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il suicidio

ARABONG

Glandeuse pinéale
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2 Nov 2012
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244
oggi sono in vena di discussioni scomode e gravose.
in questo periodo vi è un aumento esponenziale dei suicidi,e ammettiamolo,almeno qui in rete,che almeno tutti una volta nella vita ci abbiamo pensato,alcuni lo ritengono un atto grave e privo di senso,altri lo definiscono un atto estremamente coerente. un famoso filosofo greco diceva che non esiste amatore più passionale della vita di chi si uccide.
nessuno di voi a mai pensato che questa vita sia una vita fittizia,vuota,priva di senso o valore?
vi siete mai ritrovati la mattina in un bus pieno di gente,guardare i loro sguardi vuoti,l'espressione di animali che si dirigono in massa e di loro spontanea volontà al macello;vi siete chiesti se questa è vita? vi siete mai chiesti se esistono delle vere e valide alternative a questo pollaio senza gabbia?
per chi non ha molti soldi o disponibilità "liquide" questo "vivere" è una continua battaglia; ma per arrivare a cosa? ad una casa,dei figli,un cane e un televisore (ovviamente per chi riesce a vincerla questa battaglia,e le statistiche non promettono bene) ? è questo il premio per anni di sudore e sangue,magari portandosi qualche scheletro nell'armadio,perchè diciamolo, fare carriera seriamente, senza pestare la testa a qualcuno e senza avere anime sulla coscienza in un sistema come questo è pura utopia.Per questo molte persone,prese da profonda depressione o forte presa di coscienza,decidono di compiere questo gesto,voi cosa ne pensate? cosa direste ad una persona che ha provato o vuole compiere questo gesto?

vi lascio con 2 citazioni che a me hanno fatto riflettere:

"Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti."
anonimo

"Il suicidio è l'ultimo atto col quale un uomo possa dimostrare che ha dominato la propria vita."

Henry de Montherlant


cercate di non andare OT
:puke:
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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446
Il suicidio è l'atto di codardia finale. Non esiste coraggio nel togliersi la vita. È un po' come gli scatenati per i videogiochi che fanno il "Ragequit" (ovvero chiudere di rabbia la partita alla quale si era connessi) appena vedono che qualcuno più bravo di loro li sta aprendo...
 

Psycore

Holofractale de l'hypervérité
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27 Juin 2013
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2 074
Analisi molto limitata la tua mogoros, ci sono casi casi e ancora casi differenti.

Se siano in aumento o in diminuizione non lo so. Credo siano più sintomatici della stato della società i motivi che non il numero. Ho purtoppo vissuto più volte l'esperienza del suicidio, di coetanei e non. L'incomprensione e lo sgomento restano le principali emozioni.

Non ci rendiamo conto di quanto siamo deboli, di quanto piccoli comportamenti e azioni apparetnemente insignificanti segnino il nostro essere, e di quanto invece grandi cambiamenti spesso siano solo piccole e modeste variazioni.

Ad esempio un ragazzo "bullo" che non vuol più fare il bulletto, ma rimane intrappolato nella sua maschera da ganzo che ruba la merenda, può patire a tal punto da spingersi al suicidio. Allo stesso modo del "debole" vittima del bullo.

Ma queste cose non si vedono, se non col senno di poi.

Questa vita è sicuramente più di moglie, figli, cani e televisione. E vedere chi non cerca altro, mi fa star male.

Discorso troppo ampio e difficile per un post comunque.
 

Luke Shapiro

Neurotransmetteur
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13 Mar 2015
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72
Certo... E' un gesto a cui ho pensato spesso! Ho letto un libro a riguardo intitolato "Imitando Didone"... Del resto anche Freud sosteneva che nell'uomo esiste una specie pulsione o spinta che porta all'annullamento e alla distruzione, cioè Thanatos che si contrappone ad Eros.
Personalmente nel libro citato prima ho trovato qualche spunto e vi elenco qualche passo interessante:

CORAGGIO O VILTA'?

Si tratta di un antico dilemma logoro e meccanicistico. Può essere vile un suicida? Vi sono figure di suicidi che si stagliano grandiose sulla platea della storia con un tratto di nobiltà, come Seneca. Sono essi degli eroi? A nostro avviso nessuna delle due cose. La morte è un fatto personale.

