man from Armenia a dit:
xxx
accompagnarsi alle sostanze per risolvere problemi reali è da aspirante tossico
Psycore a dit:
forse non è una buona idea
comunque facciamo un esempio pratico
ipotizziamo che una persona sia senza lavoro vero da un paio di anni in cui ormai non è più in grado di comprare un regalo ai figli o di vestirsi in modo decente, è categoricamente povero. Si avvicina il momento che non potrà fare fronte al cibo e pagare l'affitto, lo spettro dello sfratto si avvicina. E' frustrato,
quindi è depresso
Ai problemi concreti si aggiungono quelli interiori, è perseguitato dalla memoria degli amici morti presto e male
Alla fine quando socializza i suoi discorsi - quando non si parla di calcio o di massimi sistemi - vertono sui suoi problemi. è un rompicoglioni. In realtà i suoi pensieri vertono spessissimo sui suoi problemi,
quindi è esposto a pensieri negativi ricorrenti
Al bar qualcuno gli offre da bere dicendo "così non ci pensi più" Questo la persona già lo sa, tutti sanno che "i problemi si annegano nel bicchiere"
La persona si avvicina alla sostanza alcol per tamponare lo stress che deriva dalla razionalizzazione dei problemi reali
La sostanza è efficace a tamponare lo stress - per quella sera e la notte che torna a casa brillo e ci dorme sopra. La sostanza però, questo è ovvio, non ha risolto nessuno dei suoi problemi e non lo aiutato in nulla. Come si dice "i problemi sanno nuotare benissimo"
La sostanza ha dato un sollievo temporaneo e inefficace a migliorare la situazione, la persona vive e realizza entrambi i fatti. Si attacca più al primo che al secondo perché questa è la nostra natura di mammiferi.
Quindi ricorda il sollievo più della inefficacia
Il giorno dopo la nostra persona ha gli stessi problemi di ieri e ricerca il sollievo dai pensieri ricorrenti.
Ricorda il sollievo che ha provato e desidera reiterare il comportamento Torna allo stesso bar, incontra lo stesso amico, beve le stesse cose. Si fa anche due risate e fa due chiacchiere, perché no. Reitera il comportamento di consumo:
ha costruito un circuito comportamentale
La mattina i problemi stanno ancora tutti lì, la sua sensazione dei giorni passati col sostegno dell'alcol è più piacevole dei giorni alcol free che la notte non dormiva assediato dai suoi pensieri. Se non arriva una soluzione a problemi concreti è probabile che ogni bilancio quotidiano degli input sia negativo, cioè che gli input positivi ("ti voglio bene"- "dai che ce la fai") siano meno efficaci degli input negativi ("ancora senza lavoro? un mio amico neozelandese vende aspirapolvere nella Kamchakta, perché non ti informi? allora sei tu che non vuoi")
Gli input allo stress proseguono e fanno da spinta
a accedere ripetutamente al circuito
Una volta che il comportamento è stato reiterato nel tempo si presentano i problemi del bilancio complessivo, mensile, stagionale, annuale. Ogni sera che la persona si è sbronzata è stata una sera in meno a razionalizzare la situazione e una sera in cui ha speso denaro che poteva essere più utile in altri impieghi, inoltre si aggiungono la disapprovazione sociale per un comportamento sterile e il progresso del tempo con i suoi problemi: arrivano le bollette, arrivano le scadenze dell'affitto
i problemi stanno tutti lì, si accumulano, si mettono assieme, ti mettono in mezzo
lo stress aumenta e fino a quel momento la persona ha trovato un solo circuito che lo allevi, il consumo di alcol, mentre non riconosce la componente di responsabilità che il comportamento ha nel peggiore la sua situazione.
