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Le droghe della terza età

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Le droghe della terza età

In Italia sempre più anziani coprono posizioni di potere o lavorano per arrivare a una pensione lontana. Quali sono i vizi e i rischi di una società che non vuole o non può invecchiare tranquillamente? Il parere di una esperta in psicogeriatria


08 maggio 2013 di Michela Dell'Amico
Tratto da: Sviluppo sostenibile: guida, consigli e vademecum - Wired Life - Wired.it

Depressi, stressati, iperattivi, alienati. Gli anziani d'Italia portano sulle spalle il peso del Paese: sono dirigenti, manager, politici, agenti di borsa, e devono mantenere i figli – che non guadagnano stabilmente, se lo faranno, fino ai 35 anni –; i genitori, che vivono sempre più a lungo e sono sempre più malandati; e magari anche mogli o mariti, da cui si sono separati. Come fanno? Si drogano. Gli ultimi dati disponibili, relativi a qualche anno fa, parlavano di 10mila anziani italiani che consumano cocaina, marijuana e anfetamine.

La preferita è la cocaina, ma ci sono anche droghe legali: ansiolitici, stimolanti, antidepressivi. Tutta una serie di farmaci a cui, secondo gli ultimi rapporti Osservasalute, gli italiani fanno sempre più ricorso: in dieci anni le dosi giornaliere consumate sono quadruplicate. Dal 2000 al 2008, l’aumento è stato del 310%.

Secondo i dati 2012 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ( EMCDDA) l’uso di cocaina, nella fascia 15-64, mette l’Italia al terzo posto per utilizzo nell’ultimo mese, nell’ultimo anno e anche nella classifica di chi ha provato la polvere bianca almeno una volta (il 7% della popolazione, +2,7% rispetto al resto d'Europa). La tendenza dell’Italia, se si guarda alla media europea, è preoccupante: dal 2001 al 2005 i consumatori di polvere bianca sono cresciuti dell’1,5%.

Crisi: la bolla finanziaria è drogata?
Se in Italia il numero di antidepressivi prescritti è più alto rispetto agli altri Paesi europei, la crescita interessa tutti i Paesi sviluppati, e si concentra nelle fasce “di potere”. Secondo i dati Aifa, gli antidepressivi si confermano al primo posto per prescrizione tra i farmaci del sistema nervoso centrale. È l’effetto di quello che l’Oms aveva descritto, anni fa, come l’epidemia del millennio: la depressione, prevedendo che diventerà, nel 2020, la seconda causa di morte.

Il loro uso in Italia è molto più consistente al Nord, con Milano regina della Finanza e delle droghe. “ Gli antidepressivi spostano il vissuto su un piano positivo – ci spiega Ina Hinnenthal, medico psichiatra e psicoterapeuta, membro della Società Italiana di Psicogeriatria, esperta di abuso di alcol e sostanze stupefacenti tra gli anziani - . C'è tutta una letteratura – ad esempio le ricerche di Manfred Spitzer, riprese da David Nutt - che spiega come le speculazioni in Borsa siano conseguenza del così forte abuso di psicostimolanti in quegli ambienti, in particolare coca e antidepressivi, inibitori della serotonina, tra i quali il più famoso è il Prozac, prescritto molto frequentemente in Usa e in Italia. È chiaro che se una persona è cronicamente spostata verso una percezione positiva della realtà, tende a sottovalutare il pericolo. Cosa che in Borsa può portare conseguenza catastrofiche”.

Sesso drogato come D'annunzio
“ Altro versante sono le prestazioni sessuali: certamente la coca migliora le prestazioni sessuali che, dopo una certa età, possono causare qualche problema. Un grande fan della cocaina in questo senso era già Gabriele D'annunzio. Tutte le sostanze tipo Viagra, che aumentano le prestazioni, sono semplici vaso dilatatori. Il fatto ‘pericoloso’ è che - enfatizzando la sessualità, anche come possibilità di conquistare donne più giovani - inducono dipendenza dal sesso, che non è affatto un fenomeno raro e va di pari passo – in psichiatria - con l'uso di coca. Noi li chiamiamo sensation seeker: persone che hanno un bisogno sempre crescente di stimoli ed emozioni forti, sempre nuove, complesse”.

