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Sei modi per salvare il mondo coi funghi: Paul Stamets

rango

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spero non sia stato già postato :smirk:

Sei modi per salvare il mondo coi funghi: Paul Stamets | Talk Subtitles and Transcript | TED.com


Voir la pièce jointe 16904

0:11 Amo le sfide, e salvare la Terra è probabilmente una buona sfida. Sappiamo tutti che la Terra è in pericolo. Siamo entrati ora nella 6X: la sesta estinzione di massa su questo pianeta. Mi sono spesso chiesto se ci fosse un'organizzazione degli Organismi Uniti (conosciuta anche come "Uh-oh") (Risate) e ogni organismo avesse il diritto di votare, vorremmo essere votati o mandati via dal pianeta? Penso che quel voto sia in corso, proprio adesso.


0:36 Voglio presentarvi un set di 6 soluzioni micologiche, che usano i funghi, le quali sono basate sul micelio. Il micelio si infonde in tutti i terreni, mantiene i suoli uniti, è estremamente tenace. Regge fino a 30.000 volte la propria massa. Sono i grandi demolitori molecolari della natura, i maghi del suolo. Generano l'humus nelle terre emerse di tutta la Terra. Ora abbiamo scoperto che c'è un trasferimento multidirezionale di nutrienti tra le piante, mediato dal micelio. Il micelio, quindi, è la madre che dà i nutrienti dagli ontani e dalle betulle fino alle tsuga, ai cedri e alle douglasie.


1:17 Dusty e io, ci piace dirlo, la Domenica andiamo in chiesa qui. Amo le foreste primarie, e sono un americano patriottico proprio grazie a loro. La maggior parte di voi conosce i funghi champignon. E francamente, affronto un grande ostacolo: quando parlo di funghi a qualcuno, subito pensano agli champignon o ai funghi allucinogeni, strabuzzano gli occhi, e pensano che io sia un po' pazzo. Spero di sfatare questo pregiudizio per sempre, con voi. La chiamiamo micofobia, l'irrazionale paura dell'ignoto quando essa riguarda i funghi.


1:50 I funghi hanno una crescita molto rapida. Giorno 21, giorno 23, giorno 25. I funghi producono dei potenti antibiotici. In effetti siamo più vicini ai funghi che ad ogni altro regno della natura. Un gruppo di 20 microbiologi eucarioti ha pubblicato uno studio, due anni fa, istituendo gli Opistoconti, un super-regno che unisce insieme i funghi e gli animali. Abbiamo in comune gli stessi patogeni. I funghi non amano marcire a causa dei batteri e così i nostri migliori antibiotici vengono dai funghi. Ma qui c'è un fungo vecchio come il mondo. Dopo aver sporulato, marciscono. Ma vi propondo l'idea che la varietà di microbi presenti sui funghi marcescenti è essenziale per la salute della foresta. Fanno crescere gli alberi, creano le aree di detriti che nutrono il micelio.


2:36 E così vediamo qui un fungo che sporula. Le spore stanno germinando, il micelio si forma e avanza sottoterra. In soli tre centimetri cubi di suolo possono esserci anche oltre 13 chilometri di queste cellule. Il mio piede sta coprendo oltre 480 chilometri di micelio.


2:51 Questa è la microfotografia di Nick Read e Patrick Higkey. Notate come man mano che il micelio cresce, conquista il terreno e poi forma la rete. Ho lavorato al microscopio a scansione per molti anni. Ho migliaia di micrografie elettroniche, e quando osservo il micelio capisco che sono membrane di microfiltrazione. Noi espiriamo CO2, proprio come il micelio. E il micelio inspira ossigeno, proprio come noi. Ma questi sono essenzialmente stomaco e polmoni esternalizzati. E vi lancio l'idea che queste siano membrane neurologiche estese. E in queste cavità, si formano microcavità, che fondono i suoli e assorbono acqua. Sono piccoli pozzi. E dentro questi pozzi iniziano a formarsi queste comunità microbiche. E così questo suolo, spugnoso, non solo resiste all'erosione ma crea un universo microbico che permette a molti altri organismi di accrescersi.


