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Respirazione

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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Tecniche di respirazione, a colpo di mantice, diaframmatica, circolare, ...


Il 70% delle tossine viene espulso attraverso il respiro


Redirect:

Respirazione olotropica: http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/52575-respirazione-olotropica.html , http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/53308-una-lezione-di-perdono-stanislav-grof.html
http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/52575-respirazione-olotropica-e-rebirthing.html

Flash indiano, http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/40209-il-flash-indiano.html , http://www.psychonaut.com/psichedel...anzia-rivela-potenzialmente-psichedelica.html

Don Eligio ci insegnava le respirazioni profonde focalizzando l'attenzione sul cuore, http://www.psychonaut.com/esperienze/52665-don-eligio-e-le-piante-maestre-2-a.html

Il Respiro Consapevole, http://www.psychonaut.com/il-baretto/54796-conversazione-sul-cibo-con-thich-nhat-hanh.html , http://www.psychonaut.com/psichedelia-e-altro/54844-chi-sono-io.html




[Il respiro è la forma concreta della mente

La presenza mentale rende la vita molto bella e ricca di significato. Quando sono consapevole del mio respiro che entra ed esce e rilasso il mio intero corpo, sono in contatto con quanto è bello essere vivo

Il respiro quieto si avrà quando le orecchie non lo ascoltano.
Se queste lo faranno, si cadrà in sonnolenza, o agitazione

Quindi si interiorizzerà la luce, negli occhi nelle orecchie e nel cuore]
 

Fractal Cloud

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Io so pochissimo di tutte queste cose, ho imparato a controllare un po' il respiro con lo yoga. La cosa che più mi ha affascinato è quando ho scoperto che per i bambini è naturale avere una respirazione addominale, molto bassa e modulata dal diaframma, e che quella respirazione superficiale e che porta all'espansione di torace e clavicole compare solo quando (SE) il bambino inizia a perdere il contatto col sé più naturale e ad adeguarsi a pressioni, aspettative e richieste del mondo esterno. Il mio obiettivo, per ora, è re-imparare a respirare come un bimbo, alle cose più raffinate penserò poi. :)
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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Shatkarma, le pratiche di purificazione: Kapalbhati.
NEWSLETTER DI APRILE 2006
"La miseria non ancora venuta
può e deve evitarsi"
(Patanjali-sutra 16, 2° pada)


Kapalabhati: respirando, il cranio 'riluce'.

Concludiamo con Kapalabhati la serie dedicata alle pratiche di purificazione dello Yoga, di cui questo famoso pranayamaè parte integrante.
E non a caso ne parliamo durante 'la bella stagione' perché, a finestre spalancate e con arie meno inquinate, l'esecuzione risulta più facile, più spontanea e davvero rigenerante.
Ma torniamo un attimo al titolo e al suo significato: Kapalabhati vuol dire 'lucentezza del cranio', lasciando intendere con questa immagine la sensazione di freschezza che si avverte nella porzione frontale del cervello e 'quell'aura' luminosa che distingue chi sta praticando.
L'aura corrisponde a una maggior ossigenazione globale dei neuroni (corteccia cerebrale) e a un'intensa stimolazione positiva dell'ipotalamo/sistema limbico (particolarmente sollecitati dall'espirazione intensa, enfatizzata e ripetuta a lungo) che presiede al benessere emozionale.


Secondo lo Hatha Yoga Pradipika:

"Inspirazione ed espirazione debbono avvenire rapidamente, con il rumore del mantice di un maniscalco. Questa è la vera pratica di kapalabhati che rimuove l'eccesso di muco dal corpo".

Al contrario di ciò che accade con Bhastrika, in Kapalabhati solo l'espirazione è forzata, mentre l'inspirazione è passiva: ed è per questo che all'espirazione forzata collaborano intensamente i muscoli addominali che aiutano l'espulsione dell'aria dai polmoni.

L'espirazione forzata di Kapalabhati viene chiamata 'colpo di mantice'.
L'intero processo deve avvenire rapidamente grazie all'attività dei muscoli addominali, mentre i movimenti del busto sono minimi.



Tecnica.

