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Psichedelia e Spiritualità, il grande pericolo

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
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9 Sept 2011
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Vorrei condividere con voi un pensiero che mi accompagna da molto sulla psichedelia e il suo rapporto con la spiritualità, e in linea di massima si potrebbe fare questo discorso con tutti i "mezzi spirituali", come tecniche meditative, filosofie di tutti i tipi, religioni e via dicendo...

Provo a spiegarmi nel modo piu semplice che posso:

La verità è autoevidente, bisogna solo osservare per vederla.

Osservare significa essere presenti senza il giudizio preliminare dell'esperienza, anzi è in questo modo che si crea la vera esperienza, infatti la maggior parte delle esperienze che formano la nostra persona sono quelle dell'infanzia, quando OSSERVAVAMO veramente, con stupore, curiosità e PUREZZA.

La vera esperienza è leggera come un soffio, ed è il cammino che abbiamo fatto, ma proprio come il cammino ci porta da qualche parte, non posso portarmi con me tutto il cammino che ho fatto, non mi appartiene, sta la, ed è reale, ma non mi appartiene.

Se mentre sto proseguendo nella mia vita mi fermo e mi limito solo e unicamente al sentiero che ho percorso fino a quel momento mi posso pure illudere, pericolosamente, di aver trovato qualcosa nel sentiero che sto percorrendo, con la mia mente lo ingrandisco, ci costruisco una comoda casa, e mi illudo di essere giunto alla mia meta. Oppure comincio ad aggirarmi continuamente sullo stesso tratto di sentiero, perchè c'è un panorama, un albero, una cascata, qualcosa che attira enormemente la mia attenzione, e io sto la per ore e ore, e intanto viene la sera, e io rimango bloccato sul sentiero, nella foresta....


Se si è arrivati a fare esperienze psichedeliche, e per qualche motivo si è toccati da un'esperienza spirituale, a volte si può compiere l'errore di pensare che il sentiero corrisponda con la meta.

Si può pensare che nella psichedelia ci sia, di per se, una componente spirituale, e si cade nel tragico errore di confondere il sentiero con la meta...

Parlo in questo modo perchè penso che forse solo di recente mi sto rendendo conto di questo fatto, e vorrei che magari anche una sola persona leggendo queste righe possa porsi qualche domanda...

Penso anche che come esseri umani siamo portati a fare questo continuamente con ogni singola cosa che entra nella nostra vita, dal gioco del calcio alle piu complicate tecniche tantriche...

Non c'è assolutamente nessun elemento, concetto, oggetto o pensiero a cui non cerchiamo di aggrapparci costantemente. Ogni pietra, ogni sasso, ogni albero ombroso che troviamo lungo il cammino speriamo che quello sia il punto di arrivo, finalmente, dopo tutta questa strada...


Ma allora cosa significa andare avanti? Andare avanti sul sentiero significa continuare a OSSERVARE il mondo. Sentirlo, viverlo, per quello che è, vedere le cose come nuove, ogni volta, come quando eravamo bambini, questa è una direzione, significa che non abbiamo assolutamente nessuna informazione su cosa vedremo, cosa troveremo, c'è l'ignoto davanti a noi, e per questo possiamo andare...


Insomma, quando pensavo di aver trovato Dio nei Funghi mi sono fermato, era un delirio di onnipotenza, di aver trovato la Verità, e anche se ero stato cosi fortunato da aver visto la verità per quello che era, il mio ego pauroso subito ci aveva messo un'etichetta, e sperava di essere finalmente arrivato alla meta, o almeno di esserci vicinissimo. Ma in realtà cosi facendo avevo smesso di ascoltare, di ossrvare, di guardare con occhio veramente innocente....

E' nel silenzio profondom, interno, che possiamo ascoltare. Abbandonando ogni preconcetto e ogni esperienza preliminare...


Concludo con un estratto bellissimo e anche divertente tratto da "la montagna sacra".

 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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Bello, Nullè!

per ora mi viene in mente solo "no es importante la respuesta, es importante el camino"

(Questa montagna sacra me la devo proprio vedere!!)
 