3:49 Per primo ho proposto, agli inizi degli anni '90, l'idea che il micelio fosse l'Internet naturale della Terra. Osservandolo, il micelio appare molto ramificato. E se c'è un'appendice rotta allora assai velocemente, grazie ai nodi di intersezione (che i programmatori di di Internet potrebbero chiamare "punti caldi"), si creano dei percorsi alternativi per incanalare nutrienti ed informazioni. Il micelio è senziente. Sa che sei nei paraggi. Quando lo calpesti, camminando sul terrero, esso spunta dall'impronta dei piedi cercando di afferrare i detriti. Quindi, credo che l'invenzione di Internet sia un'inevitabile conseguenza di un modello che già si era dimostrato biologicamente valido. La Terra ha inventato la propria Internet a suo vantaggio, e noi, ora, che siamo l'organismo più evoluto su questo pianeta, stiamo cercando di allocare risorse per proteggere la biosfera.


4:50 Cambiando argomento, la materia oscura si conforma allo stesso archetipo miceliale. Credo che la materia crei la vita, la vita diventi singole cellule, le singole cellule diventino catenelle, le catenelle catene, le catene reti. È questo il paradigma che vediamo in tutto l'Universo.


5:09 Molti forse non sanno che furono i funghi i primi organismi ad approdare sulla terraferma Arrivarono 1,3 miliardi di anni fa, centinaia di milioni di anni prima delle prime piante. Com'è possibile? È possibile perché il micelio produce acidi ossalici, e molti altri acidi ed enzimi, bucherellando la roccia, afferrando il calcio ed altri minerali e formando ossalati di calcio. Sbriciola le rocce ed è il primo passo nella formazione del suolo. L'acido ossalico è composto da due molecole di CO2 unite insieme. Quindi i funghi ed il micelio sequestrano la CO2 sotto forma di ossalati di calcio. E anche gli altri tipi di ossalati catturano la CO2 dai minerali che si sono formati e sono fuoriusciti dalla matrice rocciosa.


5:55 Questo fu scoperto per la prima volta nel 1859. Questa è la fotografia di Franz Hueber, E' stata scattata negli anni '50 in Arabia Saudita. 420 milioni di anni fa, esisteva questo organismo. Si chiamava Prototaxites. Un Prototaxites, restando bassi, era alto circa 1 metro. Le piante più alte sulla Terra, in quel periodo, non arrivavano a 70 cm Il Dr. Boyce, all'Università di Chicago, l'anno scorso pubblicò un articolo sul Journal of Geology asserendo che il Prototaxites era un fungo gigante. Tutti territori della Terra erano punteggiati da questi funghi giganti, e questo in quasi tutte le masse terrestri. Esso è esisitito per decine di milioni di anni.


6:42 Abbiamo avuto diversi eventi di estinzione e tempo dopo, 65 milioni di anni fa (molti di voi lo sapranno), un asteroide ci colpì. Una quantità enorme di detriti fu scagliata in atmosfera, la luce solare si offuscò e i funghi ereditarono la Terra. Quegli organismi che facevano coppia coi funghi furono premiati, perché ai funghi la luce non serve. Di recente, all'Università di Einstein, hanno stabilito che i funghi usano la radiazione come una fonte di energia, proprio come le piante usano la luce. Quindi l'idea che altrove, su altri pianeti, esistano funghi, penso sia una conclusione evidente. Nella mia mente, almeno, è così.