Aumentano gli incidenti stradali, per colpa del medico
Sempre secondo l'Osservatore europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, le benzodiazepine sono al terzo posto dopo alcol e cannabis come causa di incidenti stradali. Chi fa uso di questo tipo di psicofarmaci corre un rischio di procurare un incidente 5 volte superiore a chi non ne fa uso. E, stando ai dati della Società Italiana di Psicogeriatria, il 70% degli anziani assume farmaci ansiolitici o antidepressivi. Uno su dieci assume cinque o più farmaci psicoattivi al giorno. Il metabolismo dell'anziano è tra l'altro più lento e i suoi organi sono più sensibili agli effetti, comprese le controindicazioni.

“ Come detto, gli antidepressivi di ultima generazione in Italia vivono un successo che non regge il confronto europeo. Superiamo anche i Paesi nordici dove, per via della scarsa illuminazione naturale, la tendenza alle depressione è fisiologicamente maggiore. E si vede dalle prescrizioni mediche, smisurate, non solo tra gli anziani di potere, ma anche tra le persone comuni, forse a causa del fatto che la popolazione si rivolge al medico curante per problemi come insonnia o depressione, e non a uno specialista. Lui non sa bene cosa fare e prescrive l'antidepressivo”, continua Hinnenthal. Di qui l'abuso, e forse anche una così alta percentuale di vittime della strada nel nostro Paese.

Nonne e zie a rischio
Le benzodiazepine (ansiolitici, tranquillanti e sonniferi: Lexotan, Valium, Xanax o Tavor) “ sono inoltre soggetti a semplice ricetta bianca, quindi quasi liberamente commerciabili e l'abuso da parte di signore di una certa età è allarmante. Ne fanno uso magari da 20-30 anni e non possono più farne a meno, anche perché per loro è rischioso: interagendo con la motricità, una sospensione può causare facilmente cadute”. La letteratura in questo senso è enorme: con conseguenze come la tipica rottura del femore che magari porta un anziano all'ospedale e poi in casa di riposo. Tutto evitabile, ma purtroppo spesso correlato alle tantissime prescrizioni non corrette da parte di psichiatri e medici curanti. Stesso discorso vale per i neurolettici, utilizzati contro le psicosi e l'aggressività, abusati nel tentativo di controllare i comportamenti degli anziani e tenerli “buoni”.

Drogati anche da caffeina e sigarette
Come i farmaci, anche caffeina, sigarette e alcol sono droghe legali di cui spesso si abusa. “ Molto sottovalutati. Particolarmente pericolose possono essere le bibite tipo Redbull, che contengono alte quantità di caffeina. Nell'ambiente dei cocainomani è frequente l'uso e l'abuso di queste bibite, usate come una sorta di sostituto della droga: non posso tirare coca, allora oggi mi faccio 20 caffè. L'effetto è simile: resti sempre sveglio finché crolli e dormi una settimana. I danni da caffeina non sono tanto fisici, quanto psichici. Si può arrivare a psicosi indotte da caffeina o attacchi di panico. Quest'ultimo caso è il più frequente”.

“ Le sigarette poi si sposano bene con il caffè, un altro modo per tirarsi su. Per il corpo è dannoso: al punto che, senza caffè, non puoi reggere 60 sigarette al giorno. Se fumi 60 sigarette e non bevi caffè, ti gira la testa, provi disgusto, smetti prima. Se invece bevi caffè e fumi molto, la caffeina ‘sballa’ il cervello e aiuta il corpo a “reggere”, dà una attivazione generica che regala forza”.

