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Massaggi alteranti

aryaman

Holofractale de l'hypervérité
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29 Sept 2008
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L'altro giorno sfogliavo un pochetto Castaneda, e mi sono ritrovato con la teoria sciamanica del punto di unione, dell'uovo che rappresenta il vero sé ecc. (visione a cui sono particolarmente legato).
Così mi sono ricordato delle pratiche di don Juan di spostare il punto di unione con una violenta pacca tra le scapole, provocando uno spostamento nella percezione della realtà (diversi filamenti di realtà passano per un punto spostato), e mi chiedevo: esisteranno massaggi atti proprio a ciò?

Considerando il rapporto tra corpo e Via, che è ovunque, mi sembrerebbe assurdo al limite dell'irreale se non esistessero massaggi tradizionali atti all'apertura di canali, di vie o di porte, e sarebbe davvero interessante studiarli.

Voi ne sapete un po'? Avete link, esperienze, qualcosa in merito?
 

manusha

Elfe Mécanique
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7 Mar 2010
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Oh che tempi.
Una volta frequentavo una scuoladi yoga (vabbé... chiamalo yoga) ed altre pratiche. C'era la moda "Castaneda" e rompevamo le palle ad una delle maestre che asseriva di aver imparato lo sciamanismo tolteco di fare qualche lavoro col punto d'unione.
Una sera prese 5 o 6 di noi e ci fece delle pressioni sulla schiena dicendo che ciò avrebbe spostato il punto d'unione. A breve termine non successe niente. Prendemmo un'auto, raggiungemmo un bosco e vi girammo per buona parte della notte. L'unica cosa che avvenne era che vedevamo tutti un sacco di lucciole blu. Non sono esperto in entomologia e non so se esistano insetti fotofori che buttano sul blu, fattostà che nessuno di noi ne aveva mai visti. Ma prescindendo questo, ne fummo tutti delusi.
Invece ho conosciuto nel 2004 un ragazzo di Siena che ha studiato una vita massaggi in Oriente. Li pratica e insegna in Usa, Messico e Spagna. Ecco, lui fa roba seria. Oltre a curare malattie particolari è proprio fissato con le alterazioni di coscienza e lo sciamanismo. Oltre a massaggiare dall'esterno conosce una pratica di massaggi dall'interno fatti tramite delle specie di prolunghe per le dita col quale va a toccare l'interno attraverso la bocca. Se non sbaglio lo ha imparato in Tibet. Mi spiegava che serve a far uscire quello che lui e chi gliel'ha insegnato chiamano "muco" e che si appiccica intorno e dentor agli organi sopprimendo lo stato di salute naturale dell'uomo (che dovrebbe andare ben oltre quello che chiamiamo salute oggigiorno e contempla anche aperture percettive sottili). A quei tempi non ne fui molto attratto, invece adesso ho conosciuto Ehret e ci trovo molte molte molte corrispondenze.
Ad ogni modo: sì, c'è chi usa davvero i massaggi per scopi propedeutici alla psichedelia.
 

aryaman

Holofractale de l'hypervérité
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29 Sept 2008
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Anche un mio amico ha lavorato con lo spostamento del punto di unione, per quanto non fu un massaggio, ad onor del vero, ma solo una pacca forte, ed era propedeutica ad un'altra pratica, quindi per lui è difficile dire se sia stato così rilevante...

In effetti anche Ehret parla di muchi, sono gli stessi a cui accenna il tuo amico? Hanno consciamente dei punti in comune?

Sarebbe interessante trovare in Italia, magari in zona, qualcuno che possa insegnare... c'è una tale melmaglia di new age e massaggini rilassanti in giro da accapponar la pelle.
 

manusha

Elfe Mécanique
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Personalmente ho idea che i muchi di cui parla Ehret siano bene o male quelli.
Anche perché sia lui che i tibetani li ritengono la causa prima delle malattie.
Solo che Ehret s'inventò questa dieta che elimina ogni elemento mucogeno, mentre i tibetani si sono inventati questa tecnica di pressioni interne per vomitarlo o rigettarlo dal naso.
Interessanti i libri di Ehret... se non fosse per il linguaggio da piazzista ottocentesco meritevole di schiaffi sarebbero anche da consigliare.
Ed anche Ehret accenna alle trasformazioni delle percezioni, dei sentimenti, delle esperienze mistico religiose spontanee legate alla purificazione (non per niente la sua è una pratica messa a punto dopo un lungo viaggio in Asia minore in tempi in cui era ancora piena di sette religiose).
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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(leggevo che c'è chi riesce a far venire un orgasmo massaggiando i piedi)
 

BlueFire

Holofractale de l'hypervérité
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Abej^a G. a dit:
(leggevo che c'è chi riesce a far venire un orgasmo massaggiando i piedi)
Dipende anche dal massaggiato... Tutto sta nel capire le terminazioni nervose, che infatti nei piedi sono piuttosto abbondanti!
Di certo non dev'essere facile...
 