7:26 Il più vasto organismo al mondo si trova nell'Oregon orientale: non potevo perdermelo, era ampio circa 890 ettari e antico 2000 anni. Il più largo organismo al mondo è un tappeto miceliale, dello spessore di una parete cellulare. Com'è possibile che questo organismo possa essere così vasto, eppure spesso solo una parete cellulare, mentre la nostra pelle ha almeno 5 o 6 strati che ci proteggono? Il micelio, nelle giuste condizioni, produce un fungo, che penetra con una forza tale da bucare l'asfalto. Siamo stati coinvolti in diversi esperimenti. E sto per mostrarvi, se mi permettete, 6 soluzioni per salvare il mondo. Ho lavorato coi laboratori Battelle di Bellingham, Washington. C'erano 4 cumuli saturi di diesel e altri rifiuti petroliferi. Uno era un cumulo di controllo, un altro fu trattato con gli enzimi, un altro ancora con batteri e il nostro ammasso fu inoculato col micelio fungino. Il micelio assorbe il petrolio. Il micelio produce degli enzimi (perossidasi) che rompono i legami carbonio-idrogeno. Sono gli stessi legami che mantengono insieme gli idrocarburi. Quindi il micelio si è saturato il petrolio. e quando tornammo 6 settimane dopo e togliemmo i teli, gli altri cumuli erano morti, scuri, e puzzolenti. Il nostro, invece, era coperto da quintali di funghi-ostrica, e il colore era divenuto più chiaro. Gli enzimi avevano riconvertito gli idrocarburi in carboidrati, zuccheri fungini.


8:51 Alcuni di questi funghi sono molto felici. Sono molto estesi. Mostrano quanto nutrimento hanno potuto estrarre. Ma successe anche qualcos'altro, che fu per me una rivelazione. Quei funghi sporularono e le spore attrassero gli insetti, che depositano le uova, le quali diventarono larve. Arrivarono gli uccelli, portarono i semi e la nostra coltura divenne un'oasi di vita, mentre le altre tre colture erano morte, scure, e puzzolenti, e i PAH, gli idrocarburi aromatici, passarono da 10.000 parti per milione a meno di 200 in otto settimane. Nell'ultima immagine, che non abbiamo, l'intero cumulo era uno strato verde di vita. Sono delle specie di transizione, delle avanguardie che aprono la porta alle altre comunità biologiche.


9:34 Così ho pensato di usare i sacchi di iuta come deposito di riserva e ho inserito il micelio nei detriti accumulati dopo una tempesta. Potete prendere questi sacchi di iuta, metterli a valle di una fattoria che sta producendo E.coli, o altri rifiuti, o di un'azienda con tossine chimiche e questo conduce al ripristino dell'habitat. Così allestimmo un sito a Mason County, Washington, e abbiamo visto un'incredibile diminuzione nella quantità di coliformi. Vi mostrerò un grafico: questa scala è logaritmica, dieci alla ottava. Ci sono più di 100 milioni di colonie per grammo, e dieci alla terza potenza è circa un migliaio. In 48-72 ore, queste tre specie di funghi ridussero l'ammontare di coliformi di circa diecimila volte. Pensate alle implicazioni. Questo è un metodo che usa poco spazio e usa i detriti delle tempeste e siamo certi che avremo nuove tempeste ogni anno.


10:24 Questo fungo, in particolare, ha attirato la nostra attenzione nel corso degli anni. Questa è mia moglie Dusty con il Fomitopsis officinalis -- Fungo del larice. È un fungo esclusivo della foresta primaria, che Dioscoride descrisse per primo, nel 65 D.C. come un trattamento contro la tubercolosi. Questo fungo cresce negli stati di Washington, Oregon, California del nord, British Columbia - si ritiene estinto in Europa. Potrebbe non sembrare tanto grosso, ma avviciniamoci di più. Questo è un fungo estremamente raro. Abbiamo un team di esperti che girano il mondo. L'anno scorso, siamo andati 20 volte nella foresta primaria, e abbiamo trovato che uno dei campioni può crescere in coltura.