I “nuovi giovani” associano modi vecchi e nuovi di bere alcol
L'alcol è la sostanza d'abuso più frequente. “ Lo stile del bere è completamente cambiato e le persone oltre una certa età mostrano i comportamenti peggiori. Se da un lato mantengono l'abitudine dei loro genitori di bere vino ai pasti, cosa che i giovani non fanno più, dall'altro vi associano anche lo stile di bere ‘nordico’, più ludico, che si pratica nei fine settimana mescolando, dal pomeriggio alla notte, birra e superalcolici. L'effetto per il corpo è simile all'uso di coca”. L'abuso di alcol è diffuso soprattutto tra le donne, che lo usano per contrastare la solitudine.

Menti spolpate, con forti conseguenze sociali
“ A me piace l'espressione “diversamente giovani”, che trovo particolarmente calzante per i cocainomani. È come se le sostanze stimolanti riportassero la gioventù. In parte succede grazie alla dopamina, quella sostanza che in genere produciamo con sudore: arriva dopo essere riusciti in un'impresa, aver nutrito nostro figlio o dopo aver fatto l'amore. Più ne sentiamo e più, di solito, abbiamo fatto una cosa “giusta”, che ci gratifica. Se invece, con la coca, trovi la strada breve e la ottieni senza sudore, puoi sì sentirti giovane, ma poi sei come un limone spremuto, che più lo spremo meno piacere esce, è come se consumassi tutta l'emotività della gioventù in poco tempo. Alla fine l'attività cerebrale si sposta nell'emisfero sinistro e poi si perde quasi tutto. E il problema è che – come noto – la coca è diffusissima, è un po' la droga da supermercato, e si associa a farmaci e alcol, con seri danni anche a fegato e reni. Molto sottovalutato l'uso che sembra contenuto: una volta al mese o ogni due mesi ha già un effetto consistente sul cervello.

"Si va verso una demenza precoce, molto simile all'Alzheimer, e queste persone finiscono a 45 anni in una casa di riposo, anche per mancanza, in Italia, di strutture dedicate e strategie mirate. Nel mio lavoro incontri molti casi come questi, e il problema peggiorerà”.

L'Italia insomma – già nota come Paese di vecchi – diventerà un Paese di vecchi e dementi.
 

VolpeGrigia

Sale drogué·e
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Ed io che credevo utilizzassero solo il sildenafil :lol:

...il cui brevetto è in scadenza... non che ne abbia bisogno ma durante un weekend fuori con la mia ex mezza pastiglia da 50mg mi ha permesso una tripletta di qualche ora :lol:
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Il titolo e' fantastico!
 

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
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tranquillo volpe, usano anche quello... Il tono dell'articolo non è molto scientifico però dice tutte cose vere e che credo molti di noi hanno costatato guardandosi intorno... E figuriamoci quando i i giovani dell'attuale generazione saranno vecchi! Comunque dice bene l'articolo, se devi lavorare ed essere competivo fino a 130 anni ti serve qualcosa per andare avanti...
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Ti servono delle droghe paraocchi, che non ti facciano sentire miserabile...
 

FrankBlack

Alpiniste Kundalini
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O degli oppiacei che non ti facciano sentire il dolore di cotante vecchiaia...
 

rango

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quello che a me lascia perplesso è che in questo senso il nostro modo di vita (occidentale) ha fallito, non perchè in altre culture non siano diffuse droghe tra ampi settori della popolazione, ma perchè da noi di sono creati dei "mali" o "disvalori" che molti fanno fatica a sopportare senza uno stimolante (paura della vecchiaia, mancanza di fioducia in se stessi, egoismo e incapacità ad amare)
non so se sono riuscito a spiegarmi..
L'altra constatazione è quella di Nullè: ma questa generazione di giovani, cosa prenderà quando sarà vecchia? probabilmente saranno vecchi e dementi
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Non e' detto, forse come societa' rivaluteremo gli psichedelici e l'approccio sciamanico!

La scienza lo sta gia' facendo...
[YOUTUBE]VJ7n4VyGaTk[/YOUTUBE]
 

rango

Sale drogué·e
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speriamo Monad, è solo integrando le conoscenze che si migliora e ci si evolve.
 
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