Il circuito stesso spinge a accedere al circuito, nel tempo con sempre maggiore impellenza, si presenta una
tendenza a accelerare il circuito: si parla tradizionalmente di "circolo vizioso"
e sei fregato
se sali sulla giostra per sfuggire al mondo esterno che pretendeva una soluzione, poiché le pretese del mondo per una soluzione diventano più intense tanto più stai sulla giostra alla fine l'unico posto dove queste pretese non ti raggiungono è sulla giostra. Risultato: vai a vivere sulla giostra, sei un pezzo della giostra
una tipica componente razionale del soggetto dipendente: lo scontro tra problemi reali, da una parte, e inefficacia del comportamento a risolverli, dall'altra, deve essere razionalizzato. Poiché i problemi non hanno soluzione e il comportamento è temporaneamente efficace la persona può razionalizzare il conflitto a favore del comportamento e allora va trovando delle spiegazioni mitiche che giustifichino la situazione
i grandi classici sono "sono stato sfortunato" (C'ho avuto la malattia, senno' adesso stavo nell'Arkansas) e "tutti vengono aiutati tranne me perché... [aggiungere scuse dal Grande nemico al Complotto mondiale]"
una volta che la persona ha eventualmente razionalizzato il suo mondo mitico, lo impone a chi lo circonda cercando di manipolare le convinzioni delle mondo sociale che ha intorno in modo che sia coerente con le sue credenze mitiche. Manipola chi subisce e elimina coloro che non si fanno manipolare. SI circonda di persone che siano coerenti col suo mondo mitico (falsa socialità tra tossici). Chi non si fa manipolare, non può essere escluso rischia l'espulsione violenta o l'aggressione fisica (violenze familiari)
L'alcol è traditore, tutte le sostanze diventano traditrici se ci si aspetta che risolvano problemi reali. meglio: tutti i comportamenti che danno piacere senza risolvere i problemi possono dare dipendenza
ESEMPI PROFESSIONALI
la cannabis come sostanza del fallimento scolastico.
Gli effetti di medio periodo sulla capacità di concentrarsi sono ampiamente studiati. Io riporto quello che vedo.
Il ragazzo va male a scuola, ha problemi x, si porta la cannabis a scuola, la fuma in bagno, in classe non capisce nulla e viene sgamato, quindi a scuola continua a andare male, anzi va peggio, quindi ha problemi, si stressa, quindi si fa le canne ancora di più. Risultato le sue probabilità di essere bocciato aumentano (i prof e i compagni di classe che lo hanno sgamato vivono la necessità che abbia valutazioni coerenti col comportamento, che è noto a tutti)
il gioco d'azzardo problematico
le slot machine ti ridanno 80 euro per ogni 100 che ci infili dentro. Poiché sempre per nostra natura di mammiferi ricordiamo di più il piacere grosso che il dispiacere piccolo, il giocatore ricorda molto bene la volta che la macchina li dà 80 euro e non ha presente i 100 euro infilati dentro poiché infilati uno alla volta e attenuati dall'eccitazione del rischio o dalla ripetizione meccanica del gesto
Ricorda le volte che è arrivato a casa coi "regalini" perché ha fatto le vincite molto meglio delle volte che ha dovuto prendere dei prestiti perché era rimasto senza soldi
Questo effetto di distorsione del piacere rispetto al dolore è aumentato se la persona è povera, sente maggiormente il piacere delle vincite che il dolore delle perdite, le slot da 1 euro a partita 100 euro max vincita infognano di più le persone a basso reddito di quelle a alto reddito.
Il fatto che si maneggi denaro rende il circolo del gioco d'azzardo più vicino alla realtà del problema di povertà
Un autore ha descritto il gioco di Stato come un "acceleratore di povertà"
Personalmente ritengo la diffusione delle slot e dei grattevinci un autentico crimine politico
Riassunto la sostanza non risolve problemi concreti - compreso il dolore per un lutto o difficoltà professionali e sentimentali, cose che passano per la mente ma provocano autentico dolore e sono collegate a fatti reali. Se ci si avvicina con l'aspettativa della soluzione salvifica, con l'idea che "la sostanza risolve" - e che è opposto a "io risolvo con..." e "io sperimento" - quindi illusoria, si rischia di agganciarsi a un percorso illusorio e poi autoillusorio che porta sulla giostra della dipendenza, cioè divento un tossico e ho cominciato il percorso già in veste di aspirante tossico. Era sbagliata la partenza
Nota finale. Ci sono nei comportamenti con sostanze (e in parte anche senza) delle componenti chimiche e fisiologiche di maggiore e minore affinità con i meccanismi cerebrali. Esiste la questione della plasticità cerebrale. Esiste la questione dell'adattamento biologico, psicologico e sociale. Esistono le malattie legate al comportamento. Esiste la questione dell'influenza della rete sociale e della disponibilità delle sostanze. Dei mezzi di informazione, della scuola e della cultura- Esiste il discorso del "io risolvo con..." e della sostituzione di comportamento ancora più dannoso
SONO TUTTE COSE CHE NON DISCUTO PER NON ALLUNGARE IL POST INOLTRE SE IL POST FOSSE NEGATIVO PER LA COMUNITA' LO SI TOLGA