Seduti in una posizione confortevole - che può essere padmasana, siddhasana, swastikasana o semplicemente vajrasana - e con il busto perfettamente eretto - ad occhi chiusi, si inspira lungamente attraverso il naso, poi si espira quasi completamente; da ultimo, si eliminerà quel po' di aria residua con una breve espirazione forzata (come se ci stessimo soffiando il naso, seccamente e rumorosamente) e una contrazione addominale.
La successiva inspirazione sarà passiva, breve, grazie alla distensione dei muscoli addominali e senza sforzo alcuno.
Si continua in questo modo, con intense espirazioni forzate e rumorose, e brevi inspirazioni silenziose e spontanee: inizialmente, contando, si faranno 10-20 ripetizioni consecutive.
All'ultima espirazione seguirà una profonda inspirazione completa accompagnata da 'maha banda'* - la grande contrazione - che comprende moohla bandha, uddhyana bandha e jalandhara bandha.
Si trattiene il respiro a lungo (antara kumbhaka) e poi si espira.
Si continua con una nuova serie di Kapalabhati e poi con un'altra ancora.
La Tradizione dice che ogni ciclo di Kapalabhati dovrebbe essere costituito da 160 'colpi di mantice' e i cicli debbono essere 3.
Dunque 360 'colpi di mantice'.
E, per chiarezza e per ulteriori riflessioni, il 360° deve avere la stessa potenza e regolarità del primo.
Dunque niente avventure e sforzi irriflessivi ma costanza e continuità nella pratica: ciò comporta un aumento graduale di 5-10 respirazioni la settimana e ritenzioni del respiro sempre più lunghe ma non estreme.


Precauzioni.

Ogni pratica dello Yoga va svolta sempre lontana dai pasti ma quelle di pranayama, in particolare, richiedono cautela per le molte interferenze tra il sistema respiratorio e quello digestivo.
Dunque i pranayama vanno eseguiti almeno 3-4 ore dopo i pasti e, se il cibo ingerito è stato abbondante, la distanza dal pasto deve essere aumentata.


Benefici.


Notoriamente Kapalabhati pulisce/purifica i polmoni, promuovendone l'elasticità e migliorando gli scambi tra ossigeno e anidride carbonica.
E' un'ottima pratica per rimuovere la stanchezza mentale ed è consigliabile a tutti coloro che soffrono di asma, bronchiti croniche e disturbi respiratori recidivanti.
Di fatto è anche un eccellente strumento di educazione e riabilitazione respiratoria.
Mentre, quale propedeutico alla meditazione, Kapalabhati elimina dalla mente una quantità di pensieri, emozioni, sentimenti e immagini che solitamente la affollano e impediscono di 'vedere chiaro'.
Ossia di far emergere le nostre potenzialità, i nostri veri obiettivi e la pace profonda che ci dovrebbe sempre accompagnare.

Accademia di Kriya Yoga di Lisetta Landoni - Newsletter


*Maha bandha (triplice chiusura)

maha-bandha.jpg



da quello che ho capito si chiude il mento si contrae lo stomaco e si retrae il perineo, concentrandosi su quelle zone/chakra

localizzazione-dei-chakra.jpg



Precauzioni
Non inspirate né espirate mai fino a quando non sia stata rilasciata la chiusura del mento e la testa non sia dritta.


magari si potrebbe usare dopo i 5 tibetani (
http://www.ilnuovomondo.it/art5tibetani.htm ) e prima del So Ham..
 

Ming

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Comunque quello che ho sentito dire è che la pratica del pranayama andrebbe appresa con la guida di un maestro, perchè se fatta male potrebbe essere pericolosa. Il contenuto condiviso da abej è molto interessante a fini culturali, personalmte però non proverò a praticarlo da autodidatta. Shanti ;)
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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non so, un po' di pratica e costanza ci servirebbe, anche facendo parte dell'armata brancaleone :smirk:


quindi, come diceva Fractal Cloud, il diaframma, il muscolo della serenità interiore

diaframma.jpg



Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale.

