La mia personale idea è che quella che tu chiami "coscienza" in realtà sia un po' una specie di illusione. Vediamo se riesco ad essere abbastanza chiaro e lineare nell'esprimere il mio pensiero...
Istante per istante il nostro sistema nervoso (centrale e periferico), come quello di tutti gli organismi superiori, è inondato da un flusso enorme di informazioni. I sensori tattili sparsi su tutto il corpo mi segnalano variazioni di pressione sulla mia pelle... il mio orecchio interno mi da informazioni sulla mia posizione in relazioni alla forza gravitazionale... il mio udito trasforma in segnali elettrici ogni vibrazione che abbia determinati requisiti di intensità e frequenza nell'aria che mi circonda... Le mie papille gustative e le mie narici inviano segnali sulle sostanze chimiche presenti nella mia bocca e nell'aria... I miei occhi (se aperti) trasformano in segnali elettrochimici le radiazioni elettromagnetiche in un determinato range di lunghezze d'onda che vengono riflesse dagli oggetti dell'ambiente.
E' ovvio che già dal punto di vista fisiologico avviene una prima cernita, un filtro, sulle informazioni catturate dall'ambiente. Domanda: Chi ha impostato tali filtri? Risposta: L'evoluzione (selezione naturale)! Date le nostre necessità "generali" non ci è infatti necessario udire gli ultrasuoni come fanno i cani o vedere nell'infrarosso come fanno i serpenti.
Esiste poi un secondo filtro che è dato dalle necessità "puntuali" stabilite "istante per istante". Ad esempio, tra gli innumerevoli stimoli che riceviamo da tutti i recettori in un determinato istante siamo in grado si seguire in modo cosciente solo una parte minima di essi. Gli altri, pur raggiungendo il sistema nervoso centrale non vengono presi in considerazone (apparentemente) seppure molto spesso vengano registrati o elaborati ad un livello subcosciente. Esempio: se mi trovo in un vicolo di notte e mi stanno rapinando sarà improbabile che la mia coscienza prenda in considerazione i segnali sensoriali che potrebbero derivare dall'avere un sassolino nella scarpa, cosa che, in un altro momento, potrebbe essere notevolemente fastidiosa.
A me piace assimilare il cervello ad un computer in cui il sistema nervoso centrale è il processore con la sua ram (memoria a breve termine) e hard disk (memoria a lungo termine), il sistema sensoriale rappresenta le periferiche di acquisizione, la mente rappresenta il "sistema operativo" ed in fine la coscienza non è altro che un'applicazione (o un'insieme di appilicazioni). Come in ogni PC esiste anche un BIOS che è rappresentato da schemi istintuali che non vengono installati nella nostra mente ma sono già codificati (sempre dall'evoluzione) nel nostro patrimonio genetico (vedi istinto materno, capacità dei neonati di nuotare, la capacità di sbadigliare...)
Domanda: Ma allora, allo stato evolutivo attuale, cosa ci differenzia dagli altri esseri viventi? Risposta (personale): Una maggiore capacità di generazione e di elaborazione di informazioni endogene, spesso codificate in chiave simbolica. Ma si tratta sempre di una reazione stimolo-risposta di natura pavloviana (il cane che sbava al suono della campanella). A differenza di un pesce noi esseri umani (non tutti, ahimè) ci troviamo ad avere molte più reazioni a stimoli che provengono da un ambiente sintetico, generato dal nostro sistema operativo in base a tutte le esperienze vissute e alla nostra genetica personale.
Vorrei concludere con due considerazioni:
- Come tutte le macchine e le istruzioni che le governano anche il nostro sistema mente-cervello presenta dei bug che possono permettere ad un bravo operatore di controllarlo e manipolarlo.
- Per fortuna la nostra macchina mentale il più delle volte ci permette di non essere consapevoli o di dimenticarci di essere degli stupidi automi, fornendoci delle fantastiche applicazioni ricreative che ci permettono di provare piacere e di inebriarci del mondo che ci circonda.
Anche se non credo nel libero arbitrio e sono un determinista sono contento che mi sia accaduto di potermi dimenticare di non essere artefice del mio destino. Alcuni lo troveranno triste, altri inaccettabile. Io lo trovo solo naturale.
P.A.
P.S. Non mi pare carino aprire una discussione e poi invitare chi la pensa diversamente a non parteciparvi. Qui siamo tutti sullo stesso piano e anche le opinioni opposte alle nostre possono darci dei validi insegnamenti.