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Catha edulis (Khat)

  • Auteur de la discussion Auteur de la discussion Mad-Ale
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Mad-Ale

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Buona sera a tutti! Ragazzi sapete per caso se la Catha edulis meglio conosciuta come Khat è legale in Italia?
 
la pianta è in tabella, quindi occhio.. i semi no, ma non mi meraviglierei se gli omini con cappello e dildo nero mi bussassero alla porta per tre semini..
se n'era già parlato se non sbaglio
 
Non ho trovato niente per questo ho chiesto, grazie comunque dell'informazione e del "consiglio"!!!
 
di niente, per sicurezza dai un'occhiata alle tabelle però, potrei anche sbagliarmi :wink:
 
è in tabella, confermo.
 
Si controllato, la pianta è in tabella ma i semi no...
 
oggi su raitre parlavano dello iemen e alla fine anche del kat,sachetti pieni e tt a masticare le foglie :D


EDIT di Arimane: sposto qui i messaggi sulla Catha Edulis =)
 
scusa ma non ho ben capito,, cerca di scrivere in italiano... comunque il cath (catha edulis) e il kratom (mitragyna speciosa) sono due piante diverse... di quale parli?
 
mr_terrorman a dit:
scusa ma non ho ben capito,, cerca di scrivere in italiano... comunque il cath (catha edulis) e il kratom (mitragyna speciosa) sono due piante diverse... di quale parli?

effetivamente è out, anche cm efetti, ma siccome ne avevo letto anche qua sopra, cmq il cath (khat) :D
han fatto vedere in una spece di mercato dove vendevan ste foglie e gente che aveva sachetti pieni e pure le bocche piene a masticare
 
ok, cerca di spiegarti meglio. comunque questo è il topic sul kratom,, per parlare di cath apri un topic sulla catha edulis..
 
consiglio: qualora qulacuno di voi si trovasse in gita in territorio olandese e nello specifico in Amsterdam, a Schipol quest anno mentre aspettavo il mio volo ho conosciuto un simpatico vecchietto olandese giramondo, ufficiale di marina il quale parlando del più e del meno mi ha confessato il suo amore per questa pianta che usa quotidianamente. mi ha assicurato che la maggior parte di quegli "import shop" che vendono prodotti di tutti i tipi, specie alimentari di importazione, gestiti da somali o etiopi tengono e vendono sempre qat..se vi capita e siete interessati cercate! (e riferite)
 
La mia pignoleria mi ha portato qui... vi cito direttamente la fonte...

"Sequestrati questa mattina all'aeroporto di Ciampino 120 Kg. di 'Khat', particolare piantina diffusa in modo particolare in Yemen ed Etiopia, il cui principio attivo, denominato Catina, induce nei consumatori effetti assimilabili all'anfetamina. Seicento mazzetti di piantine verdi-rossastre, avvolte alla radice da foglie di banano, che hanno portato i quattro possessori, tutti residenti in Inghilterra (dove il khat non e' illegale), poco prima sbarcati da un volo proveniente da Londra, in arresto con la pesante accusa di traffico internazionale di stupefacenti.
Un plauso alle forze dell'ordine che hanno fatto il loro dovere cosi' come viene loro indicato. Pero' c'e' un "ma".
Il khat (noto anche come "te abissino") non e' illegale anche in Italia, almeno secondo la sentenza n.20907 del 3 giugno 2005 della quarta sezione penale della Corte di Cassazione. Se alcuni giudici, cosi' come le forze dell'ordine, continuano a ritenere illegale il principio estratto dalle foglie e dai germogli della Chata Edulis, per la Cassazione il khat non lo e'. Il ragionamento della sentenza e' il seguente: "la sostanza, definita khat, in quanto non indicata specificatamente negli elenchi appositamente predisposti, non e' soggetta alla vigente normativa in materia di stupefacenti". Il riferimento e' all'elenco delle sostanze del Dpr 309/1990
(clicca qui: vedi Tabella 1), a cui e' stato inserito con un decreto del ministero della Salute del 1988 il catinone e la catina, che sono i principi attivi del khat e capaci di generare una sostanza avente le caratteristiche delle anfetamine. L'incertezza e l'ambiguita' e' percio' di avere inserito nell'elenco delle sostanze vietate i principi attivi, ma non la sostanza da cui si derivano i principi attivi.
Le ambiguita' delle leggi e delle norme in materia e' quanto di piu' incerto ci sia (e, vista l'impostazione punizionista delle nostre leggi, sarebbe d'uopo il contrario). Oltre a questo, si aggiunga che, nello specifico, per il Paese da cui provenivano le piantine sequestrate a Ciampino non si tratta di sostanza illegale (e siamo nell'Ue)... si capisce come sulla materia si navighi a vista. Non e' escluso, quindi, che gli arresti di stamane possano essere annullati.
A chi giova questa incertezza del diritto e questo spreco di energie? Ora che il Governo ha manifestato le intenzioni di porre mano alle attuali norme in modo piu' razionale e corrispondente alle abitudini dei suoi amministrati, dovra' procedere anche in questo senso, nel rispetto delle abitudini delle persone e delle culture non-italiane che vengono ospitate sul nostro territorio (per yemeniti ed etiopi il khat e' come la foglia di coca per gli andini) e, soprattutto, in coordinamento con gli altri partner comunitari."