Diaframma: il muscolo della serenità
assume particolare importanza per i rapporti che contrae con importanti strutture del sistema neurovegetativo. Assieme all'esofago, infatti, passano di qui anche i nervi vaghi: il nervo vago sinistro è anteriore all'esofago e il destro è posteriore. Queste due componenti nervose fanno parte del sistema di regolazione di tutta la vita vegetativa.

Diaframma: il muscolo della serenità r
iveste una grande importanza anche sul piano emozionale, ed è vero che esiste un modo di dire caratteristico per definire un grosso stress emotivo :" mi è mancato il respiro", oppure "ho ricevuto un pugno nello stomaco", quindi gli shock emotivi, così come quelli fisici, condizionano inevitabilmente questa struttura e possono essere memorizzati dai tessuti. Da non dimenticare l'importanza del diaframma sulla meccanica sulla digestione: ha una funzione che facilita la peristalsi degli organi sotto diaframmatici (in particolare lo stomaco), grazie al suo movimento continuo di pompa.

Diaframma: il muscolo della serenità.
L'allenamento per il diaframma andrebbe fatto ogni qualvolta ci si accorge di non respirare bene, quando si è stressati o quando si ha voglia di entrare in contatto con il proprio corpo in maniera più profonda. Il diaframma corrisponde al 3° chakra o "Chakra del Plesso Solare". In questo Chakra nasce la spinta che porta l'individuo ad affermarsi nella vita e rispetto al mondo che lo circonda, affrontando le continue sfide dell'esistenza di ogni giorno. E' la sede del carisma personale, della consapevolezza di essere un individuo unico al di là della semplice necessità di sopravvivere.


Uno squilibrio di questo centro può rende facili all'ira, predispone a ulcere di origine nervosa, all'incapacità di essere calmi, mentre uno squilibrio in senso opposto può causare timidezza, scarsa energia, necessità di ricorrere a sostanze esterne per stimolare il proprio fisico, tendenza alla sottomissione e disturbi di digestione.


Tecniche:


basta mettere una mano sopra l'ombelico e l'altra sullo sterno. quella che si dovrà alzare maggiormente sarà quella sopra l'ombelico!


come-respirare-con-il-diaframma_55de2ccc93528ac3abfaeb333c518fc4.jpg




gabbia-toracica.jpg


diaframma-1.jpg




L’esercizio da provare subito
Seduta o in piedi prendi fiato e soffia fuori l’aria come se dovessi spegnere le candeline. Sottolinea l’espirazione, la fase più importante, con il movimento delle mani: abbassa i palmi verso il basso come per spingere in giù qualcosa. Poi lascia che l’inspirazione avvenga spontaneamente.


Esercizio #1: Effettuare una grande inspirazione e, trattenendo l’aria, cercare di spingere in fuori e in dentro la pancia facendo “saltellare” la mano che vi è appoggiata.
Questo esercizio porta a notevoli benefici: migliora la tonicità del diaframma, aumenta l’apporto di sangue agli organi, previene l’ernia iatale, stimola il timo e le ghiandole surrenali e coadiuva la motilità intestinale.


Esercizio #2: da posizione supina a gambe piegate, inspirare normalmente e, durante l’espirazione molto lenta, effettuare con le dita una pressione al di sotto della cassa toracica della durata dell’espirazione.


Esercizio #3: da posizione supina a gambe piegate, inspirare normalmente e, durante l’espirazione molto lenta, con le dita indice e medio di entrambe le mani, effettuare una pressione dalla parte finale dello sterno fino all’ombelico per tutta la durata dell’espirazione.


Esercizio #4: da posizione supina a gambe piegate, forzare l’inspirazione spingendo il più possibile la pancia in fuori, successivamente espirare lentamente rientrando il più possibile con la pancia.



NB: è possibile che durante l’esecuzione di questi semplici esercizi possa girare un pochino la testa: non preoccupatevi, è una conseguenza normalissima derivante da una non abitudine ad effettuare respirazione profonde. Per questo motivo tutti gli esercizi proposti vanno eseguiti distesi a terra.


