Quoi de neuf ?

Bienvenue sur Psychonaut.fr !

En vous enregistrant, vous pourrez discuter de psychotropes, écrire vos meilleurs trip-reports et mieux connaitre la communauté

Je m'inscris!

La cocaina fa male. Anche alle foreste

rango

Sale drogué·e
Inscrit
2 Fev 2012
Messages
992
[h=1]La cocaina fa male. Anche alle foreste[/h] [h=2]In Colombia le piantagioni di coca mettono a rischio alcune delle aree più ricche di biodiversità del mondo[/h] di Brian Handwerk
tratto da: La cocaina fa male. Anche alle foreste - National Geographic


140657310-52090ec4-6425-42ce-9fe7-f7f1f08160fd.jpg




La cocaina rovina la vita e distrugge le famiglie, ma non solo tra i consumatori. Secondo un nuovo studio, la coltivazione della coca - la pianta da cui si ricava la cocaina - è tra le cause della crescente deforestazione nelle foreste pluviali colombiane. L'ecologa Liliana M. Dávalos della State University of New York e i suoi colleghi hanno anche misurato per la prima volta la deforestazione indiretta causata dalla coca, come ad esempio i tratti di foresta liberati per coltivare piante alimentari vicino alle piantagioni di coca.

"Abbiamo riscontrato che i tratti di foresta vicini alle piantagioni di coca della Colombia meridionale hanno maggiori probabilità di andare perduti", dice Dávalos. "E più coca c'è nelle vicinanze, più foresta andrà distrutta"

La coltivazione di coca, dunque, sta pesantemente danneggiando le specie vegetali e animali in una delle aree più ricche di biodiversità del mondo. Le foreste colombiane ospitano molti animali a rischio d'estinzione, tra cui aquile arpia, tapiri, rane dorate, orsi dagli occhiali.

Secondo gli autori, i risultati della ricerca segnalano la necessità di estendere la tutela a zone più ampie della foresta colombiana, dalle Ande all'Amazzonia: Dávalos e i suoi colleghi hanno scoperto che l'istituzione di parchi nazionali e altre aree protette, pur non eliminando per tutto le attività legate alla droga, le riducono notevolmente.

Le foglie di coca contengono un quantitativo minimo dell'alcaloide della cocaina. Da sempre gli abitanti delle Ande le masticano per trarne un blando effetto stimolante. Dalla pianta si ricava anche un infuso (il mate) e un tipo di farina. Ma l'esplosione globale del consumo di cocaina richiede di coltivare la pianta in quantitativi sempre maggiori.

Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology misura la deforestazione a partire dalle immagini satellitari utilizzate normalmente proprio per individuare le piantagioni illegali. Nelle immagini, le piante di coca, di color verde chiaro, spiccano sullo sfondo della vegetazione più scura. I ricercatori hanno anche utilizzato le foto aeree scattate durante i voli di controllo.

Lo studio dimostra che le aree di foresta distrutte per liberare terreni su cui piantare la coca sono relativamente poco estese. Ma quando i coltivatori illegali si spostano in un'area remota per piantare la coca, diventa necessario coltivare anche piante alimentari, perfettamente legali, che però causano deforestazione in zone cruciali per la salvaguardia della biodiversità.

Dávalos precisa che questi effetti non sono visibili ovunque in Colombia. Il meccanismo è piuttosto complesso: "In definitiva, si pianta la coca in zone che sono già sottosviluppate economicamente". Vale a dire che le coltivazioni illegali vengono impiantate in aree che normalmente resterebbero incontaminate perché non sarebbe conveniente utilizzarle per altre attività economiche.

Lo studio suggerisce che estendere la protezione ad altre aree potrebbe essere un buon punto di partenza.

"Non che la deforestazione sia del tutto assente nei parchi nazionali, ma è almeno più lenta", sottolinea Dávalos. "Se prendiamo due aree che hanno le stesse caratteristiche, una protetta e l'altra no, scopriamo che in un determinato periodo di tempo l'area non protetta subirà una deforestazione più significativa.

Qualche buona notizia per le foreste viene da Rafael Lemaitre dell'ONDCP, l'agenzia del governo USA per le politiche di controllo della droga. Secondo le statistiche, la capacità produttiva delle piantagioni di coca colombiane è scesa da 700 tonnellate di cocaina nel 2001 a 270 nel 2009.