MENE

Holofractale de l'hypervérité
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14 Juil 2014
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completamente d'accordo con te.

anche io mi sono reso conto da un po che non bisogna confondere il sentiero con la meta, poichè per quanto crediamo di esserci vicini alla fine non è neanche lontanamente così, e c'è sempre qualcosa in più.
Al massimo possiamo considerarle tante piccole mete del lungo percorso dove ci si ferma a fare un punto della situazione per poi riprendere il cammino.
Piccoli istanti di eternità.
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Più vado avanti e più mi rendo conto che non smetterò mai di camminare. È per questo che ho smesso di credere nell'esistenza di una meta finale, così come ho smesso di credere in un giorno nel quale questo cammino è iniziato. Diciamo che cammino da sempre, solo che non volevo mai farmene una ragione e speravo che, prima o poi, avrei raggiunto qualcosa o qualcuno che mi dicesse "ecco: sei arrivato alla fine!". Invece adesso mi piace soffermarmi nel sentiero, osservare ciò che mi circonda e prenderne atto, ma poi continuare ad andare senza rimpianto :D
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
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7 Mar 2010
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le esperienze propiziate dagli psichedelici in certe condizioni ed in certi individui possono presentare dei tratti comuni a quelle descritte dagli avatar e dai mistici delle varie tradizioni della terra, in quanto includenti sensazioni quali il senso di unità col Tutto, la trascendenza di tempo e spazio, la percezione profonda di uno stato d'animo positivo, il senso di sacralità, il contatto con una realtà ultima la cui verità si impone, la paradossalità, l'ineffabilità...ma l'esperienza comunque è transitoria, ovvero non può essere trattenuta, anche se allo stesso tempo provoca dei cambiamenti che possono perdurare anche per tutta la vita...quindi si può dire che è implicita una certa integrazione di quanto vissuto nell'esperienza, ma tale integrazione non può arrivare a "trattenere" l'esperienza stessa...
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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Potremmo aggiungere che sono situazioni che si possono trasformare tanto in traumi come in estasi quanto in egoismo.
Appunto bisogna prenderne atto e via, andare avanti senza congelarle.

Ultimamente andando in giro, se quei pensieri tornano alla mente ci si sforza a ricercare quale è stata quella frase/parola/concetto liberatorio.. quello che ha fatto poi spurgare quello stesso pensiero..

"No es importante la respuesta. No es importante la pregunta."
Perché fossilizzarsi ad esempio su delle parole?
"Es importante lo andar"


(Ne parlavo proprio sabato con un'amica, che poi dal canto suo mi diceva, "È solo amore se amore sai dare!!")


Questo discorso si rifa anche ad argomenti quali il nichilismo,sul seguire una tradizione, e sulle 10 malattie spiritualmente trasmissibili, noh?!
 

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
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9 Sept 2011
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si, idealmente lo ricollegavo al topic che aprì un po di tempo fa sd&m "in acido non si vede la vera luce".

Io sono sicuro della genuinità di un certo tipo di esperienze che ho avuto la fortuna di fare, ma solo ora mi rendo conto di quanto mi sono sbagliato su molte interpetazioni che ho dato a queste esperienze...

E probabilmente cambierò punto di vista ancora molte volte andando avanti...

Comunque questo percorso lo vedo in modo positivo, tutto sommato credo che la visione di adesso è una visione con prospettive piu ampie e senza rimpianti...


Molte volte condivido le cose che penso su questo forum per capirle un po meglio io per primo... :)

Siete belli ragà...
 

~Møgõrøs•

Elfe Mécanique
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20 Juin 2014
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Non pensate piuttosto che gli psichedelici siano un messaggio introduttivo? Come una sorta di: "hey, ora che sai che c'è anche questo, prova a sperimentarlo tu stesso!" Gli psichedelici hanno sbloccato in me una serratura che mi ha permesso di portare l'introspezione a livelli che, fino a uno o due anni fa, neanche potevo immaginare. Secondo me la psichedelia c'entra con la spiritualità. Questo è tutto ciò che riesco ad intuire qui ed ora. Forse più avanti potrò scoprire qualcosa di più...

Inoltre ho notato che il mio percorso mi porta sempre di più verso l'insicurezza (io so' di non sapere), ed è una cosa che mi sta piacendo visto che mi permette di vivere la vita sapendo che anche adesso potrei morire, perciò le mie scelte diventano più precise, ragiono seguendo uno spettro più ampio di possibilità; strano ma vero, più vado verso l'insicuro, più la mia paura di esso tende a scomparire. La verità che ho compreso è che la paura proviene dalla sicurezza. Se non hai sicurezze, non hai paura di niente!
 