LaFouinefarc-ep

Holofractale de l'hypervérité
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centro massaggi GIADA qualita e convenienza orientale ^^
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Ieri ho provato per la prima volta la riflessologia plantare. E' stato interessante vedere come le varie pressioni provocassero sensazioni e reazioni in altri punti del corpo. Poi sentivo dei ronzii ed era come se ci fossero dei campi energetici che mi ruotassero attorno al cranio. Alla fine il ragazzo mi ha detto che devo bere piu' acqua e che ho bisogno di prendere un integratore a base di sali minerali (tipo magnesio supremo e linfa di betulla). Mi ha anche detto che oltre a bere molta acqua, devo piangere e devo fare respiri piu' profondi, cosi' da buttare fuori un po' di tossine o energie/pensieri cattivi. Poi come ultima cosa, mi ha detto di non preoccuparmi se mi sarei sentito strano nei giorni a seguire... Poco dopo mi sentivo i piedi gonfi, come se dei "sedimenti" o delle tossine fossero ristate messe in circolo, e mi e' venuta una sorta di nausea (come quando si mangia troppo cibo spazzatura). Stamattina guardandomi allo specchio avevo la pelle un po' "grigina"... Pero', a parte un leggerissimo mal di testa, mi sento bene e con una buona dose di energia.
 

shamano

Glandeuse pinéale
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22 Mar 2014
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Ragazzi, io da qualche tempo ho provato il REIKI, fondamentalmente non è un massaggio ma vi è l'imposizione delle mani su determinati punti del corpo, soprattutto seguendo i vari chakra. La mia esperienza è incredibile, ma ciò accade quando fatto da master competente. Dopo poco che inizia il trattamento entro in uno stati di simil trance (una sorta di dormiveglia) il corpo si rilassa e durante il trattamento il mio corpo si lascia andare a degli scatti improvvisi e strani gemiti.
Ma la cosa più interessante sono state le visioni che ho avuto la più frequente è quella di un occhio di color viola dove all'interno si formano un alternarsi di figure geometriche. La cosa mi ha incuriosito parecchio ed è assolutamente da approfondire. pare che sia l'attività del 3° occhi... ho necessità di indagare meglio.
Finalità del trattamento è sbloccare e riequilibrare l'energia.
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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shamano a dit:
Finalità del trattamento è sbloccare e riequilibrare l'energia.

l'accentramento dei chakra?!
(non centrano coi massaggi, ma mi sono stati consigliati i 5 tibetani per far ciò)
 

shamano

Glandeuse pinéale
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22 Mar 2014
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Abe, in generale ti consiglio il reiki non è un massaggio ma si abbina molto bene ad esso, ad esempio io faccio 35 minuti di massaggio distensivo decontratturante e altri 40 minuti di reiki, alla fine stai divinamente anche se un pò in botta.
Inoltre se hai le visioni come me allora sei in super botta ;-)
 

shamano

Glandeuse pinéale
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22 Mar 2014
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Cmq informatevi sul REIKI ne vale la pena ecco alcune info:

Due professori francesi (Philippe Even, direttore del prestigioso Necker Institute, e Bernard Debrè, medico e parlamentare) hanno di recente scoperto che il 50% dei farmaci attualmente in commercio è inefficace, il 20% è mal tollerato ed il 5% è addirittura dannoso (i risultati dello studio sono stati pubblicati nel volume “The guide to the 4.000 Useful, Useless or Dangerous Medicines”).

Le medicine alternative, e in particolare gli Healing Touch come il Reiki, possono essere di grande aiuto e costituiscono metodi alternativi privi di controindicazioni, aspetto non trascurabile, e utili nel trattare il dolore cronico e quello acuto.

NON MANCANO LE PROVE SCIENTIFICHE
Il Reiki è una delle medicine alternative più studiate scientificamente e clinicamente a livello internazionale. Da 30 anni medici, ricercatori ed operatori Reiki collaborano e sottopongono a test ed indagini sperimentali con rigore metodologico questa antica ed istintiva tecnica riscoperta dal maestro giapponese Mikao Usui agli inizi del novecento e diffusa in Occidente negli anni settanta grazie alla Maestra hawaiana Hawajo Takata.