Al termine, mettetevi sul fianco e successivamente seduti prima di alzarsi in piedi.


http://www.scuolainteriore.it/cikung/diaframmarest.htm
Sblocca il diaframma con la respirazione | Donna Moderna
Dott. Francesco Rosso Chinesiologo e Personal Trainer a Udine e provincia: Esercizi per allenare il diaframma
Diaframma: il muscolo della serenità

ce ne sono di esercizi, questi sono solo alcuni di quelli che ho trovato. ...se qualcuno ne sa
:rock:

 

Fractal Cloud

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Questi sono molto fattibili, alcuni li ho provati nello yoga, altri durante la psicoterapia. :)
 

Abej^a G.

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Yoga - Respirazione - Tre semplici tecniche: Ujjayi Pranayama, Nadi Shodhana e Simhasana Pranayama.

(magari tra i 5 Tibetani -http://www.ilnuovomondo.it/art5tibetani.htm- ed il So Ham)



Utilità della respirazione di diaframma: sei sull'autobus e ti stai per addormentare, passa tutto, si è svegli e attivi; vorresti fumare una sigaretta... passa tutto, si respira.
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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Abej^a G. a dit:
diaframma.jpg


Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale.

Tecniche:

respirare facendo attenzione ad espanderlo e poi contrarlo, espirando totalmente ed esercitando su questo magari leggeri massaggi. (ispirando il diaframma va giù ed il torace si rilassa.)

basta mettere una mano sopra l'ombelico e l'altra sullo sterno. quella che si dovrà alzare maggiormente sarà quella sopra l'ombelico!


come-respirare-con-il-diaframma_55de2ccc93528ac3abfaeb333c518fc4.jpg




gabbia-toracica.jpg



L’esercizio da provare subito
Seduta o in piedi prendi fiato e soffia fuori l’aria come se dovessi spegnere le candeline. Sottolinea l’espirazione, la fase più importante, con il movimento delle mani: abbassa i palmi verso il basso come per spingere in giù qualcosa. Poi lascia che l’inspirazione avvenga spontaneamente.


Esercizio #1: Effettuare una grande inspirazione e, trattenendo l’aria, cercare di spingere in fuori e in dentro la pancia facendo “saltellare” la mano che vi è appoggiata.
Questo esercizio porta a notevoli benefici: migliora la tonicità del diaframma, aumenta l’apporto di sangue agli organi, previene l’ernia iatale, stimola il timo e le ghiandole surrenali e coadiuva la motilità intestinale.


Esercizio #2: da posizione supina a gambe piegate, inspirare normalmente e, durante l’espirazione molto lenta, effettuare con le dita una pressione al di sotto della cassa toracica della durata dell’espirazione.


Esercizio #3: da posizione supina a gambe piegate, inspirare normalmente e, durante l’espirazione molto lenta, con le dita indice e medio di entrambe le mani, effettuare una pressione dalla parte finale dello sterno fino all’ombelico per tutta la durata dell’espirazione.


Esercizio #4: da posizione supina a gambe piegate, forzare l’inspirazione spingendo il più possibile la pancia in fuori, successivamente espirare lentamente rientrando il più possibile con la pancia.



NB: è possibile che durante l’esecuzione di questi semplici esercizi possa girare un pochino la testa: non preoccupatevi, è una conseguenza normalissima derivante da una non abitudine ad effettuare respirazione profonde. Per questo motivo tutti gli esercizi proposti vanno eseguiti distesi a terra.


Al termine, mettetevi sul fianco e successivamente seduti prima di alzarsi in piedi.


è tutto un insieme, diaframma / polmoni

per il timo: http://www.tecnologia-ambiente.it/come-accelerare-la-guarigione-del-corpo, http://www.altrogiornale.org/conosciamo-timo-la-ghiandola-gestisce-la-nostra-salute-psicofisica/
 

0rion

Elfe Mécanique
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Topic interessante!

Sono d'accordo con Ming. Può essere utile avere praticità con le tecniche, ma poi bisognerebbe apprenderle con un Maestro.
Ho praticato per un bel po' tecniche di concentrazione e Pranayama ed è stato utile ritrovarsi alcuni elementi.
Però devo dire che quando ho appreso le tecniche da un Maestro, mi sono accorto che avevo preso vari abbagli sulle tecniche del Kriya Yoga. Ancora ora non sono certo di farle correttamente.
Di certo ci avrei messo anni, da solo, a capire cosa sbagliavo.