Quindi, se ho ben capito la coltivazione della suddetta pianta (il Khat) è legale a scopo ornamentale. Diventa illegale quando la si una come una "droga".
 
Interessante, però in tabella a differenza del papavero che non è esplicitamente citato come pianta è potrebbe passare (su piccola scala) per pianta ornamentale, la Khat invece è citata esplicitamente nella tabella 1 come Catha edulis pianta. Questo quindi dovrebbe renderne illegale la coltivazione / detenzione / commercio e quant'altro.

Poi che un etiope riesca a dimostrare che lui la utilizza come pianta sacra e tradizionale e possa (dopo processi e grane giudiziarie) vincere in cassazione (avendo culo di trovare un giudice intellettualmente evoluto ) è tutta un altra storia. Se dobbiamo basarci su fatti concreti, io la considererei illegale finché nella tabella 1 ci sarà la dicitura Catha edulis pianta.
 
flcl a dit:
Interessante, però in tabella a differenza del papavero che non è esplicitamente citato come pianta è potrebbe passare (su piccola scala) per pianta ornamentale, la Khat invece è citata esplicitamente nella tabella 1 come Catha edulis pianta. Questo quindi dovrebbe renderne illegale la coltivazione / detenzione / commercio e quant'altro.

Poi che un etiope riesca a dimostrare che lui la utilizza come pianta sacra e tradizionale e possa (dopo processi e grane giudiziarie) vincere in cassazione (avendo culo di trovare un giudice intellettualmente evoluto ) è tutta un altra storia. Se dobbiamo basarci su fatti concreti, io la considererei illegale finché nella tabella 1 ci sarà la dicitura Catha edulis pianta.

Effettivamente si, ora che mi ci fai pensare, c'è proprio la pianta. Le cose sono due:
O hanno aggiornato la tabella DOPO che è stato pubblicato l'articolo. Ed è di fatto divenuta illegale.
Oppure te la puoi giocare nel caso ti beccano con la pianta in casa. Daltronde la Cassazione in un caso simile in cui era coinvolta una pianta di Marijuana e un tizio, la quale ha bollato il caso con "uso personale". Senza ulteriore pena. E' controversa la cosa...proprio come la giustizia italiana...
 
Ciao ragazzi come si fanno germinare i semi..? (esperienze pratiche)
 
Artica a dit:
Ciao ragazzi come si fanno germinare i semi..? (esperienze pratiche)

E' tabellata ergo non puoi coltivarla in Italia

A scopo puramente informativo

La pianta pur essendo diffusa in tutta l'Arabia è soprattutto coltivata in Yemen e nei corrispondenti territori africani, fino alla zona degli altipiani dell'Etiopia e del Sudan. La vegetazione ottimale si ha con collocazione a pieno sole e con temperature da 5 a 35 gradi C. Sopporta notevoli condizioni di aridità e cresce anche con suolo povero, sassoso o sabbioso, ma sempre assolutamente ben drenato. Sopporta temperature prossime allo zero centigrado.

