Voglio raccontarvi la mia esperienza con il Trichocereus Pachanoi avvenuta stamattina.(scusate la sinteticità con cui scrivo ma ancora non sono in piena lucidità mentale e la voglia è praticamente nulla)
Il prodotto è una pianta messa da parte per essere coltivata nelle condizioni più avverse: estrema carenza di acqua, inverno all’esterno e coltivazione in terreno al 100% minerale composto da solo lapillo vulcanico e pomice. Alle 8,00 circa ho tagliato una talea di 25 cm del peso di 400 gr, una dose media. Ho deciso di testare l’amarezza della pianta (segno della presenza di alcaloidi) leccando la parte tagliata, e in effetti questa a differenza delle altre talee provate in passato ha un sapore esageratamente amaro. Tagliata la talea inizio a pensare al metodo di assunzione giungendo alla conclusioni di frullare il cactus insieme a due limoni per rendere il tutto più liquido, per coprire il sapore amaro e utile anche a far diminuire la nausea che per mia fortuna è stata pressocchè assente. Ma veniamo al dunque:
-ore 8,30: riesco a bere tappandomi il naso e pensando che fosse la cosa più buona del mondo, due bicchieri di liquido verde dal sapore misto tra un cetriolo amaro e l’aspro del limone (non troppo terribile per i miei gusti). Dopo l’assunzione sapendo che la salita iniziava dopo circa un’ora sono andato a vistare come da consuetudine mattutina la mia serra dove ho le varie specie di cactus, piante e la mia collezione di bonsai, anche se dopo solo mezzora hanno iniziato le vampate di calore, risate banali alternate con un senso di pesantezza pauroso.
-Ore 9:30: penso che sia arrivato il picco dell’esperienza (è solo l’inizio), sono riuscito a tornare a casa , facendo uno sforzo enorme, vedo le gambe enormi come due travi impossibili da smuovere. Una forte empatia predomina in me anche nei confronti di oggetti, animali o cose che magari prima odiavo.
-Ore 10:30: Questo è stato il vero picco dell’esperienza, un forte sfasamento delle proporzioni, riesco a vedere in grandi dimensioni a mo di lente d’ingrandimento e nei minimi particolari anche un granello di polvere che resto a fissare per minuti e minuti, riesco ad annusare i colori collegandoli a ciò che più mi piace (questo davvero che è stupendo). Discrete allucinazioni visive e sonore, che a seconda del mio stato d’animo tendono a diventare positive o negative difficili da interrompere.
-Ore 12:30: Una sensazione di pace nei confronti del mondo prevale all’interno di me, i contorni, le ombre e i colori risultano molto accentuati, mi trovo in una situazione di semi-trans associata ad un formicolio che invade tutte le parti del mio corpo (una delle sensazioni fisiche più piacevoli dell’esperienza).
-Ore 2:30: Gli effetti sulla psiche iniziano lentamente a diminuire ma la spossatezza fisica è enorme, pigrizia nello svolgere qualsiasi minimo sforzo; il picco è durato circa due ore mezza, durante il quale mi sono alzato dal divano solo per andare in bagno.
-Ore 3:30: Gli effetti sono quasi svaniti. A parte l’appetito nullo e una stanchezza incredibile, il senso di benessere è tanto, e non penso di aver mai voluto così bene al mio prossimo, cosa che ho capito non appena un amico viene a casa mia e stiamo per più di un’ora a parlare sei suoi problemi senza che mi sia scocciato.
L’esperienza è durata circa 5 ore (gli effetti più pesanti) devo dire che non è stato uno dei miei viaggi più forti (causa dose media) con il san pedro, ma di sicuro uno dei più belli grazie alla totale assenza di nausea e alla sensazione di empatia che il cactus ha provocato in me. Nella mia prossima esperienza ho intenzione di assumere una talea di 30 cm (circa 500 gr).
Chiunque sia interessato all’assunzione gli consiglio di non frullare anche la parte centrale bianca della talea, ma di scartarla, poiché priva di mescalina ma ricca di altre sostanze che fanno aumentare lo stimolo di nausea, mentre cercate di utilizzare la pelle magari togliendoci le spine, poiché è la parte più attiva della pianta.