11:01 Preservare il genoma di questi funghi della foresta primaria penso che sia assolutamente cruciale per la salute umana. Sono stato coinvolto nel programma BioShield del Dipartimento della Difesa Americano. Abbiamo esaminato oltre 300 campioni di funghi bolliti in acqua calda, e il micelio raccoglie questi metaboliti extracellulari. Qualche anno fa, inoltre, abbiamo ricevuto questi risultati. Abbiamo tre ceppi differenti di Fungo del larice molto attivi contro i virus del vaiolo. Il Dr. Earl Kern, che è un esperto di vaiolo al Dipartimento della Difesa, sostiene che ogni composto che abbia un Indice di Selettività di 2 o più sia da considerare attivo, Con 10 o più, deve considerarsi molto attivo. I nostri ceppi fungini erano nel gruppo dei "molto attivi". C'è un'autorevole rassegna stampa che potete leggere è certificata dalla Difesa, cercate "Stamets" e "vaiolo" su Google oppure potete andare su npr.org ed ascoltare un'intervista dal vivo.


11:55 E così, incoraggiati da questo, siamo passati al virus dell'influenza. È la prima volta che mostro queste cose. Abbiamo 3 ceppi diversi di Fungo del larice molto attivo contro i virus dell'influenza. Qui ci sono i numeri dell'Indice di Selettività: contro il vaiolo è tra i 10 e i 20. Contro i virus dell'influenza confrontati coi ribavirin di controllo, l'attività è estremamente alta. Stiamo usando un estratto naturale nella stessa finestra di dosaggio, come un puro farmaco. Lo abbiamo provato contro i virus dell'influenza A (H1N1, H3N2) così come contro i virus dell'influenza B. A quel punto abbiamo provato delle combinazioni, e con una di queste, provata contro la H5N1, abbiamo ottenuto un Indice di Selettività maggiore di 1000. (Applausi) A mio avviso, quindi, la salvezza delle foreste primarie andrebbe considerata una questione di difesa nazionale. (Applausi)


12:53 Mi sono interessato ai funghi entomo-patogenici, cioè i funghi che uccidono gli insetti. Le perdilegno ci stavano distruggendo la casa. Ho visitato la homepage della EPA, e stavano svolgendo degli studi con il Metharizium, specie di un gruppo di funghi che uccidono le formiche perdilegno, così come le termiti. Feci così una cosa che nessun altro aveva fatto. Io seguivo il micelio quando smetteva di produrre spore. Queste sono le loro spore. Sono stato in grado di modificare la coltura in una forma non sporulante. L'industria ha speso più di 100 milioni di dollari per le postazioni di cattura, per evitare che le termiti vi mangino la casa. Ma gli insetti non sono stupidi ed evitano le spore quando si avvicinano, così ho trasformato le colture in una forma non sporulante. Poi ho preso il piattino della Barbie di mia figlia, l'ho messo nel punto in cui una colonia di perdilegno stava accumulando i detriti, ogni giorno in casa mia, e le formiche sono state attratte dal micelio, perché non c'erano spore. Esse l'hanno dato alla regina. Una settimana dopo, non c'era più segatura di alcun tipo.


13:51 E poi, in una delicata danza tra la cena e la morte, il micelio è stato consumato dalle formiche, che si mummificano e, boom, un fungo spunta loro dalla testa. (Risate) E siccome dopo la sporulazione sono disgustate dalle spore, la mia casa non è più un bersaglio desiderabile per le loro invasioni. Perciò avete una soluzione quasi permanente contro la reinvasione delle termiti. E così casa mia venne giù, io ricevetti il mio primo brevetto contro perdilegno, termiti e formiche rosse. Poi provammo degli estratti e udite udite, possiamo indirizzare gli insetti in direzioni diverse. Questo ha delle implicazioni enormi. Poi ricevetti un secondo, importante brevetto - e questo è uno importante. E' chiamato il brevetto "Alexander Graham Bell", copre oltre 200 mila specie. Questa è la tecnologià più dirompente, mi è stato detto da dirigenti dell'industria pesticida, che abbiano mai osservato. Potrebbe rivoluzionare completamente le industrie di pesticidi nel mondo. Potreste coinvolgere cento ricercatori a studiare questo concetto, perché penso che i funghi entomopatogeni attraggano, prima di sporulare, proprio quegli insetti altrimenti disgustati dalle spore.


