle esperienze più belle della mia vita.
 
Satyr deve averti fatto ghignare parecchio ;)
 
Bella esperienza.
Deve essere stato davvero un posto e una giornata meravigliosi :)
 
Complimentoni per l'esperienza!!! I giorni dopo come sono stati?
 
Siamo felici
Siamo contenti
Ci sentiamo leggeri


..........



E’ tutto giusto, è tutto perfetto, sono dove devo essere e tutto è insieme a me.



..............



Ho le stesse sensazioni di quando si è piccoli

Il corpo non esiste, non ne sento il peso, non sento la fatica



..................


grazie
 
EinSchonerTag a dit:
Complimentoni per l'esperienza!!! I giorni dopo come sono stati?

:karu: per i successivi due-tre giorni Django si è sentito davvero molto bene, di ottimo umore, con un pò di fotosensibilità e aumento delle percezioni uditive (soprattutto la sera).
 
magari perché comunicano con dei suoni, gli animali, per questo ci facciamo più problemi rispetto ad una zucchina, essere vivente anch'esso.........

a stomaco ribaltato, addentare un animale.. o si fa avidamente, o... o magari si ringrazia
 
Non so neanche io cosa pensare in merito. In generale penso che l'unico "nobile" motivo per uccidere un animale e' proprio per cibarsi, se ovviamente non se ne puo' fare a meno. Credo sia naturale in quel caso. Ma non so se effettivamente al giorno d'oggi non ne possiamo veramente farne a meno...ma credo che non sia un discorso da questo forum...
 
:-o sapete, quando Django ha addentato il panino non era certo prevenuto, non aveva un pensiero fisso in testa, del tipo "accidenti, che stupido, mi sono preparato un panino con il prosciutto e potevo anche evitare, avrei preferito non mangiare carne".

Il pensiero che mangiare questo panino non fosse completamente "giusto" è venuto così, all'improvviso. E' arrivata come un'illuminazione.
Penso sia stata davvero un'illuminazione?
non lo so, è troppo forte il condizionamento culturale, sono argomenti che ho approfondito e discusso molte volte, e non ho ancora preso una decisione sulla mia dieta.


Però anche Satyr ha avuto lo stesso pensiero, nello stesso momento, e ce lo siamo detti solo dopo aver finito il pranzo.....................
 
Aggiungo un'altro pensiero, nato qualche ora dopo la fine dell'esperienza.
Mentre andavo a dormire, mi sono chiesto: si, grazie a questo dono, io mi sono sentito parte del tutto, dentro il regno della Natura ecc ecc, e per me, per noi oggi è davvero importante percepire questo tipo di senzazioni, visto lo stile di vita che questa società ci propone.

Ma l'uomo preistorico, l'uomo che centiania di migliaia di anni fa volutamente raccoglieva questo tipo di funghi, e creava intorno ad essi un rito ben preciso, probabilmente un momento di unione con il soprannaturale, con quelle forze della Natura che non riusciva a spiegare pienamente.................che tipo di insegnamento può aver ricevuto?
Non certo quello che proviamo noi (unione con il Tutto), perchè già presente nella sua vita quotidiana.
la risposta che mi è arrivata è questa (mia ipotesi):

L'uomo preistorico, attraverso l'utilizzo dei funghi, prendeva coscienza che uccidere un altro essere vivente era necessario in funzione della sopravvivenza, mentre uccidere un altro essere vivente senza questa finalità era profondamente sbagliato

cosa ne pensate?
 
L'uomo preistorico, attraverso l'utilizzo dei funghi, prendeva coscienza che uccidere un altro essere vivente era necessario in funzione della sopravvivenza, mentre uccidere un altro essere vivente senza questa finalità era profondamente sbagliato

cosa ne pensate?



lo accetto. -mi veniva anche in mente questo post che narra un racconto di Jodorowsky in cui un cane si sacrificava,
http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/53368-funghi-pre-morte-religiosita.html

rango in questa stanza si conversa sulla dieta/cibo! http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/54080-dieta-e-ricette.html
 
La salute fisica e l'ambiente sono le prime cose che mi vengono in mente quando penso a un insaccato (molto prabilmente industriale). Il discorso etico sull'uccidere o no per sopravvivere arriva dopo.

P.S. Grazie per il bel report ;)
 
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