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In acido non si vede la "luce"

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
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7 Mar 2010
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vorrei riportare, per stimolare una riflessione, ciò che scrisse anni fa un utente del forum del mio sito:

In acido, anche quando la sua qualità è purissima e la dose è massiccia non si vede la "luce", intesa nel suo senso più elevato, dunque spirituale, sinonimo di intellettualità pura e universale. Però si vedono un sacco di altre cose che possono essere scambiate per una sorta di "prima illuminazione". Intanto occorre precisare che l'illuminazione è un accadimento di ordine intellettivo, essendo un risveglio interiore che dona la consapevolezza dei princìpi universali che ordinano l'universo. Consapevolezza raggiungibile attraverso esperienze diverse tante quanti sono coloro che la sperimentano, ma che dà la stessa vista interiore a tutti della stessa Verità principiale. In trip, anche se passano spesso davanti alla coscienza (che non è la consapevolezza) quegli stessi princìpi universali coi loro effetti, essi non sono raccolti se non attraverso una specie di trascinamento del pensiero nel turbinio cosmogonico stimolato dall'LSD. Guardare la Verità in acido non significa comprenderne le radici. Non lo significa in acido e neppure fuori dall'acido. I libri di Castaneda sono un'emerita truffa, a questo proposito, perché spacciano il Vedere, spirituale e interiore, come realtà appartente anche agli occhi fisici, invece che alla centralità intellettuale, che è Essenza di una spiritualità per tutti identica, tanto quanto è identica a se stessa la Verità, intesa nella sua totalità. In acido la legge degli opposti, complementari tra loro che tendono a risolversi nella stessa unità dalla quale sono stati generati, attraverso la riflessione capovolta dei valori spirituali che divengono materiali, è esperienza inevitabile, ma comprenderne gli intimi movimenti che ruotano a spirale attorno all'immobilità del principio è altra cosa. Mai un trip può dare ciò che non è già presente nell'individuo, in una forma di potenzialità pronta a esprimersi, potenzialità che si esprimerebbe anche senza bisogno di farsi un trip, se fossero mature le condizioni che qualificano l'individuo. L'acido dispone l'individuo che lo assume alla visione della vita intesa in un senso cosmico e totalizzante, ma l'Essenza che si Vede attraverso lo spirito da quella cosmogonia prende avvio e va oltre a ciò che è rivestito, e anche limitato, da una forma. Il risveglio spirituale non si attua da sé, non lo fa neppure attraverso le opere compiute per quanto altruiste e pregiate, e non si attiva nemmeno attraverso sostanze che possono accompagnare vicino a quel tipo di visuale universalizzante, ma è il risultato di qualificazioni interiori che, uscendo dalla non esistenza all'esistenza, danno modo a un maestro che ha vissuto la stessa esperienza di trasmettere l'influenza spirituale che potrà, ma non è detto che lo sarà, da virtuale divenire realtà effettiva da vivere sacrificando il proprio, stupido, ego.
Colui che Vede non ha bisogno di acidi, perché l'esperienza dell'acido, in confronto alla visione interiore data dalla consapevolezza assoluta dei princìpi, è niente di più che un gioco privo della finalità che non è possibile cogliere a causa della mancanza di consapevolezza intellettuale. Intellettualità intesa come spiritualità e, dunque, non più ristretta all'individualità, ma ampliata oltre ogni misura dall'universalità di una potenzialità senza confini.