14:57 Così me ne sono uscito con una Life Box perché mi serviva un sistema di consegna. Nella Life Box, che conterrà un DVD della conferenza TED, si aggiunge la terra, l'acqua, avete i funghi endofitici, le micorrize e le spore, come quelle del Fungo del larice. I semi, poi, sono protetti da questo micelio. Poi aggiungi i semi di un albero, e finisci col far crescere, potenzialmente, una foresta matura in una scatola di cartone.


15:25 Voglio reinventare il sistema di consegna e l'uso del cartone nel mondo, così da migliorarne l'impronta ecologica. Se potete, avviate un sito tipo YouTube, con uno ZipCode interattivo specifico, dove le persone possano incontrarsi, e con sistemi di visualizzazione satellitari, come Virtual Earth o Google Earth, confermare confermare la riduzione dei “crediti di carbonio” sequestrati dagli alberi piantati nelle Life Boxes.


15:48 Potete anche prendere una semplice scatola di cartone e aggiungere l'acqua: questo l'ho sviluppato per i rifugiati. Mais, fagioli, zucche e cipolle. Ho preso vari contenitori, Dusty ha detto che se ci riuscivo io poteva riuscirci chiunque. E ho finito per coltivare un giardino di semi. Poi raccogli i semi (grazie, Eric Rasmussen, del tuo aiuto), e poi raccogli i frutti del giardino, puoi raccogliere le pannocchie, non te ne servono poi molte, ci aggiungo il micelio, e poi inoculo le pannocchie. Con tre sole pannocchie iniziano a formarsi molti funghi (per l'eccessivo prelievo dalle riserve di carbonio). E così questa popolazione si estinguerà. Ma guardate cosa succede qui. I funghi sono stati raccolti ma, ed è una cosa importante, il micelio ha convertito la cellulosa in zuccheri fungini. E così ho pensato, come potremmo affrontare la crisi energetica in questa nazione? E abbiamo creato l'Econol.


16:52 Si genera etanolo dalla cellulosa usando il micelio come intermediario, e si ottengono tutti i benefici che vi ho già descritto. Ma passare dalla cellulosa all'etanolo è ecologicamente poco saggio, e penso che ci serva essere ecologicamente intelligenti con la generazione di carburanti. Quindi riicostituiamo le riserve di carbonio sul pianeta e rinnoviamo i suoli. Queste sono specie con cui abbiamo bisogno di allearci. Penso che coinvolgere il micelio possa aiutare a salvare il mondo. Grazie molte. (Applausi)
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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Interessante... Funghi che rinnovano il pianeta? In ogni caso penso che questo sia il modo per salvare l'uomo, non il mondo!
 

rango

Sale drogué·e
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Salviamo l'uomo, e la Terrà nel breve periodo soffrià di meno :)
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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rango a dit:
Salviamo l'uomo, e la Terrà nel breve periodo soffrià di meno :)

Ovviamente questa cosa io la farei 50% piante e 50% funghi! Così rinnovi aria, acqua e terra in un colpo solo! :D
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Stamets e' un genio, vi consiglio anche questi video:

(funghi medicinali contro il cancro e altre malattie)
(come salvare le api con i funghi e altre scoperte)
(bella discussione sulle piante maestre, in cui Stamets descrive come la psilocibina abbia influenzato il suo lavoro e la sua vita)

e tutti i suoi libri (tra cui "Psilocybin mushrooms of the world" ;)).
 

rango

Sale drogué·e
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I funghi sono la darknet del mondo vegetale | OggiScienza

[h=1]I funghi sono la darknet del mondo vegetale[/h] [h=2]Attraverso i funghi le piante comunicano tra di loro, si scambiano informazioni e nutrienti. E rubano.[/h] Pubblicati su 19 gennaio 2015 da Giacomo Destro in APPROFONDIMENTO // 2 Commenti


APPROFONDIMENTO – Probabilmente nel parco accanto a casa vostra passano più informazioni che dal vostro modem. Negli ultimi tempi si sta assistendo a una crescita esponenziale d’interesse verso il mondo vegetale, considerato da molti come la nuova miniera da cui attingere idee e soluzioni per la prossima rivoluzione tecnologica. E così vengono riscoperte ricerche passate, se ne fanno di nuove o semplicemente vengono collegati argomenti finora inesplorati. In particolare, molti studiosi e commentatori si concentrano sulle incredibili similitudini che ci sono tra il mondo sottoterraneo e le reti informatiche.

