Io credo per l'enensima volta che both thing are true e che tutto sia meno cartesiano di quanto la nostra mente riesca ad inquadrare.
Gli enteogeni sono uno strumento valido se contestualizzati in qualche Via tradizionale. Ok.
Ma anche queste Vie tradizionali sono uno strumento all'interno di qualcosa che la supera o la trascende addirittura.
Come gli enteogeni presi di per sé non colmano niente, sono convinto che anche le Vie tradizionali portino allo stesso risultato se slegate e non viste in prospettiva di un'evoluzione o trasmutazione. Trasmutazione della quale però faccio fatica a concepire un termine. Perchè ponendo dei termini -inizio e fine- si ritorna a "prendere di per sé" arbitririamente dei segmenti che sono in realtà parti di una retta.
L'uomo attuale acquista senso proprio in prospettiva alla sua potenziale trasmutazione, gli enteogeni prendono un senso compiuto se contestualizzati in una Via tradizionale, la Via tradizionale diventa tollerabile solo quando ammette l'oltre, il superamento.
Ma questo pochissime Vie tradizionali lo fanno (anzi, si affrettano tutte a sentenziare: c'è Dio, tutto è Dio, tu sei Dio, tutto è illusione, non c'è l'anima, c'è un'anima, ci sono infinite anime ecc), perché anch'esse sono prodotti umani (al massimo delle rivisitazioni umane di qualcosa di effettivo al di là dell'uomo) e soffrono i difetti umani. Tra questi difetti c'è l'essere ancora legato all'evoluzione animale: incosciente e non partecipativa. Per quanto ne sappiamo, nessun animale partecipa alla propria evoluzione, nessuno sceglie forme coscientemente, nessuno lo fa per divertimento. L'evoluzione avviene sempre in momenti di crisi, di morte, di rischio. O si muore o si cambia. La strage e la morte qui sono fondamentali per il progresso.
Mentre in nuce esisterebbe un'evoluzione trainata in avanti dall'aspirazione al progresso, alla bellezza, all'armonia e alla perfezione, e non spinta da dietro dal terrore, dalla morte, dalla competizione sanguinolenta. Niente più cane alle caviglie che ti dice spicca il volo o muori, ma masse compatte di conoscienza e armonia che ti dicono spicca il volo e raggiungimi.
Ragguinto questo stato base di coscienza si è meno propensi a concepire Vie tradizionali ma si procede per sentieri estremamente plastici e innovativi. La Via tradizionale si concentra sulla parte di realtà che è stata scoperta, vagliata e in qualche modo "battuta" e se ne stacca solo quando strettamente necessario (come l'animale che evolve solo di fronte alla morte), mentre il trascendere le Vie tradizionali si protende sempre verso le parti in ombra, quelle mancanti, è attratto da quelle (come nell'evoluzione postumana cosciente partecipativa).
Quindi...
Enetogeni hanno senso interiore solo in una Via tradizionale, come la Via tradizionale ha senso compiuto solo in un processo di superamento di sé stessa, altrimenti non cambia mai niente nonostante secoli di Vie tradizionali, e il mondo attuale ne pare un esempio niente male.
Per l'uomo di domani le Vie tradizionali non varranno più di quanto vale per noi un funghetto. Ed i funghetti, è noto, sono rischiosi solo per persone che hanno problemi interiori latenti o per quelli senza una maturazione psichica sufficiente. Così, il trascendere le Vie tradizionali è pericoloso solo per chi non è ancora pronto. E come dice Arimane è molto pericoloso... perché la maggior parte degil individui non è oggettivamente ancora pronta.
Per cui tutto è relativo: per alcuni un enteogeno è tutto, mentre a chi è più avanti fa dire "si vabbè tutto bello per 2 ore, ma adesso che ci faccio?"; per alcuni le Vie tradizionali sono tutto, mentre ad altri fanno dire " si vabbè tutto bello per due secoli, ma adesso che ci faccio?".