http://psiconautica.forumfree.it/?t=52684818&st=75
 

manusha

Elfe Mécanique
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7 Mar 2010
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Un breve commento "tecnico".
Riscontro un classico difetto e limite della ricerca di matrice occidentale: confondere o identificare lo spirito con l'intelletto.
La tendenza di stampo occidentale, molto preparata ed efficiente in campo fisico e materiale, è quella appunto di identificare di volta in volta lo spirito con l'energia di vita o con l'intelletto, perché per natura ed abitudine è tramite questi due strumenti che l'uomo occidentale analizza l'universo: l'energia di vita (che in genere tende alla creazione artistica) e la mente (che in genere tende a quella filosofica). Entrambi questi strumenti hanno alcune caratteristiche che la tradizione ascrive allo spirito e che il nostro apparato incosciente si aspetta da lui: trascendono la vita e la morte del singolo individuo, sono universali (nello stesso brano sopra l'autore stesso dice che spirituale è sinonimo di "puro e universale") , aprono alla trascendenza. Tuttavia energia di vita e intelletto non sono lo spirito.
Lo spirito esiste ed opera anche in assenza di vita e di intelletto (anche in assenza di materia) e non è un caso che per farne l'esperienza, nella tradizione si richieda di solito il distacco dai desideri e dalle emozioni (vita) ed il silenzio mentale (intelletto).
Con le dovute esperienze è possibile spiritualizzare l'intelletto e la vita, e persino la materia. Allora non si parlerà più, per esempio, di "un'emerita truffa, a questo proposito, perché spacciano il Vedere, spirituale e interiore, come realtà appratente anche agli occhi fisici, invece che alla centralità intellettuale"... perché dove sarà il confine che separa il Vedere fisico da quello spirituale quando il fisico, la vita e l'intelletto stesso sono ormai spiritualizzati al punto da non essere più meri strumenti dello spirito ma sue espressioni?
E proprio perché la ricerca di chi ha scritto il commento qua sopra si è per adesso fermata all'intelletto (strumento che lavora per opposizioni) che si riscontrano nel suo pensiero vari movimenti di esclusione: è piena di negazioni e narra la realtà intuita come un'insieme di cose che non possono essere. Ma se in una realtà anche una sola cosa non potesse essere, tale realtà non sarebbe infinita e quindi universale e quindi spirituale. Quindi percepire l'impossibiltà è la garanzia di non aver ancora raggiunto lo spirito o di averlo esperito filtrato da uno dei suoi strumenti inferiori: la materia, la vita, la mente.
 

Ming

Sale drogué·e
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5 Sept 2014
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Però io mi chiedo una cosa, da un po' di tempo: cos'è lo spirito? Quando si usa la parola spirito si fa a volte riferimento a qualcosa di simile ad un anima, o ad una divinità (in chiave animistica), a volte alla cultura di un popolo o ai tratti di personalità di un indviduo (in chiave metaforica), a volte si allude a qualcosa di imprecisato che non riesco ad inquadrare. E allora, cos'è lo spirito? Che definizione possiamo dare a questo termine? Sul dizionario online del corriere della sera trovo questa definizione
Principio immateriale e immortale, contrapposto al corpo e alla materia, che anima la vita intellettiva e psicologica a livello individuale e anche, secondo alcune filosofie, universale
Ammetto che non mi aiuta poi molto.
 

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
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9 Sept 2011
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grazie mille sd&m, sempre molto stimolanti i tuoi contributi... Sono d'accordo con l'utente che hai citato...
 

Paolo

Holofractale de l'hypervérité
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7 Avr 2013
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sd&m a dit:
vorrei riportare, per stimolare una riflessione, ciò che scrisse anni fa un utente del forum del mio sito:
Mai un trip può dare ciò che non è già presente nell'individuo, in una forma di potenzialità pronta a esprimersi, potenzialità che si esprimerebbe anche senza bisogno di farsi un trip, se fossero mature le condizioni che qualificano l'individuo.
http://psiconautica.forumfree.it/?t=52684818&st=75

Vero è che lo stesso lo si potrebbe dire di qualsiasi altra esperienza. In questo caso tuttavia è più efficace il ribadirlo per contrastare l'idea che certe sostanze portino necessariamente-democraticamente ad uno stato di ""illuminazione"".
Non si pagano in bitcoin le arrampicate dello spirito.
Tutto è riscoperto, maieuticamente.
O tutto viene donato, anche, a chi ha lavorato a lungo per riceverlo, con pazienza e perseveranza ("Chi persevererà fino alla fine sarà salvato.")

Dunque, come sempre, la differenza la fa l'individuo e il suo grado di approssimazione alla "grazia" (sempre ricevuta gratuitamente & sempre conquistata ad un tempo).

Belle parole.


saluti
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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15 Sept 2012
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Non sono un fan dell'LSD e per mia esperienza, trovo che ci siano psichedelci piu' "illuminanti".