Come praticante ti posso dire il Kapalabhati non l'ho mai sentito all'interno del Kriya Yoga; le tecniche di Pranayama si basano tutte sull'Ujjayi Pranayama, che ne è il fondamento.
Riguardo quest'ultimo via via i tempi di respirazione ed espirazione si allungano naturalmente.
Il rumore che viene prodotto è nella gola, ma non viene prodotto dalle corde vocali, ma dal restringimento del canale in cui passa.
 

Iquelo

Glandeuse pinéale
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Fractal Cloud a dit:
Io so pochissimo di tutte queste cose, ho imparato a controllare un po' il respiro con lo yoga. La cosa che più mi ha affascinato è quando ho scoperto che per i bambini è naturale avere una respirazione addominale, molto bassa e modulata dal diaframma, e che quella respirazione superficiale e che porta all'espansione di torace e clavicole compare solo quando (SE) il bambino inizia a perdere il contatto col sé più naturale e ad adeguarsi a pressioni, aspettative e richieste del mondo esterno. Il mio obiettivo, per ora, è re-imparare a respirare come un bimbo, alle cose più raffinate penserò poi. :)

Gran bel commento. Io sono un musicista a fiato (clarinettista). Il lavoro che impariamo a fare noi "fiati" fin da bambini è quello di respirare utilizzando il diaframma (respirazione addominale). Questo da un ampiezza diversa all'aria che butti e di conseguenza anche al suono che produci. Collegandomi a questo ti dico anche che sono tachicardico (anche 120 battiti al min. a riposo a volte O.O) e attraverso la respirazione addominale, forse perché crea respiri più profondi, riesco molto bene a controllare il mio battito.
Poi se volete una chicca sarebbe fighissimo per tutti imparare la respirazione circolare, serve a non "spezzare" mai il suono mentre suoniamo, a non prendere fiato quindi. Si ingloba l'aria nelle guance e si continua a spingere con la stessa intensità di prima, dopodiché per 1/2 secondi si spinge l'aria che abbiamo inglobato con le guance e nel frattempo si inspira velocemente ma intensamente con il naso. In questo modo si crea un ciclo continuo di respirazione.

Questo è un esempio molto particolare:

Il mio rapporto con la respirazione è sempre stato importantissimo, quello che un musicista a fiato ha "in più" rispetto agli altri è che controlla il suono direttamente da dentro il proprio corpo, l'arte di modellare l'aria a proprio piacimento, con lo strumento che è un vero e proprio proseguimento del proprio corpo, un'"appendice creatrice"
C'è un detto che dice che lo strumento a fiato è il proseguimento dell'anima.
 

0rion

Elfe Mécanique
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Iquelo a dit:
Gran bel commento. Io sono un musicista a fiato (clarinettista). Il lavoro che impariamo a fare noi "fiati" fin da bambini è quello di respirare utilizzando il diaframma (respirazione addominale). Questo da un ampiezza diversa all'aria che butti e di conseguenza anche al suono che produci. Collegandomi a questo ti dico anche che sono tachicardico (anche 120 battiti al min. a riposo a volte O.O) e attraverso la respirazione addominale, forse perché crea respiri più profondi, riesco molto bene a controllare il mio battito.
Si respirazioni più lente calmano sia il battitto che al mente; ogni tanto dopo lo Yoga mi misuro i parametri vitali e vedo che scendo a 50 battiti al minuto e durante il Pranayama faccio circa 2 inspirazioni ogni minuto.
 