Poiché mancano i dati storici, non è chiaro quanto sia stato alto il tasso di deforestazione negli anni del boom, quando la quota di cocaina prodotta in Colombia passò dal 10 per cento del totale mondiale del 1987 a un picco del 74 per cento nel 2000.

Dávalos aggiunge che nel periodo in cui è stata realizzata la sua ricerca, la superficie totale delle terre coltivate a coca in Colombia è scesa a causa della distruzione o dell'abbandono di numerose piantagioni. Ma contemporaneamente ogni anno spuntano nuovi campi coltivati, per cui il tasso di deforestazione resta crescente.

Poiché il 95 per cento della cocaina consumata negli Stati Uniti viene dalla Colombia, il calo della produzione potrebbe corrispondere a un calo della domanda americana. Nel 2009, il più importante studio sul consumo di droga mai realizzato negli USA aveva mostrato che il numero dei consumatori di cocaina maggiori di 12 anni era calato del 20 per cento rispetto al 2007.

"La buona notizia è che la coltivazione di coca e la produzione di cocaina sono calate drasticamente", commenta Lemaitre. "La cattiva è che le conseguenze ambientali della coltivazione restano gravi".

I coltivatori di droga usano molti pesticidi, alcuni dei quali sono illegali in Colombia, continua Lemaitre. "Gli scarichi tossici sono sversati nel suolo o nei fiumi che attraversano la Colombia rurale.

Dávalos sottolinea comunque che la sua ricerca ha chiarito almeno un aspetto: "Abbiamo scoperto che c'è un filo che collega tutto, dal consumo alle foreste".
 

oldbrand7

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
17 Jan 2013
Messages
2 864
io sono sempre per qualche drone che scarica un narcotizzante o palloni sonda o quel che volete, prima di pyongyang magari potremmo riprenderci l'amazzonia...

anzi, un bel razzo che rilascia qualcosa nelle nuvole, tipo come fanno in cina per far piovere o non piovere, con la pioggia si manda sul terreno, e nei polmoni dei narcos, quel che vogliamo..

insomma, la chimica la sapete, il nucleare abbiamo detto non vi piace, per il resto ci penso io dai :)

il problema non sono tanto loro, quanto poi i messicani, per non parlare del compratore finale, che è un attimo meglio equipaggiato di me.

Operation Freebay Amazon

stay tuned
 

FrankBlack

Alpiniste Kundalini
Inscrit
18 Avr 2013
Messages
618
In mezzo ci sarà anche il governo colombiano che chiude un'occhio in cambio di una percentuale sugli introiti....
 

hendrix68

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
8 Juin 2012
Messages
1 398
la cocaina è una merda...è la droga del capitalismo. Comunque è da poco uscito Zero Zero di Saviano, ho letto i primi capitoli e sembra veramente interessante, lo consiglio per capire cos'è il fenomeno della cocaina a livello mondiale
 

Soringx

Alpiniste Kundalini
Inscrit
26 Déc 2012
Messages
526
hendrix68 a dit:
la cocaina è una merda...
no. non sono d'accordo. è la dea delle droghe... poi quello che succede nel mondo x colpa della coca, non è x la coca in sè, ma x i soldi. si tratta sempre di soldi. il vero problema del mondo sono i soldi, dopo la figa ovviamente..
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
15 Sept 2012
Messages
6 220
Per me e' una droga pessima... E' puramente fisica e la mentalita' che innesca e' vuota...
 

FrankBlack

Alpiniste Kundalini
Inscrit
18 Avr 2013
Messages
618
Riconosco che può servire come "supplemento" nei momenti di grande sforzo fisico ma diventare habitué della coca è davvero rischioso...
 

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
9 Sept 2011
Messages
3 028
allora secondo me l'ìarticolo fa una grande confusione, anche se non l'ho letto tutto (quindi magari mi sbaglio) ma c'è un'enorme differenza tra coca e cocaina, la coltivazione di coca è un fenomeno culturale antichissimo e il suo consumo è perfettamente integrato nello stile di vita degli abitanti di molte regioni del sudamerica, il problema non è nella coltivazione della pianta in se, che da lavoro, cibo e cultura a tantissima povera gente, ma l'estrazione di cocacina per il consumo occidentale, l'estrazione è fatta in clandestinità nella forseta e si usano prodotti inquinanti senza nessuna protezione per la natura, il problema come al solito sono gli occidentali. La pianta di coca non si dovrebbe bandire, ma si dovrebbe evitare il consumo di cocaina. L'occidente ha un problema e ovviamente la causa di questo sono i poveri di un paese lontano di cui non si sa niente...