Avevamo già parlato di come, a Firenze, si studino le radici delle piante come possibile modello (anche alternativo) allo sviluppo della rete internet globale. Negli ultimi anni, però, diversi studi si sono concentrati anche su un altro essere vivente, che popola in quantità il nostro sottosuolo: il mondo dei funghi. E se a prima vista quei filamenti biancastri che si trovano scavando di poco il terreno possono sembrare niente più che robetta schifosa, è forse il caso di ricrederci: attraverso di essi passano nutrimenti e informazioni, non sempre a fin di bene. Insomma, i funghi sono un po’ la darknet del mondo vegetale.
Amici per le radici
Partiamo da principio. Da quando la botanica è diventata una scienza “esatta” si conosce il rapporto stretto tra le piante (o meglio: le radici delle piante) e i funghi: le micorrize, rapporti simbiotici spesso di tipo mutualistico (entrambi gli esseri viventi traggono beneficio dal rapporto con l’altro). In particolare, è ormai assodato che spesso le piante ottengono dai funghi un aiuto nell’assorbire l’acqua dal terreno e alcuni nutrienti, specialmente fosforo e azoto; in cambio, i funghi ricevono carboidrati per la loro crescita. Se ormai le micorrize rappresentano delle associazioni ampiamente note e studiate, esse sembrano in realtà la punta dell’iceberg di un rapporto che comprende molto più di un semplice scambio di nutrienti.
Innanzitutto, le micorrize sono probabilmente il “sistema immunitario” delle piante: alcuni studi hanno dimostrato che una volta insediatisi tra le radici, i funghi iniziano a produrre degli elementi chimici che fungono da catalizzatori della risposta dei vegetali ad agenti patogeni. Ma la storia non finisce certo qui.

La mico-net

La parte più nota dei funghi (che tutti noi chiamiamo “fungo”, ma tecnicamente è il corpo fruttifero, e rappresenta solo uno dei modi con cui i funghi si riproducono) è in realtà la parte meno interessante. Tutti gli scambi di nutrienti e elementi chimici sopra menzionati avvengono tra le radici di una pianta e il micelio, una serie di filamenti composti da particolari strutture dette ife (quello che finora abbiamo chiamato “filamenti biancastri”). I miceli possono raggiungere dimensioni e lunghezze davvero considerevoli: si possono diramare, infatti, per decine e decine di metri. Già negli anni ’70 Paul Stamets, un micologo statunitense, aveva trovato delle similitudini tra i miceli dei funghi e ARPANET, il progetto del Dipartimento della Difesa statunitense, considerato come il nonno di Internet. Con lo sviluppo della Rete, ovviamente, questa intuizione è stata studiata e approfondita: la rete miceliale ha delle somiglianze impressionanti non solo per quanto riguarda la struttura, ma anche con il modo in cui oggi sfruttiamo internet.




Ebay sottoterra

Innanzitutto i miceli sono l’infrastruttura che permette alle piante di “commerciare” CO2, fosforo e azoto, o, meglio, attraverso questa rete le piante in carenza di tali sostanze le ottengono da piante che ne hanno in eccesso (Adam Smith ne sarebbe molto felice). Una delle maggiori studiose di questo fenomeno, la botanica statunitense Suzanne Simard, è convinta che attraverso questo processo le piante più adulte aiutino le piante giovani della stessa specie a crescere più rapidamente. Non sono delle vere e proprie cure parentali, insomma, ma la riproduzione vegetale non sembra più terminare solo con la formazione e dispersione del seme.