Pero' quando vedo tanta sicurezza nell'affrontare certi temi, rimango spiazzato. La concretezza e la sequenzialita' sono due cose che non riesco ad accostare alla spiritualita'. Sicuramente ci sono delle forme, dei movimenti costanti nell'elevamento e nell'evoluzione spirituale. Ma penso che quello che comunemente percepiamo come "giusto" sia terribilmente restrittivo in questi ambiti.

Mi viene allora da chiedere, chi e' questa persona che e' stata citata? Ha forse raggiunto quelle alte sfere dello coscienza e dello spirito?

Non giudico il vissuto di nessuno, pero' penso che tradurre in termini terreni queste esperienze le impoverisca e le snaturi. Ovviamente trovo normale il bisogno di esternale, ma credo sia necessaria una certa presenza quando lo si fa.

Forse e' per questo che amo i koan zen, nella loro enigmaticita' sono estremamente chiari.


Edit: Questo discorso l'ho letto proprio stamattina...
..."So many spiritual teachers and gurus will look at their disciples and say, 'I am God. I have realized.' But the important thing is that you are realized. Whether I am or not is of no consequence to you whatsoever. I could get up and say 'I am realized,' and put on a turban and yellow robe and say 'Come and have darshan, I'm guru, and you need the grace of guru in order to realize,' and it would be a wonderful hoax. It would be like picking your pockets and selling you your own watch. But the point is, you are realized. Now, what are we saying when we say that? We are obviously saying something very important, but alas and alack, there is no way of defining it, nor going any further into words about it. When a philosopher hears such a statement as tat tvam asi, 'You are it,' or
There is only the eternal now,' the philosopher says, 'Yes, but I don't see why you are so excited about it. What do you mean by that?'
Yet he asks that question because he wants to continue in a word game; he doesn't want to go on into an experiential dimension. He wants to go on arguing, because that is his trip, and all these great mystical statements mean nothing whatsoever. They are ultimate statements, just as the trees, clouds, mountains, and stars have no meaning, because they are not words. Words have meaning because they're symbols, because they point to something other than themselves." ~Alan Watts...
 

kataz

Holofractale de l'hypervérité
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7 Oct 2010
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Quoto Monad
L'errore principale secondo me sta nel mettere a confronto l'esperienza psichedelica a se stante con la pratica di una vita..
Quasi come se l'una potesse/dovesse sostituire l'altra, sono entrambi strumenti forti che arricchiscono ma andrebbero tenute ben distinte.
Una è una ricerca, cosmica, psicanalitica, un gioco personale, con moltissime variabili e senza nessuna certezza.
Su questo versante per me è stato indispensabile avere delle basi di pratica per poter condurre in maniera piu fluida il tutto, ma non credo abbia agevolato la pratica stessa che è fatta solo di qui ed ora, e rimane sempre un ancora di certezza imprescindibile, in qualunque condizione ci troviamo.

In trip, anche se passano spesso davanti alla coscienza (che non è la consapevolezza) quegli stessi princìpi universali coi loro effetti, essi non sono raccolti se non attraverso una specie di trascinamento del pensiero nel turbinio cosmogonico stimolato dall'LSD"

Se c'è turbinio cosmogonico di pensiero non è certo colpa della sostanza. Questo è un approccio passivo, e credo si possa andare molto oltre.. In questo senso credo possa essere una buona palestra. Chi impara a gestire questi flussi o anche solo a non identificarcisi sicuramente ha gia capito qual'è la direzione.
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
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7 Mar 2010
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kataz a dit:
Quoto Monad
L'errore principale secondo me sta nel mettere a confronto l'esperienza psichedelica a se stante con la pratica di una vita..
Quasi come se l'una potesse/dovesse sostituire l'altra, sono entrambi strumenti forti che arricchiscono ma andrebbero tenute ben distinte..

forse perchè l'esperienza psichedelica propizia -in certe condizioni- transitorie esperienze mistiche
 

kataz

Holofractale de l'hypervérité
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Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Si, continuo a non vedere il senso di contrapporre questi due tipi di esperienze... Le vedo piu' come complementari.