La verità secondo me è che la colpa è sempre del padrone, di chi SFRUTTA territorio,persone e tradizioni...

Personalmente la cocaina non mi piace per niente, mentre spesso mi bevo un mate de coca portato da un amico dal perù e devo dire che è saporito e meno eccitante di un caffè...

Il problema è l'occidente di sto ca++o....
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
15 Sept 2012
Messages
6 220
Io ho letto l'articolo originale in inglese e li chiarisce la differenza tra le due cose...

Comunque concordo su quello che dici!
 

oldbrand7

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
17 Jan 2013
Messages
2 864
il problema è la domanda, non l'offerta, finchè la gente si venderà la figlia vergine per imitare chi sponsorizza carta da culo, non cambierà un cazzo.

noooooooooooo certo..la colpa è dei foglietti di carta colorati, del resto senza di quelli come farebbero gli innocenti (incapaci) a ficcarsela nel naso?

da 50 eh... che da 5 è da pezzente!

il problema del mondo sono i soldi...nel senso che ce ne sono pochi? eh sì, è quello il problema, dovremmo tutti avere mille mila volte carta straccia ceralaccata BCE o fort knox, allora sì che cambierà tutto.. lo dicemmo nel topic delle bilance, non sono più falsi di quelli che vendono a napoli a metà prezzo. cioè, sono falsi tanto quanto chi li rispetta.

auspico un mondo dove i vip si sparano il Krokodile in vena, così risolveremo la fame nel mondo la sovrappopolazione.

la DEA delle droghe. all'inizio avrei risposto...sì, quanto l'aifon è il dEo dei telefoni o le camicie d&g le dee dell'abbigliamento (che poi no, lo sapete tutti, spero, le fa la Ermenegildo Zegna - come per tutte le altre marche alla moda - quei due ricchioni attaccano solo i bottoni e qualche ricamino, e aggiungono un paio di zeri al cartellino).

invece soringx, a tua insaputa hai detto il vero.

manco Iupiter ha mai avuto tanti sacrifici umani, o la nazione con l'esercito più potente al mondo che la difende. è la vera dea. quella che si meritano i creduloni. fa rima e c'è (cit.)
 

rango

Sale drogué·e
Inscrit
2 Fev 2012
Messages
992
bene, vedo che è un'argomente su cui si discute! più che sulle caratteristiche della coca come droga, il problema è lo sfruttamentodella foresta, delle popolazioni locali....sono d'accordo con Nullè e Monad, è l'estrazione di cocaina per il consumo occidentale il problema....come i generale il problema della deforestazione (anche se lì l'occidente non è l'unico colpevole)
 

FrankBlack

Alpiniste Kundalini
Inscrit
18 Avr 2013
Messages
618
Avevo sentito nell'episodio dedicato all'ecstasy de L'Impero della Droga su National Geographic che un problema simile attanaglia anche le foreste asiatiche che sono ricche di alcuni alberi che contengono safrolo e vengono giornalmente presi di mira dai cartelli della droga interessati a ricavarne MDMA....
 

rango

Sale drogué·e
Inscrit
2 Fev 2012
Messages
992
mi hai incuriosito, ho cercato ed ecco l'articolo:

Ecstasy e MDMA: eco-disastro ambientale


Voir la pièce jointe 11967


L’ecstasy è tra le cause principali della deforestazione in Asia. Una nuova inchiesta Vanguard documenta come nella giungla dei Cardamoms, in Cambogia, alcuni gruppi criminali, che si muovono con logiche paramilitari, segano le radici di un raro albero (il Cinnamomum parthenoxylon).
L’olio di Safrolo, che da queste viene ricavato dopo un rudimentale procedimento di estrazione in laboratori mobili ed improvvisati, è la base per ricreare chimicamente l’MDMA, sostanza lisergica componente base delle pastiglie di ecstasy.
Un fenomeno che, oltre a disboscare in maniera dissennata, sta cacciando dal proprio habitat molte specie selvagge, incapaci di sopravvivere. E` per questo che il Ministero per l’Agricoltura cambogiano ha recentemente destinato 127.000 ettari di foreste alla gestione sostenibile da parte delle comunità locali. Un segnale importante che premia il duro lavoro svolto a proteggere una foresta costantemente minacciata dai signori della droga, dove diverse comunità sono in lotta contro i narcos e dove si combatte per diminuire l`impatto del prelievo di legname a vantaggio di altri prodotti rinnovabili come frutta, fibre vegetali e piante medicinali.