Una darknet filamentosa

È sicuro il commercio online? No, le frodi e le clonazioni di carte di credito sono all’ordine del giorno. E così succede anche nell’ARPANET miceliale: alcune piante sono dei veri e propri hacker, che intercettano lo scambio di sostanze (in particolare CO2) e lo rubano per i propri fini. Tra questi pirati sottoterra c’è, ad esempio, la bellissima phantom orchid (da non confondere con quella che in Italia chiamiamo orchidea fantasma), un tipo di pianta, dai fiori perfettamente bianchi che cresce senza foglie (o con foglie rudimentali, poichè inutili) nelle zone più fitte e buie della foresta.


Dal far west al far under

L’infrastruttura miceliale, però, non serve solo a trasportare sostanze, ma anche informazioni, proprio come il World Wide Web. Numerosi studi hanno provato come una pianta attaccata da un agente patogeno o un afide invii, attraverso i funghi, segnali chimici alle piante nei dintorni. Queste, ancorate al terreno dalle radici, certo non possono scappare, ma, se avvisate in tempo, possono attuare delle strategie difensive di contrasto alla malattia: dai funghi ricevono l’allarme, grazie ai funghi elaborano una risposta. Sempre attraverso i miceli, alcune specie di alberi, in particolare gli eucalipti, cercano (ma con risultati non sempre perfetti) di uccidere altre specie vegetali nei propri dintorni, per ridurre la competizione per le risorse: se il darknet può far paura, le strutture miceliali sembrano essere ancora di più un far west. E, proprio come il far west, i funghi sono un territorio ancora tutto da scoprire, che forse contiene risorse che potranno aiutare anche l’umanità.
 

rango

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I funghi sono la darknet del mondo vegetale | OggiScienza

I funghi sono la darknet del mondo vegetale

Attraverso i funghi le piante comunicano tra di loro, si scambiano informazioni e nutrienti. E rubano.

Pubblicati su 19 gennaio 2015 da Giacomo Destro in APPROFONDIMENTO // 2 Commenti


APPROFONDIMENTO – Probabilmente nel parco accanto a casa vostra passano più informazioni che dal vostro modem. Negli ultimi tempi si sta assistendo a una crescita esponenziale d’interesse verso il mondo vegetale, considerato da molti come la nuova miniera da cui attingere idee e soluzioni per la prossima rivoluzione tecnologica. E così vengono riscoperte ricerche passate, se ne fanno di nuove o semplicemente vengono collegati argomenti finora inesplorati. In particolare, molti studiosi e commentatori si concentrano sulle incredibili similitudini che ci sono tra il mondo sottoterraneo e le reti informatiche.

Avevamo già parlato di come, a Firenze, si studino le radici delle piante come possibile modello (anche alternativo) allo sviluppo della rete internet globale. Negli ultimi anni, però, diversi studi si sono concentrati anche su un altro essere vivente, che popola in quantità il nostro sottosuolo: il mondo dei funghi. E se a prima vista quei filamenti biancastri che si trovano scavando di poco il terreno possono sembrare niente più che robetta schifosa, è forse il caso di ricrederci: attraverso di essi passano nutrimenti e informazioni, non sempre a fin di bene. Insomma, i funghi sono un po’ la darknet del mondo vegetale.
Amici per le radici
Partiamo da principio. Da quando la botanica è diventata una scienza “esatta” si conosce il rapporto stretto tra le piante (o meglio: le radici delle piante) e i funghi: le micorrize, rapporti simbiotici spesso di tipo mutualistico (entrambi gli esseri viventi traggono beneficio dal rapporto con l’altro). In particolare, è ormai assodato che spesso le piante ottengono dai funghi un aiuto nell’assorbire l’acqua dal terreno e alcuni nutrienti, specialmente fosforo e azoto; in cambio, i funghi ricevono carboidrati per la loro crescita. Se ormai le micorrize rappresentano delle associazioni ampiamente note e studiate, esse sembrano in realtà la punta dell’iceberg di un rapporto che comprende molto più di un semplice scambio di nutrienti.
Innanzitutto, le micorrize sono probabilmente il “sistema immunitario” delle piante: alcuni studi hanno dimostrato che una volta insediatisi tra le radici, i funghi iniziano a produrre degli elementi chimici che fungono da catalizzatori della risposta dei vegetali ad agenti patogeni. Ma la storia non finisce certo qui.