La comunità scientifica è concorde: il Reiki è sicuro, non presenta effetti collaterali e numerose ricerche ne dimostrano i benefici. Sono centinaia le ricerche, le testimonianze dirette e le esperienze riportate dagli Operatori. Da tutto questo emerge che il Reiki agisce promuovendo un rilassamento generale che incrementa il benessere complessivo della persona, allevia il dolore e migliora il tono dell’umore con una permanenza degli effetti benefici particolarmente persistente (in alcuni casi si parla addirittura di un anno).

PORTE SPALANCATE NEGLI OSPEDALI

Alla ricerca scientifica è seguito l’inserimento del Reiki negli Ospedali: dall’Australia agli Stati Uniti sono diversi i paesi che hanno accettato il Reiki presso i propri reparti ospedalieri . Secondo il National Center for Complementary and Alternative Medicine, NCCAM ( l’ente americano che censisce e studia le medicine non convenzionali) il Reiki rientra tra le terapie alternative e complementari ed è definito come un metodo di guarigione bioenergetico che può essere usato in modo complementare o alternativo per un ampio spettro di patologie acute e croniche.

Il Reiki viene definito come un “metodo di guarigione alternativo in cui L’Operatore posiziona o avvicina le proprie mani delicatamente al corpo della persona con l’obiettivo di facilitare la guarigione della persona stessa” (NCCAM, 2006). Negli Stati Uniti, tra le prime nazioni ad introdurre i trattamenti Reiki nelle carte dei servizi degli ospedali, il Reiki rientra tra le medicine complementari e alternative nella formazione degli infermieri professionali accreditati.

UTILE IN NUMEROSE CIRCOSTANZE

Uno dei primi studi conosciuti sul Reiki è del 1985: è stato condotto da due ricfercatori americani, William Braud e Marylin Schlitz, che, con metodologia ancora rudimentale, hanno indagato gli effetti del Reiki a distanza sullo stress. Quella di Braud e Schlitz rappresentò l’inizio della ricerca sperimentale sul Reiki. Da allora gli studiosi sono moltiplicati e, con rigore scientifico sempre maggiore, sono stati studiati gli effetti fisiologici del Reiki, per quanto riguarda in particolare la gestione del dolore, ma anche in oncologia, l’effetto sui valori ematici, sul cuore, sulla guarigione delle ferite, sull’ansia, sulla depressione e in alcune patologie specifiche come la neutropenia (una conseguenza della chemio che espone a gravi infezioni).

L’aspetto più interessante che connota tutte le centinaia di ricerche è che maggiore è il rigore metodologico degli studi (quindi l’applicazione di test cosiddetti in doppio cieco, randomizzati, l’uso di trattamenti placebo e cosi via), maggiore è l’efficacia verificata del Reiki.

UNA GUARIGIONE PIU’ PROFONDA

E’ opportuno specificare che l’obiettivo del Reiki non è quello di “curare” in senso strettamente inteso. Non si tratta di un sistema terapeutico da impiegare per guarire specifiche patologie. Si tratta piuttosto di una medicina alternativa e complementare ai trattamenti di altre medicine, come quella convenzionale, che ha lo scopo di supportare un processo di guarigione olistico più profondo e al di là della specifica e singola manifestazione somatica.

Il Reiki, infatti, può essere affiancato alle terapie convenzionali perché non presenta controindicazioni o interazioni negative con le cure farmacologiche o di altra natura. Anzi, il suo fondatore Mikao Usui asseriva che il Reiki esalta gli elementi benefici delle terapie mentre contrasta gli effetti collaterali delle cure mediche diminuendo gli impatti negativi.

Un aspetto molto spesso sottovalutato relativo all’uso del Reiki è quello legato al suo impiego non solo sulle persone ricoverate o in day hospital ma anche a favore dei familiari e dello stesso personale medico e paramedico.
 

shamano

Glandeuse pinéale
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22 Mar 2014
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I 5 TIBETANI

I Cinque Tibetani non sono per tutti. Intraprendete questo percorso solo se riuscite a credere nella “Fonte della Giovinezza” e che si può rallentare l’invecchiamento. Se accettate l’idea che l’impossibile è raggiungibile, otterrete un gran numero di benefici.

Con i Cinque Tibetani si può raggiungere il benessere del corpo, della mente, dello spirito e il risveglio della forza vitale. Tutto ciò è raggiungibile solo però se sarete gentili con voi stessi e se vi concederete il giusto spazio e tempo. È una promessa che fate a voi stessi, i progressi non devono essere forzati, gioite di ogni piccolo miglioramento, solo così i risultati dureranno nel tempo.