Mi allineo al pensiero di Scipio Slataper:

"Uno può morire poichè nessuno lo può comprendere; dentro ogni individuo c'è un segreto tutto suo che l'amante e il maestro non toccano.
E l'individuo è per l'eternità staccato dagli altri individui ed egli aspira ad essere tutto, dalla punta delle dita alla sua fede, tutto un segreto invisibile, senza che gli altri lo possono cercare, muto e solo; egli aspira alla sua pace d'individuo, dove la sua forma non sia turbata dall'altre; esser tutto suo.
Ed egli patisce finchè non arriva: questa ricerca è la vita.
L'individuo desidera morire dagli altri, e naturalmente noi non possiamo comprendere la sua morte."


Inoltre Arabong, la tua immagine di Bill Hicks mi fa venire in mente tutti i bigotti e la gente che difende la vita a tutti i costi, i pro-life. E riporto: "Io penso che dovremmo cacciare ed uccidere le persone politicamente corrette. Infatti, io credo che dovremmo anche mangiarli, perchè devono sicuramente avere una buona carne: Non fumano, non bevono, fanno jogging... Questo è mangiar bene!"
 

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
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9 Sept 2011
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FeedMe

Elfe Mécanique
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8 Avr 2015
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Hm per niente d'accordo con psycore e luke :) Io sono perennemente felice non ci ho mai pensato, ma credo che farsi domande (o meglio aporie) del genere non faccia altro che peggiorare la situazione. Se ti senti triste non risolvi il problema cercando lo scopo dell'universo, piuttosto credo che chi pensa al suicidio è perché non ha la forza di dominare la propria mente, di pensare ciò che vuole. Non si tratta di viltà o coraggio, il suicidio porta solo altra disperazione a parenti e amici. Chi sta bene di salute non ha motivo di deprimersi a tal punto, dovrebbe riuscire a capire tutto ciò di buono che c'è nel mondo, alla fine si riduce tutto al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non so forse la faccio semplice.
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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io ci ho provato a suicidarmi. dieci anni fa.

lei mi lascia, vado a casa, prendo il cd dei sex pistols, me ne vado in garage, metto il cd, preparo la corda, tolgo lo sgabello, il cappio stringe ma riesco a rimettermi subito in piedi sulla sedia, era brutto il cappio che stringeva ... poi sto per riprovare, ma ecco che degli amici entrano alzando la serranda (era rotta, sempre aperta). finita là.



se sto da solo e sono allucinato ogni tanto ci penso, "se mi tagliassi le vene?", un pensiero così, senza malizia, col sorriso addirittura, poi niente, sempre col sorriso mi chiedo, "ma perché" "la vita è bella"



Bukowski sosteneva che a quelli non bisognerebbe dargliela vinta..


Luke Shapiro a dit:
La morte è un fatto personale.

mi piace!


Oi Nullè, sai che quella immagina fa pensare tanto a Don Juan?
 

Paolo

Holofractale de l'hypervérité
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7 Avr 2013
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L'atto più abissale e il pensiero più corroborante...
 

Luke Shapiro

Neurotransmetteur
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13 Mar 2015
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L'osservazione sui parenti di FeedMe è lecita... Capisco perfettamente! Voglio mischiare le carte in tavola: Prendiamo l'Eutanasia che è un suicidio a tutti gli effetti... Un parente che vede il proprio caro soffrire, forse non dovrebbe avere il coraggio e l'onestà di lasciare una scelta(dopo aver ponderato a lungo, e discusso approfonditamente) a chi sente di essere ormai logoro e consumato da una vita fatta di stenti?
 

Zatla

Alpiniste Kundalini
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5 Avr 2015
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Il fatto è che spesso le persone vicine al suicida non capisco i reali drammi che vive o che ha vissuto , sono tutti bravi a dire era una persona tranquilla non aveva problemi ecc , la verità è che se uno ha dei problemi difficilmente li esterna agli altri . Ho un parente che si è impiccato che purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere bene (ero piccolo) ma davvero anche non conoscendolo bene lo penso spesso perchè era davvero molto troppo simile a me come carattere . Penso che tutti ci abbiamo pensato almeno una volta , a volte nei periodi cupi mi capita di pensarci , ma la cosa che mi ferma è il pensiero dei miei e delle poche persone che veramente mi vogliono bene e si anche al mio cane . Secondo me chi suicida non è un codardo anzi , dato che veniamo al mondo senza scegliere e spesso non possiamo vivere come vorremmo penso che sia un diritto scegliere di poter mettere la parola fine , senza venir criticati da degli estranei ....
E poi sinceramente piuttosto di finire in una casa di riposo con il patello pieno lasciato li come un vegetale o un disturbo se ho l'opportunità mi tolgo di mezzo prima di arrivare a quella situazione .
 