Il prodotto è una pianta messa da parte per essere coltivata nelle condizioni più avverse: estrema carenza di acqua, inverno all’esterno e coltivazione in terreno al 100% minerale composto da solo lapillo vulcanico e pomice. Alle 8,00 circa ho tagliato una talea di 25 cm del peso di 400 gr, una dose media. Ho deciso di testare l’amarezza della pianta (segno della presenza di alcaloidi) leccando la parte tagliata, e in effetti questa a differenza delle altre talee provate in passato ha un sapore esageratamente amaro. Tagliata la talea inizio a pensare al metodo di assunzione giungendo alla conclusioni di frullare il cactus insieme a due limoni per rendere il tutto più liquido, per coprire il sapore amaro e utile anche a far diminuire la nausea che per mia fortuna è stata pressocchè assente. Ma veniamo al dunque:
-ore 8,30: riesco a bere tappandomi il naso e pensando che fosse la cosa più buona del mondo, due bicchieri di liquido verde dal sapore misto tra un cetriolo amaro e l’aspro del limone (non troppo terribile per i miei gusti). Dopo l’assunzione sapendo che la salita iniziava dopo circa un’ora sono andato a vistare come da consuetudine mattutina la mia serra dove ho le varie specie di cactus, piante e la mia collezione di bonsai, anche se dopo solo mezzora hanno iniziato le vampate di calore, risate banali alternate con un senso di pesantezza pauroso.
-Ore 9:30: penso che sia arrivato il picco dell’esperienza (è solo l’inizio), sono riuscito a tornare a casa , facendo uno sforzo enorme, vedo le gambe enormi come due travi impossibili da smuovere. Una forte empatia predomina in me anche nei confronti di oggetti, animali o cose che magari prima odiavo.
-Ore 10:30: Questo è stato il vero picco dell’esperienza, un forte sfasamento delle proporzioni, riesco a vedere in grandi dimensioni a mo di lente d’ingrandimento e nei minimi particolari anche un granello di polvere che resto a fissare per minuti e minuti, riesco ad annusare i colori collegandoli a ciò che più mi piace (questo davvero che è stupendo). Discrete allucinazioni visive e sonore, che a seconda del mio stato d’animo tendono a diventare positive o negative difficili da interrompere.
-Ore 12:30: Una sensazione di pace nei confronti del mondo prevale all’interno di me, i contorni, le ombre e i colori risultano molto accentuati, mi trovo in una situazione di semi-trans associata ad un formicolio che invade tutte le parti del mio corpo (una delle sensazioni fisiche più piacevoli dell’esperienza).
-Ore 2:30: Gli effetti sulla psiche iniziano lentamente a diminuire ma la spossatezza fisica è enorme, pigrizia nello svolgere qualsiasi minimo sforzo; il picco è durato circa due ore mezza, durante il quale mi sono alzato dal divano solo per andare in bagno.
-Ore 3:30: Gli effetti sono quasi svaniti. A parte l’appetito nullo e una stanchezza incredibile, il senso di benessere è tanto, e non penso di aver mai voluto così bene al mio prossimo, cosa che ho capito non appena un amico viene a casa mia e stiamo per più di un’ora a parlare sei suoi problemi senza che mi sia scocciato.
L’esperienza è durata circa 5 ore (gli effetti più pesanti) devo dire che non è stato uno dei miei viaggi più forti (causa dose media) con il san pedro, ma di sicuro uno dei più belli grazie alla totale assenza di nausea e alla sensazione di empatia che il cactus ha provocato in me. Nella mia prossima esperienza ho intenzione di assumere una talea di 30 cm (circa 500 gr).
Chiunque sia interessato all’assunzione gli consiglio di non frullare anche la parte centrale bianca della talea, ma di scartarla, poiché priva di mescalina ma ricca di altre sostanze che fanno aumentare lo stimolo di nausea, mentre cercate di utilizzare la pelle magari togliendoci le spine, poiché è la parte più attiva della pianta.