La mico-net

La parte più nota dei funghi (che tutti noi chiamiamo “fungo”, ma tecnicamente è il corpo fruttifero, e rappresenta solo uno dei modi con cui i funghi si riproducono) è in realtà la parte meno interessante. Tutti gli scambi di nutrienti e elementi chimici sopra menzionati avvengono tra le radici di una pianta e il micelio, una serie di filamenti composti da particolari strutture dette ife (quello che finora abbiamo chiamato “filamenti biancastri”). I miceli possono raggiungere dimensioni e lunghezze davvero considerevoli: si possono diramare, infatti, per decine e decine di metri. Già negli anni ’70 Paul Stamets, un micologo statunitense, aveva trovato delle similitudini tra i miceli dei funghi e ARPANET, il progetto del Dipartimento della Difesa statunitense, considerato come il nonno di Internet. Con lo sviluppo della Rete, ovviamente, questa intuizione è stata studiata e approfondita: la rete miceliale ha delle somiglianze impressionanti non solo per quanto riguarda la struttura, ma anche con il modo in cui oggi sfruttiamo internet.




Ebay sottoterra

Innanzitutto i miceli sono l’infrastruttura che permette alle piante di “commerciare” CO2, fosforo e azoto, o, meglio, attraverso questa rete le piante in carenza di tali sostanze le ottengono da piante che ne hanno in eccesso (Adam Smith ne sarebbe molto felice). Una delle maggiori studiose di questo fenomeno, la botanica statunitense Suzanne Simard, è convinta che attraverso questo processo le piante più adulte aiutino le piante giovani della stessa specie a crescere più rapidamente. Non sono delle vere e proprie cure parentali, insomma, ma la riproduzione vegetale non sembra più terminare solo con la formazione e dispersione del seme.


Una darknet filamentosa

È sicuro il commercio online? No, le frodi e le clonazioni di carte di credito sono all’ordine del giorno. E così succede anche nell’ARPANET miceliale: alcune piante sono dei veri e propri hacker, che intercettano lo scambio di sostanze (in particolare CO2) e lo rubano per i propri fini. Tra questi pirati sottoterra c’è, ad esempio, la bellissima phantom orchid (da non confondere con quella che in Italia chiamiamo orchidea fantasma), un tipo di pianta, dai fiori perfettamente bianchi che cresce senza foglie (o con foglie rudimentali, poichè inutili) nelle zone più fitte e buie della foresta.


Dal far west al far under

L’infrastruttura miceliale, però, non serve solo a trasportare sostanze, ma anche informazioni, proprio come il World Wide Web. Numerosi studi hanno provato come una pianta attaccata da un agente patogeno o un afide invii, attraverso i funghi, segnali chimici alle piante nei dintorni. Queste, ancorate al terreno dalle radici, certo non possono scappare, ma, se avvisate in tempo, possono attuare delle strategie difensive di contrasto alla malattia: dai funghi ricevono l’allarme, grazie ai funghi elaborano una risposta. Sempre attraverso i miceli, alcune specie di alberi, in particolare gli eucalipti, cercano (ma con risultati non sempre perfetti) di uccidere altre specie vegetali nei propri dintorni, per ridurre la competizione per le risorse: se il darknet può far paura, le strutture miceliali sembrano essere ancora di più un far west. E, proprio come il far west, i funghi sono un territorio ancora tutto da scoprire, che forse contiene risorse che potranno aiutare anche l’umanità.
 
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