Qui qualcuno che sapeva il fatto suo riguardo a sostanze ed esperienze mistiche:
https://www.erowid.org/entheogens/journals/entheogens_journal2.shtml#footnote12

E poi pensate agli studi di Stan Grof! Chi e' mai andato oltre i 300/400ug? Chi ha mai avuto una vera morte dell'ego? Chi e' mai entrato in contatto con "the godhead", l'assoluto? Certe esperienze lasciano sicuramente il segno.
 

manusha

Elfe Mécanique
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7 Mar 2010
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Secondo me è importante capire la differenza tra esperienza e realizzazione.
Si possono avere un sacco di esperienza ma in genere la forza magnetica dell'ego è tale da porvi sempre una fine, tornando a far assumere agli elementi dell'essere la stessa posizione e le stesse relazioni di prima, riducendo l'energia e il contenuto dell'esperienza a reminiscenza, a influenza, a potere latente. È un classico: uno vede la luce e ne è toccato ma pian piano tutto scema e riemergono i vecchi paletti della personalità individuale.
Tutt'altra cosa sono le realizzazioni, ovvero quando il potere dell'esperienza è superiore a quello del magnetismo egoico, e quindi può decidere di mutare definitivamente posizioni e relazioni degli elementi dell'essere, così si torna dalla montagna irrevocabilmente cambiati a misura della luce che si è percepita.
L'esperienza psichedelica può avere il potere di sciogliere i legami tra gli elementi dell'essere. Una volta sciolti tali sigilli è possibile avere esperienze cosiddette mistiche. Una volta avuta un'esperienza mistica, se il potere di struttura dell'ego è troppo forte, gli elementi dell'essere tornano nelle stesse posizioni e relazioni di prima, lasciando che l'esperienza rimanga tale, ovvero una realizzazione potenziale. Se invece il potere dell'esperienza è superiore a quello dell'ego (o perché si è lavorato per diminuire il potere dell'ego o perché si è lavorato per invocare un'esperienza più potente), essa può modificare definitivamente la struttura dell'essere e trasformarsi in una realizzazione. Questo processo comporta i suoi rischi, perché se qualcosa va storto in fase di impianto della nuova struttura, si rischia una caduta che può essere anche definitiva (perdita del controllo, follia, degrado nervoso, slatentizzazione di patologie, ecc).
In questo senso l'ego è un espediente della natura per salvaguardare la struttura di un individuo. Questo processo del fare delle esperienza per poi tornare nel vecchio "io" deve essere solo temporaneo perché lo scopo dell'ascesa non dovrebbe essere spiare la verità da una serratura ma incarnarla, produrla, manifestarla, far deflaglare l'inatteso.
Per questo se da una parte bisogna lavorare puntando alla salvaguardia e alla sicurezza dell'individuo, dall'altra bisogna anche osare, rinunciare alla prudenza e ambire a continenti nuovi. Anche il concetto di sicurezza è relativo, se non illusorio: quando vedi che la morte non esiste e che l'errore apre la porta alla verità... cosa c'è più da temere? Ogni rischio è benvenuto allora.
Poi chi se ne fotte di cosa si dice nelle mappe della Vecchia Europa... che importa se salpando si è convinti di arrivare in India, in Atlantide o in Antartide?... l'importante è mettere piede in America.
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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Sono d'accordo su molte cose, ma trovo che ci sia un po' il mito dell'ego che deve essere annientato/eradicato. Per me invece l'ego e' una cosa che va dominata, che va tenuta a bada. Un po' come le unghie, ogni tanto vanno accorciate. Se l'intenzione e' di vivere all'interno di questa societa', piuttosto imparerei ad essere conscio della sua esistenza e del suo ruolo.