FeedMe

Elfe Mécanique
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8 Avr 2015
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L'eutanasia in caso ci sono dei problemi di salute è molto diversa.
Prima di tutto è emotivamente e psicologicamente più sopportabile per gli altri sapere che qualcuno è morto per eutanasia rispetto a trovarlo appeso a una corda.
Poi come dice zatla essere un vegetale è altrettanto spiacevole, a quel punto diventa una scelta personale.
 

MENE

Holofractale de l'hypervérité
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14 Juil 2014
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Detesto questo argomento. Ho già perso un caro amico per questa cosa.
Io penso che il suicidio sia il massimo livello di egoismo raggiungibile. Pensi solo a liberarti dei tuoi problemi invece di affrontarli, senza pensare a tutte quelle persone che ti amano e che farai stare male per tutta la loro vita con questo gesto e che poi si faranno sensi di colpa al pensiero che avrebbero potuto fare di più per te e non lo hanno fatto.

Sebbene durante la prima adolescenza mi sia passato per la testa un paio di volte nei momenti cupi, il pensiero era subito spento da una domanda: perchè devo eliminarmi io per scappare dai miei problemi, dandogliela così vinta, quando potrei eliminare direttamente i problemi?
Ho sempre pensato che se una persona mi rovina la vita col cavolo che mi ammazzo, rovino io la vita a quella persona (anche se forse adesso non la penso più così drasticamente, semplicemente me ne frego visto che sono solo io che posso rovinare la mia vita).
Ho sempre pensato che se una persona arriva a non farcela più soffocata da migliaia di tonnellate di stress, depressioni, umiliazioni e company, col cavolo che mi ammazzo, mando a quel paese tutti e me ne vado dall'altra parte del mondo a rifarmi da zero una vita in un ambiente diverso e tranquillo o a fare l'eremita.
La vita è bella! Se le cose non vanno facciamole andare. Ce la fanno tutti a piangere ma in pochi a ridere.
Passo e chiudo.
 

sn0wbaLL

Glandeuse pinéale
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12 Juil 2014
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A 14 anni ci ho pensato, e ci sono andato quasi vicino, a 26 stessa storia, un carico emozionale troppo grande: rendersi conto di quanto il mondo faccia schifo (guerre, politica e discorrendo) - Sucessivamente ho conosciuto i funghetti, e l'LSD, dopo un paio di viaggetti ciascuno non ho più pensato al suicidio in maniera "risolutrice" anzi, ho imparato ad apprezzare ogni giorno ciò che ho. La fortuna di avere, seppur poco, è sempre qualcosa in più rispetto a tante altre persone che stanno male, che sono malate, che non hanno lavoro, che soffrono, che muoiono di fame ecc ecc ecc...
Successo, carriera, soldi a palate, tutti "ideali" spariti con queste ultime esperienze. Oh, sia chiaro, non è che ogni 5 minuti pensassi al suicidio, ma diciamo che prima mi aveva sempre "affascinato", ora le cose son cambiate, con buona pace per coloro i quali scelgono la strada più semplice,,,
 

LaFouinefarc-ep

Holofractale de l'hypervérité
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18 Avr 2014
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si ci ho pensato molte volte,ma sempre il pensiero di tornare a casa da mia madre mi ha sempre fatto desister anceh quando proprio sentivo il richiamo da certe entita di farlo, non credo sia da codardi,ma da coraggiosi,perchè provare ad ammazarsi è difficile.poi ognuno della sua vita faccia cio che vuole
 