I Cinque Tibetani funzionano, non vi toglieranno quarant’anni ma possono aiutarvi a sembrare più giovani, a sentirsi molti anni in meno e a conquistare un maggior senso di benessere. Se li farete tutti i giorni si vedranno già i risultati in trenta giorni e i vostri amici cominceranno a farvi domande sul vostro aspetto più giovane e sano.

I Cinque Tibetani sono anche una forma di meditazione fisica attiva, molto efficace per prendere coscienza di se stessi, del proprio corpo fino alla più piccola cellula, in modo particolarmente vivo.

Perché funzionano

Nel corpo ci sono sette centri energetici principali che corrispondono alle sette ghiandole endocrine.

Le funzioni corporee sono regolate dagli ormoni secreti proprio dalle ghiandole endocrine. Di recente si è scoperto che anche l’invecchiamento è regolato dall’ormone della morte che viene prodotto dalla ghiandola pituitaria all’inizio della pubertà. Sembra che l’ormone della morte interferisca con l’abilità delle cellule di utilizzare ormoni benefici come quello della crescita, quindi cellule e organi a poco a poco si deteriorano e muoiono. In realtà i sette centri energetici che chiamiamo chakra possono essere considerati come campi elettrici invisibili a occhio nudo.

Ogni chakra ha il centro in una delle sette ghiandole endocrine (a secrezione interna) che hanno la funzione di stimolare la produzione di ormoni.

Equilibrando i sette Centri Energetici probabilmente viene normalizzato anche lo squilibrio ormonale, perciò le cellule possono replicarsi e prosperare come quando eravamo giovani. Stimolando tutti i sistemi di regolazione del corpo, le ghiandole endocrine, il sistema circolatorio, i meridiani e così via si agisce sul livello biochimico degli enzimi e degli ormoni, influenzando fortemente la nostra sensazione di benessere e la nostra sfera emozionale. In una persona sana ogni centro energetico ruota a grande velocità, facendo in modo che l’energia vitale detta anche “prana” scorra verso l’alto attraverso il sistema endocrino. Se uno di questi centri rallenta, si blocca il flusso di energia vitale influendo così sullo stato di salute. Il modo più rapido per riattivare il normale movimento rotatorio dei centri energetici è fare regolarmente i Cinque Tibetani.

I CINQUE RITI

Primo

Posizione: in piedi, a braccia larghe, palme rivolte verso il basso.

Azione: ruotare su se stessi in senso orario per 21 giri, vale a dire il braccio sinistro ruota verso destra. Se c’è capogiro, eseguire le rotazioni molto lentamente. Si fa presto l’abitudine e si eseguiranno le rotazioni sempre più velocemente, con naturalezza. Fissare sempre la punta di una mano aiuta a non avere capogiri, sia durante il movimento sia nella fase di arresto.


Secondo

Posizione base: distesi a terra, supini. Braccia lungo i fianchi.

Azione: sollevare contemporaneamente le gambe fino alla verticale (piedi flessi a “martello”) e la testa verso i petto per 21 volte. Spalle, schiena e bacino rimangono a contatto con il suolo. Inspirare durante la flessione ed espirare nella fase di distensione. Se risulta difficile alzare e abbassare le gambe distese, si può piegare le ginocchia durante i movimenti, per impegnare meno i muscoli addominali.


Terzo

Posizione base: in ginocchio, mani appoggiate ai glutei, piedi con le dita flesse e in contatto con il suolo, testa appoggiata al mento.

Azione: inarcare all’indietro testa, spalle e schiena. Inspirare quando si inarca ed espirare nel ritorno alla posizione base sempre per 21 volte.

Aprire la bocca nell’inarcamento aiuta respirare e a distendere i muscoli anteriori del collo.


Quarto

Posizione base: seduta, gambe distese e leggermente divaricate, tronco eretto e palmi appoggiati a terra.

Azione: piegare le ginocchia, sollevare il bacino e rovesciare indietro la testa (bocca aperta), inspirando. Tornare in posizione base per 21 volte.


Quinto

Posizione base: prona, il contatto con il suolo è dato dai piedi a dita flesse (vedi esercizio 2) e dai palmi rivolti in avanti. Testa rivolta all’indietro. Il bacino gli arti inferiori sfiorano il suolo senza toccarlo.

Azione:spingere il suolo con le mani e sollevare il bacino, flettendo l’addome, inspirando. Espirare tornando alla posizione base per 21 volte. Conviene eseguire il movimento a piedi scalzi e su superficie non sdrucciolevole.

Un buon video dell’esecuzione
 
Haut