Poi capisco pienamente il desiderio di esplorare e di sperimentare, io stesso sono riuscito ad annichilirlo per alcuni brevi momenti. Ma attenzione, questo puotrebbe costarvi molto caro. Potreste mettere seriamente a rischio la vostra vita sociale e i vostri rapporti interpersonali.
 

manusha

Elfe Mécanique
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Il dominio dell'ego e il superamento dell'ego sono posizioni che non si escludono.
L'evoluzione umana ha molti livelli ed è ovvio che nessuna verità può essere valida per tutti. Lo spirito e l'evoluzione sono amorali e contemplano in essi gamme e gradazioni. Nell'essere umano ciò si traduce nel fatto che parte dell'umanità è dominata dall'ego, parte dell'umanità tenta di dominare l'ego e parte dell'umanità cerca di liberarsene. In questa scala sommaria la dominazione dell'ego è una fase conclusa la quale comincia ad avere senso il superamento dell'ego.
Le branchie e la coda non sono state semplicemente dominate, sono state eradicate durante il cammino evolutivo: un pesce o una scimmia che imparano ad essere consci dell'esistenza e del ruolo di branchie e coda rimangono un pesce e una scimmia. È solo con l'inizio della perdita delle branchie che si diviene anfibi e comincia la respirazione polmonare, ovvero il potere di poter permanere nel nuovo mondo e non solo di sperimentarlo a tratti.
Come detto, spirito ed evoluzione sono amorali, quindi tutti i tentativi di estirpare l'ego tramite la morale non funzionano, ed è per questo che spesso (e giustamente) si parla di questa idea come di un mito. Quando si cerca di dominare l'essere con la morale, quindi recidendo o reprimendo, si producono solo impoverimento o depravazione. Quando il momento di maturazione arriva, è una spinta cosciente e gioiosa quella di liberarsi dell'ego, finché lo si vive come una privazione significa che il momento non è ancora pronto.
L'unica vita sociale e gli unici rapporti che si rischiano lasciando l'ego sono quelli basati sull'ego. Per uno che vuol vivere oltre non mi sembra un gran costo :D
 

Nullè

Holofractale de l'hypervérité
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sull'ego c'è molto da dire... sopratutto nell'esperienza psichedelica...

quello che ho da dire sull'argomento è cambiato moltissimo nel corso del tempo, e c'era un periodo in cui sono arrivato a pensare che l'ego death fosse la cosa piu interessante delle esperienze psichedeliche...

Ma devo dire che quello che ho trovato, nella mia ricerca della dissoluzione dell'ego, è qualcosa che non mi sarei mai aspettato di trovare... Qualcosa di cui trovo impossbile parlare, perchè è inafferabile a parole...

Per esempio le visioni... Un'esperienza propiamente psichedelica, necessitano un ego che le osservi... E cosi ti trovi a osservare te stesso che lotta con l'ego... e allora chi sei davvero tu? Cos'è dventato questo ego, se non l'ennesimo mito, l'ennesimo simbolo, e tutto è esattamente come prima, gli opposti si rincorrono sempre, e tu ricadi nella dualità....


Esiste tutto cio a cui diamo attenzione...

Chi è che vuole annientare l'ego? Il nullè monaco, il nullè santo, il bodhisatva... Ma poi chi è che vuole farsi le canne davanti alla televisione? E chi è che litiga per stronzate, o per soldi... E quando il nullè monaco è al comando tutti gli altri stanno la, e aspettano il loro turno... E tu giri intorno...

Poi per esempio le visioni mi facevano vedere simbolicamente questo tipo di cose, e una qualche coerenza di sviluppava nel disegno... Mi sembrava adesso di vedere tutte le cose ripetere gli stessi semplici schemi...

Quando ero piccolo lo chiamavo madonnina e gesu bambino, poi piero angela mi ha fatto credere di avere la chiave per capire la realtà... Poi la filosofia, e via via... Poi mi sono messo in testa che potevo arrivarci tutto da solo, la via del budda solitario... Insomma era sempre la stessa identica storia.. Ora non ho fatto un singolo passo avanti rispetto a quando avevo 3 anni e per la prima volta ho avuto coscienza di essere un entità autonoma... Non un singolo passo... Ma quanto ho camminato!


Si ho mangiato un ottimo quartino un paio di ore fa...


p.s.
l'unica cosa su cui non sono proprio d'accordo del primo messaggio è la storia che un mestro può trasmettere,,, non so... boh...
 