Fractal Cloud

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Iquelo a dit:
Gran bel commento. Io sono un musicista a fiato (clarinettista). Il lavoro che impariamo a fare noi "fiati" fin da bambini è quello di respirare utilizzando il diaframma (respirazione addominale). Questo da un ampiezza diversa all'aria che butti e di conseguenza anche al suono che produci. Collegandomi a questo ti dico anche che sono tachicardico (anche 120 battiti al min. a riposo a volte O.O) e attraverso la respirazione addominale, forse perché crea respiri più profondi, riesco molto bene a controllare il mio battito.
Poi se volete una chicca sarebbe fighissimo per tutti imparare la respirazione circolare, serve a non "spezzare" mai il suono mentre suoniamo, a non prendere fiato quindi. Si ingloba l'aria nelle guance e si continua a spingere con la stessa intensità di prima, dopodiché per 1/2 secondi si spinge l'aria che abbiamo inglobato con le guance e nel frattempo si inspira velocemente ma intensamente con il naso. In questo modo si crea un ciclo continuo di respirazione.

Questo è un esempio molto particolare:

Il mio rapporto con la respirazione è sempre stato importantissimo, quello che un musicista a fiato ha "in più" rispetto agli altri è che controlla il suono direttamente da dentro il proprio corpo, l'arte di modellare l'aria a proprio piacimento, con lo strumento che è un vero e proprio proseguimento del proprio corpo, un'"appendice creatrice"
C'è un detto che dice che lo strumento a fiato è il proseguimento dell'anima.

La respirazione circolare me l'ha insegnata lo psicoterapeuta e la faccio spesso in seduta, la trovo estremamente potente se si vuole fare rilassamento profondo, rievocazioni ecc...
 

Miao

Banni
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Ciao a tutti, una tecnica di respirazione molto efficace e molto semplice è l' "ujjayi", io ho imparato durante il corso di yoga ma con un filo di applicazione potete riuscire a padroneggiarla da soli. Davvero utile in tanti momenti, in particolare quando si ha bisogno di quietare il sistema corpo-mente-spirito ;)

Ujjayi - il respiro vittorioso - yoga .it
 

Fractal Cloud

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Mr. Tambourine Man a dit:
Ciao a tutti, una tecnica di respirazione molto efficace e molto semplice è l' "ujjayi", io ho imparato durante il corso di yoga ma con un filo di applicazione potete riuscire a padroneggiarla da soli. Davvero utile in tanti momenti, in particolare quando si ha bisogno di quietare il sistema corpo-mente-spirito ;)

Ujjayi - il respiro vittorioso - yoga .it

L'ho imparata anche io a yoga, però non ricordo (ma potrei aver scordato) che si dovesse evitare di dilatare il ventre...proverò magari, ora sono curioso perché ho sempre associato la respirazione alta all'attività più che alla quiete.
 

0rion

Elfe Mécanique
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Fractal Cloud a dit:
L'ho imparata anche io a yoga, però non ricordo (ma potrei aver scordato) che si dovesse evitare di dilatare il ventre...proverò magari, ora sono curioso perché ho sempre associato la respirazione alta all'attività più che alla quiete.

Non sono un esperto di Ujjayi, ma in questa pratica, da quel che ho letto da varie parti, il respiro è diaframmatico, basso e in modo che nell'inspirazione non vengano tirate su le spalle (Ujjayi breath - Wikipedia, the free encyclopedia ; http://en.wikipedia.org/wiki/Diaphragmatic_breathing)


Comunque il Pranayama, non è un propriamente controllo del respiro; ma del prana.
Nella Baghavad Gita (cap 4 verso 29) vi è scritto:
"Coloro che si consacrano al Pranayama sacrificano il fiato espirato (prana) a quello inspirato (apana) e il fiato inspirato a quello espirato"

Facendo un'analogia, il respiro è come un filo di rame il prana come l'eletttricità che ci scorre ;)
 

Fractal Cloud

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LaFouinefarc-ep

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dovrebbe essere una cosa naturale...
 

Miao

Banni
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Sìsì è proprio come dite voi, onestamente non ho nemmeno letto il link che ho postato e non conosco quel sito, ho solo riportato il primo link che mi ha dato google al riguardo per specificare quello di cui stavo parlando. :)
 

Fractal Cloud

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LaFouinefarc-ep a dit:
dovrebbe essere una cosa naturale...

La respirazione diaframmatica sì, ma l'occidentale medio la perde nell'infanzia di solito. L'Ujjayi invece è un po' laborioso come respirazione naturale... :lol:
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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altro video, esericizi di diaframma, apnea:

(w i tutorial!)
 
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