MENE

Holofractale de l'hypervérité
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14 Juil 2014
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1 916
~Møgõrøs• a dit:
strano ma vero, più vado verso l'insicuro, più la mia paura di esso tende a scomparire. La verità che ho compreso è che la paura proviene dalla sicurezza. Se non hai sicurezze, non hai paura di niente!

concordo.
la paura deriva proprio dal non voler perdere la sicurezza che ci creiamo. Solo non avendo sicurezze, non avendo niente da perdere ci si sente veramente liberi di lasciarsi tutto alle spalle e andare sempre avanti senza voltarti.
Dico sempre tante belle parole e concetti anche io, ma alla fine quando ci si trova nella situazione scomoda, ci ricasco spesso come un pollo pur sapendo cosa dovrei fare in realtà.
A volte è difficile lasciarsi certe cose alle spalle, specialmente se a quelle cose ci tieni o ti hanno fatto stare bene.
Devo impegnarmi di più :)
 

GattoNero

Elfe Mécanique
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28 Sept 2013
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È per i thread come questo che vi adoro ragazzi, sul serio. Mi danno sempre grandissimi spunti di riflessione.

~Møgõrøs• a dit:
strano ma vero, più vado verso l'insicuro, più la mia paura di esso tende a scomparire. La verità che ho compreso è che la paura proviene dalla sicurezza.

La paura è data dal non sapere, ci spaventa quello che non conosciamo, ma se prendiamo atto che non sapremo mai tutto e che scopriremo sempre nuove cose di che dovremmo aver paura?

Concordo anche sul sentiero "infinito" (e poi, non è il cerchio uno dei simboli più "magici" ?) e anche se non arriveremo mai ogni tanto un po' di gratificazione personale per il bel paesaggio che abbiamo scoperto sul sentiero ci sta, così come una piccola pausa, per riprendere fiato e per rendersi conto di quanta strada abbiamo fatto, dite di no?
 

MENE

Holofractale de l'hypervérité
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14 Juil 2014
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1 916
GattoNero a dit:
Concordo anche sul sentiero "infinito" (e poi, non è il cerchio uno dei simboli più "magici" ?)

Il cerchio e la sfera rappresentano la perfezione. Sarebbe più azzeccato la spirale secondo me, che simboleggia proprio questo percorso infinito dell'uomo in più culture.

Il sentiero alla ricerca della perfezione è rappresentabile anche su una sfera. Parti da un punto qualsiasi della sfera e puoi andare avanti all'infinito girandoci intorno da varie prospettive. Ogni tanto le linee si incrociano con quelle precedenti e si torna sui propri passi ma poi si continua sempre per zone dove non sei mai passato. E nonostante i migliaia di giri che puoi tracciare attorno a questa sfera, resteranno sempre spazi vuoti da riempire.
Grazie Mary Jane per questi profondi pensieri mattutini :weed:
 

Shardana

Glandeuse pinéale
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26 Mai 2014
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142
Complimenti per il thread ragazzi! Io ora cerco di compiere un percorso di vita che mi permetta di avvicinarmi alla genuinità del mio io più profondo, di sentire al momento giusto la vocina degli psichedelici che mi danno il benvenuto. Non mi aspetto di arrivare da qualche parte, mi aspetto di guardare e vedere quello che ho sempre avuto sotto gli occhi ma non ero pronto a cogliere.
 

Psycore

Holofractale de l'hypervérité
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27 Juin 2013
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2 074
Allenarsi a vivere senza certezze con la certezza che qualcosa possa nascere da questa nostra contraddizione. Cit Gaber.

Gran bel thread, più o meno le stesse cose che la combo 4ohmet e 4acodmt mi fece pensare. Cioè chi ti credi di essere? Solo perché fai esperienze psichedeliche ti devi sentire più bello e più bravo? Allora tanto vale smetterla. così sono cambiato e ora mi sento più cosciente della mia bruttura e di come sia io in primis devastato da dogmi, pregiudizi e meccanismi di pensiero a me estranei.

Ora ho in programma delle esperienze per lavorare su questo.
 
Haut