Magicinfinity

Elfe Mécanique
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11 Fev 2013
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Nullè a dit:
sull'ego c'è molto da dire... sopratutto nell'esperienza psichedelica...

quello che ho da dire sull'argomento è cambiato moltissimo nel corso del tempo, e c'era un periodo in cui sono arrivato a pensare che l'ego death fosse la cosa piu interessante delle esperienze psichedeliche...

Ma devo dire che quello che ho trovato, nella mia ricerca della dissoluzione dell'ego, è qualcosa che non mi sarei mai aspettato di trovare... Qualcosa di cui trovo impossbile parlare, perchè è inafferabile a parole...

Per esempio le visioni... Un'esperienza propiamente psichedelica, necessitano un ego che le osservi... E cosi ti trovi a osservare te stesso che lotta con l'ego... e allora chi sei davvero tu? Cos'è dventato questo ego, se non l'ennesimo mito, l'ennesimo simbolo, e tutto è esattamente come prima, gli opposti si rincorrono sempre, e tu ricadi nella dualità....


Esiste tutto cio a cui diamo attenzione...

Chi è che vuole annientare l'ego? Il nullè monaco, il nullè santo, il bodhisatva... Ma poi chi è che vuole farsi le canne davanti alla televisione? E chi è che litiga per stronzate, o per soldi... E quando il nullè monaco è al comando tutti gli altri stanno la, e aspettano il loro turno... E tu giri intorno...

Poi per esempio le visioni mi facevano vedere simbolicamente questo tipo di cose, e una qualche coerenza di sviluppava nel disegno... Mi sembrava adesso di vedere tutte le cose ripetere gli stessi semplici schemi...

Quando ero piccolo lo chiamavo madonnina e gesu bambino, poi piero angela mi ha fatto credere di avere la chiave per capire la realtà... Poi la filosofia, e via via... Poi mi sono messo in testa che potevo arrivarci tutto da solo, la via del budda solitario... Insomma era sempre la stessa identica storia.. Ora non ho fatto un singolo passo avanti rispetto a quando avevo 3 anni e per la prima volta ho avuto coscienza di essere un entità autonoma... Non un singolo passo... Ma quanto ho camminato!


Si ho mangiato un ottimo quartino un paio di ore fa...


p.s.
l'unica cosa su cui non sono proprio d'accordo del primo messaggio è la storia che un mestro può trasmettere,,, non so... boh...

Scusa ma il tuo mess. e molto interessante!
"Nessuno è piu intelligente di te" T.M. Ci si potrebbe anche credere!

La liberazione è il sistema nervoso privo dell'attività mentale-concettuale.
La consapevolezza cosmologica – e la consapevolezza di ogni altro processo naturale - è là nella corteccia. Voi potete confermare questa mistica conoscenza preconcettuale con l’osservazione e la misurazione empirica, ma è tutto là all’interno del vostro cranio. I vostri neuroni "conoscono" perché essi sono direttamente collegati al processo, sono parte di esso.La mente nel suo stato condizionato, cioè quando è limitato dalle parole e dai giochi dell’ego, è continuamente in attività di formazione dei pensieri...Il primo segno è il fulgore della "Chiara Luce della Realtà", "l'infallibile mente del puro stato mistico". Questa è la consapevolezza di trasformazioni dell’energia senza l'imposizione di categorie mentali...essa è possibile, purché dalla persona sia stata prima fatta una sufficiente preparazione. Altrimenti essa ora non può trarne profitto, e dovrà vagare in condizioni sempre più basse di allucinazioni, determinate dai suoi giochi passati, finché non si lascia di nuovo andare alla realtà relativa di routine. Nel reame della Chiara Luce, similmente, la mentalità di una persona che è nello stato che trascende l’ego, gode momentaneamente di una condizione di equilibrio, di perfetto bilanciamento e di unicità. Non familiarizzata con tale stato, che è uno stato estatico di non-ego, la coscienza dell'essere umano medio non ha il potere di funzionare in esso. Le inclinazioni karmiche (cioè, il gioco) oscurano il principio di coscienza con pensieri della personalità, di un essere individualizzato, di dualità.
-La liberazione nell'udire il livello dopo la morte.-


Poche parole ho trascritto, ma da ignorante come sono e l'unico manuale che ho letto con il cuore, visto che ho trovato "tutto" quello che cercavo, per comprendere ciò che mi era successo. Il bello e che in realtà, questa impronta e basata sul fatto che, quando accade, nella maggiore si sta accasciati per 6-8 ore, fino alla rinascita! Pesa!!!