Trasceso

Glandeuse pinéale
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26 Mai 2014
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C'è stato un periodo della mia vita ( 2 anni fa circa) che c'ho pensato seriamente.
Al tempo avevo praticamente tutto quello che un ragazzo di 18 anni può avere, amici, amiche, andavo bene a scuola, avevo ( ed ho) degli ottimi genitori, andavo a feste, mi divertivo. Ma sentivo dentro di me che qualcosa non andava, stavo entrando in una spirale di depressione. Non ero soddisfatto di ciò che percepivo, cioè percepivo le informazioni provenienti dai 5 sensi come dati fittizzi. Capivo che la realtà non si fermava dove si fermava il mio sguardo, questa realtà era una merda falsa.
tutto è iniziato una sera con un incubo dove la facevo finita, il problema? E' che questo sogno avevop iniziato a farlo ogni singola notte, finchè l'idea si è fatta sempre più reale e concreta. Ora passavo ore a pensare di come farla finita in modo tale che il mio corpo non venisse trovato facilmente.
Ma poi mi sono appossionato al mondo della Psichedelia, esso parlava di una realtà diversa. Ma come alzare il velo che vedevo sul mondo? Al tempo ripudiavo qualsiasi tipo di droga, e se ti fumavi uno spinello eri solo un tossico da sert. Però c'è sempre stata una sostanza di cui ero attratto: l'LSD. Il problema era :dove cazzo lo trovavo un cartone??? Così le mie ricerche alla fine mi hanno portato alla scoperta di una molecola ancora più fantastica: la DMT.
Alla fine il sogno stava passando ma l'idea era ancora troppo radicata in me per smettere questo percorso.
Così decido di prendere la DMT (lo so è strano ma per me è stato più semplice trovare la DMT che lìLSD).
Una volta fumata, Lei ha cancellato l'intera realtà e me ne ha creata una nuova e perfetta!! (ciò di cui avevo bisogno) ( http://www.psychonaut.com/esperienze/56040-very-very-first-time-i-smoke-dmt.html )
Senza rendermi conto tutti questi brutti pensieri sul suicidio scomparvero (quasi) nel nulla!
Ammetto che il mondo è una merda, ma se non lo fosse non riusciremo ad apprezzare le cose belle della vita, perchè la vita in fondo è bella.
Sinceramente anche adesso ogni tanto ci penso, ma per fortuna ho trovato il coraggio di parlarne con amici di fiducia su cui posso sempre contare nei momenti peggiori, insomma gente che se ti chiede come stai non accetta un "si si tutto apposto". Perchè ora quando sono davanti ad una finestra aperta o vicino ad un coltello o corda sento che la forza per farla finita ce l'avrei...
Ma non lo farei mai e poi mai, poichè un giovane amico recentemente ha scelto questa strada, e capisco il dolore che provocherei a tutti quelli che conosco...
Parlate gente, questa è la soluzione (per me), parlare con gli altri...
STAY HIGH!!
 

sn0wbaLL

Glandeuse pinéale
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12 Juil 2014
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Lieto di vedere che anche a te, un esperienza psichedelica ha dato modo di "rivalutare le cose", in effetti, da un secondo punto di vista, essenziale a chi come noi, ha avuto qualche sconforto in passato. DMT, hmmmm che voglia di provarla :D
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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446
Psycore a dit:
Analisi molto limitata la tua mogoros, ci sono casi casi e ancora casi differenti.

Se siano in aumento o in diminuizione non lo so. Credo siano più sintomatici della stato della società i motivi che non il numero. Ho purtoppo vissuto più volte l'esperienza del suicidio, di coetanei e non. L'incomprensione e lo sgomento restano le principali emozioni.

Non ci rendiamo conto di quanto siamo deboli, di quanto piccoli comportamenti e azioni apparetnemente insignificanti segnino il nostro essere, e di quanto invece grandi cambiamenti spesso siano solo piccole e modeste variazioni.

Ad esempio un ragazzo "bullo" che non vuol più fare il bulletto, ma rimane intrappolato nella sua maschera da ganzo che ruba la merenda, può patire a tal punto da spingersi al suicidio. Allo stesso modo del "debole" vittima del bullo.

Ma queste cose non si vedono, se non col senno di poi.

Questa vita è sicuramente più di moglie, figli, cani e televisione. E vedere chi non cerca altro, mi fa star male.

Discorso troppo ampio e difficile per un post comunque.