Come tutte le piante che appartengono a biotopi diversi dal nostro, il problema non è la germinazione (non vedo il problema, mettili in acqua, mettili in cotone o in lana di roccia inzuppata e appena esce il germoglio travasi oppure mettili direttamente nel terriccio che sembra essere sempre l'idea migliore), è garantire la sopravvivenza durante l'anno

Se qualcuno ha esperienze dirette con questa pianta (essendo tabellata non credo) sarei curioso anche io di saperne di più, anche se gli effetti personalmente non mi interessano più di tanto
 
pochi mesi fa è uscito un film documentario sul Qat, solo che non trovo più il flyer col titolo... cmq è un film italiano. il titolo se non erro inizia con la "M". ovviamente non è uscito al cinema..

ah eccolo Merqana.. se Chrome vi dice che il sito contiene malware non è vero, avrà solo i certificati scaduti.. cmq se non vi fidate posso fare copia incolla, ma è bella lunga la pagina. purtroppo non sono potuto andarlo a vedere.

IL QAT, LA NUOVA DROGA AFRICANA ALLA CONQUISTA DELL'ITALIA

IL QAT, LA NUOVA DROGA AFRICANA ALLA CONQUISTA DELL'ITALIA




Giovedì 31 Maggio 2012 00:00di Francesca Spatola

IL DOCUMENTARIO "MERQANA" AL TEATRO PALLADIUM

spatola.jpg
Il qat la pianta narcotica, utilizzata e prodotta nel Corno d'Africa, è arrivata in Occidente e fattura milioni di euro. Tre registi romani raccontano in un documentario le implicazioni politiche di questa sostanza.Il primo giugno al Teatro Palladium di Roma alle ore 20.30 sarà presentato “Merqana”, un documentario realizzato da tre giovani registi romani: David Chierchini, Matteo Keffer e David Morandini. E’ il secondo lungometraggio che ambientano nel continente africano. Il primo, “Bulaq” è stato girato durante la rivoluzione araba ed è stato premiato come miglior documentario 2011 a “pillole d'attualità” all'isola tiberina.
Questa volta il tema affrontato è il commercio del qat, una pianta narcotica tradizionalmente masticata da milioni di persone nel Corno d’Africa che provoca una stato di alterazione chiamato Merqana, da qui, il titolo. La sostanza genera dipendenza, stati di alterazione psichica, e riduce la sensazione di appetito; in Africa diventa quindi necessaria per sopperire ai morsi della fame. Oggi, è illegale in paesi come la Francia, l’Italia e gli Stati Uniti mentre in Etiopia, Somalia e Yemen ne è consentita la produzione.Questa droga naturale sta rapidamente conquistando il mercato globale, e i tre filmaker, hanno attraversato questo tratto di terra africana dilaniata da un esodo senza precedenti, per poterne raccontare e analizzare la filiera produttiva. Il documentario si concentra sul dibattito politico tra la legalizzazione e il rispetto delle tradizioni dell'uso di questa pianta.Abbiamo intervistato Davide Morandini:Quando e da chi è nata l’idea di un film sul qat?L’idea del film nasce da David Chierchini che insieme a me e Matteo Keffer ha prodotto il film e l'ha scritto. Dopo la laurea con tesi sulla Storia del colonialismo italiano nel Corno d'Africa, è partito per andare a visitare la regione ed è fortunatamente finito ad Harar, dove ha iniziato a comprendere meglio la portata del commercio del qat.Tra le tante problematiche del Corno d'Africa, perché avete ha scelto proprio questo tema?Il qat era il tema che ci premeva di più trattare sia per la potenza del suo universo visuale, sia per dare rilievo a una questione importante ma quasi sconosciuta a molti in Italia e in Europa.Perché si produce e si consuma il qat? Il commercio e l'uso del qat sono strettamente legati alla conservazione e trasformazione di tradizioni islamiche centenarie a cui io e David ci siamo sempre interessati. Inoltre, dal punto di vista economico e sociale questa droga crea un legame fortissimo tra le nostre ex-colonie e altre terre a noi care per la nostra formazione accademica e umana, come per esempio l'Inghilterra.Come si è evoluto il commercio della pianta?
Merqana analizza la produzione ed il consumo del qat ad Harar, il maggiore centro del commercio di questa pianta. L'uso di questa droga in questa regione è radicalmente cambiato dagli anni Novanta, quando la crisi dei prezzi del caffè hanno portato la maggioranza dei contadini delle regioni orientali al confine con la Somalia, a convertire le colture di caffè in quelle più redditizie di qat. Inoltre le guerre che hanno martoriato il Corno d'Africa durante gli stessi anni, e hanno portato intere comunità ad emigrare all'estero come nel Regno Unito, Stati Uniti o nella Penisola Scandinava, hanno provocato un aumento della produzione di qat a causa della crescente domanda delle comunità della diaspora. Quindi si è creato un mercato globale capace di muovere milioni di tonnellate all'anno e miliardi di dollari.