Ps OT, non e confidenza, ma coerenza se esistesse... Ricordo di averti mandato un mess. tanto tempo fà in pm, (e qui ringrazio la psilocibina e la capacità mnemonica) senza portar rispetto a te e agli altri del forum, riguardante alcune percezioni del gioco dell'ego nelle esperienze, percezioni di canti e suoni in natura. Forse non importa, ma credo che se tutto l'universo è in movimento e trasformazione come è, la terra sta ballando e cantando la sua canzone con tutti noi, ogni istante.
 

Abej^a G.

Holofractale de l'hypervérité
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20 Fev 2013
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sd&m a dit:
In acido, anche quando la sua qualità è purissima e la dose è massiccia non si vede la "luce", intesa nel suo senso più elevato, dunque spirituale, sinonimo di intellettualità pura e universale.

Paolo a dit:
Tutto è riscoperto, maieuticamente.

kataz a dit:
Quoto Monad
Su questo versante per me è stato indispensabile avere delle basi di pratica per poter condurre in maniera piu fluida il tutto, ma non credo abbia agevolato la pratica stessa che è fatta solo di qui ed ora, e rimane sempre un ancora di certezza imprescindibile, in qualunque condizione ci troviamo.

...magari la realtà non esiste. esiste infatti solo l'attimo presente. e perché in quel preciso momento "presente", che durerà anche un millesimo di secondo, la persona non può veder la "luce"?!

Ming a dit:
E allora, cos'è lo spirito? Che definizione possiamo dare a questo termine? Sul dizionario online del corriere della sera trovo questa definizione Ammetto che non mi aiuta poi molto.

mi sono fatto l'idea che sia la passione. il cuore. contrapposto alla testa, la testa che ti fotte sempre con i suoi mille problemi.


Nullè a dit:
sull'ego c'è molto da dire... sopratutto nell'esperienza psichedelica...

Chi è che vuole annientare l'ego? Il nullè monaco, il nullè santo, il bodhisatva... Ma poi chi è che vuole farsi le canne davanti alla televisione? E chi è che litiga per stronzate, o per soldi... E quando il nullè monaco è al comando tutti gli altri stanno la, e aspettano il loro turno... E tu giri intorno...

sull'ego infatti c'è tantissimo da dire... magari va eliminato perché equivale alla memoria, "la madre delle illusioni"...
dai francesi: http://www.psychonaut.com/psychonautique/54054-lego-ami-ou-ennemi.html


Magicinfinity a dit:
Forse non importa, ma credo che se tutto l'universo è in movimento e trasformazione come è, la terra sta ballando e cantando la sua canzone con tutti noi, ogni istante.

:mrgreen:
 

Magicinfinity

Elfe Mécanique
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11 Fev 2013
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266
mi sono fatto l'idea che sia la passione. il cuore. contrapposto alla testa, la testa che ti fotte sempre con i suoi mille problemi.

Grande, a volte, ultimamente, mi scervello (sbagliando, lo sò) ,per darmi un indizio della voce del cuore, sul ma sarà veramente cosi??? Poi mi impongo se vuoi, l'auto-convinzione.. e una grinta, che definisco benevola, mi trapassa spesso...Eheheheheh:mrgreen:
 

Puck

Glandeuse pinéale
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23 Sept 2014
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Io sposo la teoria che le droghe siano la chiave per aprire determinate porte e aggiungo inoltre anche porte delle quali non si è mai sentito parlare. Che poi siano indispensabili per forza non dico ne di si ne di no... c'è chi ne ha bisogno e chi invece no!
 

Ming

Sale drogué·e
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5 Sept 2014
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mi sono fatto l'idea che sia la passione. il cuore. contrapposto alla testa, la testa che ti fotte sempre con i suoi mille problemi.
E però quando si parla di crescita spirituale, o di spirito universale, riesce difficile ascrivere a questi concetti il termine passione.
 
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