L`ecstasy è la droga che figura tra le sostanze illecite più diffuse e utilizzate nei paesi europei. Il suo principio attivo, l`Mdma, venne sintetizzato in Germania nel 1912 da due ricercatori che stavano lavorando a un farmaco dimagrante. Il numero di consumatori che il mercato dell’ecstasy deve soddisfare oggi, solo in Europa, è di 12 milioni di persone. Tra queste c`è chi ha toccato il fondo come tre ragazzi di San Patrignano che in questa puntata raccontano il loro rapporto problematico con le droghe sintetiche ed il lungo e difficile percorso verso la disintossicazione.

Vanguard: le foreste di ecstasy - Tg24 - Sky.it

Aggiungo anque questo:

Cambogia a rischio deforestazione a causa della produzione di ecstasy

Pubblicato il 26 Novembre, 2009
occhiodelriciclone.com - La droga danneggia l’ambiente. A sottolinearlo recentemente è il Global Post, che dedica un lungo articolo all’estrazione dell’olio di safrolo in Cambogia e ai suoi effetti sull’ambiente.

Il safrolo è il principale ingrediente dell’ecstasy e il suo olio deve subire complicati, quanto inquinanti, processi di estrazione e lavorazione per poter essere commercializzato.
Nel profondo delle montagne ad ovest della Cambogia, sembra infatti che sorgano fabbriche clandestine adibite ad estrarre safrolo attraverso la distillazione delle radici di un raro albero (il Cinnamomum parthenoxylon): la radice viene triturata meccanicamente e poi distillata per ottenere una miscela destinata al Vietnam o alla Thailandia dove subisce una conclusiva raffinazione per poi commercializzata.
Il tutto con gravi danni per le foreste cambogiane, continuamente esposte a massicce opere di deforestazione.
Dalle radici di un solo albero vengono, infatti, estratti circa 20 litri di safrolo e, per portare ad ebollizione la miscela da cui si ottiene la sostanza stupefacente, vengono bruciati almeno altri 6 alberi abbattuti illegalmente.

Negli ultimi anni le autorità locali hanno messo in atto alcune incursioni sul territorio per monitorare la gravità del problema.
Nel 2007 risultavano operative ben 75 distillerie. L’anno successivo la polizia locale e le ONG ambientaliste del territorio avevano distrutto nella provincia di Pursat 1.278 barili di petrolio sassofrasso (olio di safrolo ricavato dalla lavorazione delle radici).
Nel giugno di quest’anno con un raid condotto presso un villaggio isolato di Kambou O’, nella zona occidentale dei monti Cardamomo, sono stati sequestrati 142 barili contenenti circa 5,7 tonnellate di petrolio sassofrasso, pari a 44 milioni di compresse di ecstasy dal valore complessivo di 1,2 miliardi di dollari.

Ma la Cambogia non è l’unico paese a subire le conseguenze ambientali della massiccia produzione di sostanze stupefacenti.
In Colombia, infatti, ogni anno vengono sacrificati oltre 300 mila ettari di foresta pluviale per far posto alle piantagioni di coca.
Articolo Global Post: “Harvested to make Ecstasy, Cambodia's trees are felled one by one” http://www.globalpost.com/dispatch/asia/090812/drugs-ecstasy-cambodia?page=0,0



Impressionante per me: "In Colombia, infatti, ogni anno vengono sacrificati oltre 300 mila ettari di foresta pluviale per far posto alle piantagioni di coca". Qual'è il significato degli effettiche spesso si presentano a noi con le sostanze che sperimentiamo qui, la magnifica sensazione di essere tutt'uno con la terra, con la natura, con gli animali; sentirsi parte di un tutto, provare la sensazione di interdipendenza, di inter-essere e amore verso gli altri, capire i nostri errori, conoscere meglio noi stessi?
L'impatto così devastante sulla Natura non può essere sottovalutato o ignorato da un psiconauta!
 
Haut