Chi gestisce il traffico di questa droga?
Il commercio di qat è già in mano ai narcotrafficanti, anche se non mi azzarderei a definirli così, dal momento che il qat nei paesi di origine come l'Etiopia e il Kenya, nonostante sia pubblicamente riconosciuto come una piaga sociale dal discorso dominante, è prima di tutto legale. Noi stessi siamo andati a Jigjiga, al confine con la Somalia, per intervistare la più grande commerciante di qat che si chiama Suhura Ismail e che smercia in media 50 tonnellate di qat al giorno. Nonostante ciò, è stata ripetutamente insignita dal Presidente Mele Zenawi per i suoi meriti nell'imprenditoria locale e viene regolarmente invitata ai meeting che il Presidente organizza con le maggiori compagnie del Paese.

Il qat arriva nel BelPaese?
La pianta è illegale in Italia, all'inizio di maggio è stato fermato un somalo a Capodichino con 23 kg di qat e sicuramente non gli è andata bene. A Roma circola abbastanza facilmente ma non fresco, bensì 'in polvere' ovvero essiccato.

Quali sono le ragioni politiche e culturali dietro al commercio della qat?
Ci sono delle ragioni politiche e culturali specifiche che cambiano di Paese in Paese. Negli Stati Uniti per esempio, il bando del qat è legato alla spedizione fallimentare in Somalia degli anni Novanta e ad un discorso politico che ritraeva i somali come fondamentalisti islamici indemoniati e drogati da questa pianta misteriosa. In Olanda, Paese noto per essere diventato recentemente tra i più tolleranti rispetto alle droghe, il qat è stato ritenuto illegale poiché si pensa possa finanziare gli shebaab. In Inghilterra si crede invece che possa impedire l'integrazione di intere comunità.
Quindi secondo la vostra opinione dovrebbe essere ritenuta illegale o si dovrebbero rispettare le tradizioni millenarie di produzione e consumo?
La questione è sempre politica nel più ampio dei sensi. in Paesi produttori come Kenya ed Etiopia, nonostante il pensiero dominante voglia rappresentare il qat come un elemento socialmente dannoso, la pianta rimane legale essenzialmente perché è legata alle tradizioni locali centenarie, assimilabili al vino in Italia. Inoltre in questo momento crea più ricchezza e opportunità di emancipazione da politiche volte ufficialmente allo “sviluppo” ma che in realtà sono ambasciatrici dei dettami del mercato globale.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Il soggetto del nostro prossimo documentario “Leaves of the horn” si concentrerà sulla dimensione globale del commercio di questa pianta narcotica e sulle tante contraddizioni che questo comporta: dalla definizione specifica culturale di droga, ai diversi statuti legali della pianta nei diversi paesi. A fine giugno andremo a Londra ad intervistare dei personaggi chiave nel dibattito che vuole il qat come soggetto di una disputa fra chi lo vuole vedere bandito dalle strade del Regno Unito e chi invece spinge per una maggiore regolamentazione del suo consumo.

Info: Teatro Palladium- Piazza Bartolomeo Romano 8 -Ingresso gratuito
 
magari è stato rimosso nel frattempo ma non riesco a capire dove sta il "canale" per vedere il film... io vedo solo spezzoni, niente di integrale... mi sbaglio?
 
Si fà partire il video e si clicca su "vimeo"...
 
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