Ci sono casi e casi, certo... Ma comunque ho notato (avendo esperienza di persone che hanno questi problemi) che la motivazione di fondo è proprio questa: sfuggire alle proprie responsabilità. E credo che questo nessun aspirante suicida sincero con sé stesso possa negarmelo.
 

tsunami666

Alpiniste Kundalini
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20 Déc 2013
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518
Ci ho pensato e ci penso...
Ognuno è diverso e gestisce le situazioni al suo modo:
chi lo fa perchè la squadra di calcio ha perso il derby... chi perchè non riesce a sfamare i famigliari ed è sommerso da debiti... chi perchè ha la coscienza sporca e non ci dorme di notte... chi perchè ha rovesciato il latte...
Si, ci vuole coroggio per compiere il gesto, ma "codardia" nel lasciare chi ti stà vicino. Probabilmente sarei un codardo...
Se dovessi farlo, vado a Roma e mi faccio implodere così spazzo via politici, chiesa e lega calcio in un colpo solo... :twisted:
Non posso giudicare chi l'ha fatto ne chi lo critica.
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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6 541
non si tratta di sfuggire dalle proprie responsabilità.
si tratta che nulla ha più senso, e basta, non ha senso il tuo stesso vivere.

(magari alcuni aspiranti suicidi credono di fare anche del bene a chi gli è più intorno..)
 

Pirro

Elfe Mécanique
Inscrit
2 Août 2014
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256
MENE a dit:
Detesto questo argomento. Ho già perso un caro amico per questa cosa.
Io penso che il suicidio sia il massimo livello di egoismo raggiungibile. Pensi solo a liberarti dei tuoi problemi invece di affrontarli, senza pensare a tutte quelle persone che ti amano e che farai stare male per tutta la loro vita con questo gesto e che poi si faranno sensi di colpa al pensiero che avrebbero potuto fare di più per te e non lo hanno fatto.

Sebbene durante la prima adolescenza mi sia passato per la testa un paio di volte nei momenti cupi, il pensiero era subito spento da una domanda: perchè devo eliminarmi io per scappare dai miei problemi, dandogliela così vinta, quando potrei eliminare direttamente i problemi?
Ho sempre pensato che se una persona mi rovina la vita col cavolo che mi ammazzo, rovino io la vita a quella persona (anche se forse adesso non la penso più così drasticamente, semplicemente me ne frego visto che sono solo io che posso rovinare la mia vita).
Ho sempre pensato che se una persona arriva a non farcela più soffocata da migliaia di tonnellate di stress, depressioni, umiliazioni e company, col cavolo che mi ammazzo, mando a quel paese tutti e me ne vado dall'altra parte del mondo a rifarmi da zero una vita in un ambiente diverso e tranquillo o a fare l'eremita.
La vita è bella! Se le cose non vanno facciamole andare. Ce la fanno tutti a piangere ma in pochi a ridere.
Passo e chiudo.
Invece bisogna aprirsi a tutti gli argomenti a 360°; niente deve essere tabù!
E aver tanto rispetto e comprensione per chi decide di togliersi la vita! Non fosse altro per il fatto che nessuno di noi conosce le ragioni del/la suicida. Può essere che abbia ottenuto tutto ciò che desiderava dalla vita presente e che i suoi interessi ad un certo punto si siano spostati dirigendosi su altre mete; può darsi che sia stato/a sotto tormento per chissà quali complessi di colpa e ha deciso di prendersi un breve riposo, può essere che si sia annoiato/a a morte etc. etc. Se questa vita è una delle tante, innumerevoli esperienze corporee, beh, mi pare che ci sia spazio sufficiente anche per il suicidio. Daltronde non si può pretendere che tutto vada per il verso giusto. Persino le vite dei saggi sono piene di ombre. Alcuni, anzi molti di loro, sono stati ad un passo dal suicidio e di esempi simili te ne posso offrire diversi.
C'è un libro stupendo di una madre americana che perde suo figlio adolescente, col quale riesce a comunicare costantemente dopo il suo trapasso. S'intitola "Stephen lives", scritto dalla madre del giovane suicida, Anne Puryear. Lo consiglio a tutti! Conosco persone piene di pregiudizi verso chi commette un atto in apparenza così estremo, ma che dopo questa lettura, ne sono uscite profondamente cambiate, comprendendo se non le ragioni, il gesto.
 
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