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Classificare le esperienze psichedeliche

manusha

Elfe Mécanique
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7 Mar 2010
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Noto spesso che gli psiconauti, i drug-testers, gli sballati e tutti quelli che per vari motivi analizzano le sostanze e il loro effetti, si concentrano sul classificare la sostanza e certi effetti. Questo capita meno per l’esperienza psichedelica in sé.
Forse dipende dal fatto che la cosa non suscita interesse o che, come in psicanalisi, è qualcosa che rasenta l’impossibilità l’analizzare obbiettivamente ciò che accade nella nostra coscienza. La sostanza è una cosa oggettiva, riempie dello spazio, ha una formula chimica. Si può farla assumere persino a terzi e analizzarne gli effetti per capire obbiettivamente se è un eccitante, un delirogeno, un empatogeno, un ipnoinduttore, un sedativo ecc. Ci può essere oggettività e quindi una classificazione come si deve. Invece l’esperienza non occupa spazio né riempie il tempo, può non avere logica, consequenzialità, ragione, predeterminabilità ecc.
Personalmente sono stuzzicato dall’idea di classificare le esperienze indipendentemente dalla sostanza. Tutto questo ha comunque uno spessore relativo in rapporto al valore che ha l’esperienza per l’animo di chi la vive. La classificazione dovrebbe essere una cosa secondaria e collaterale, se uno parte preparandosi solo a classificare un’esperienza credo che la inquinerebbe prima ancora di farla nascere e farebbe perdere spessore interiore.
Leggendo in giro non ho trovato molto materiale in proposito, così ho stilato una bozza di tabella classificatoria, dove ogni voce può avere un punteggio da 0 (assente) a 10 (presente al massimo livello).

Intanto ho diviso l’esperienza in sezioni:
Sensoriale
Psicodinamica
Perinatale
Umorale
Trascendente
Corporale
Terminale
Controllo (che è una sezione extra)

Nella sezione sensoriale viene classificato l’impatto che l’esperienza ha sui sensi e comprende le seguenti voci:

Visioni ad occhi chiusi
Visioni ad occhi aperti
Sinestesia
Alterazioni tattili
Alterazioni uditive
Alterazioni olfattive
Alterazioni gustative
Sensi ulteriori

Nella sezione psicodinamica viene classificato l’impatto che l’esperienza ha sui sulla psiche e comprende le seguenti voci:

Elaborazione biografica (Processi esperienziali legati alla memoria)
Elaborazione mentale (Processi esperienziali legati al pensiero)
Elaborazione emotiva (Processi esperienziali legati alle emozioni)
Mutazioni mentali (Alterazione dei procedimenti mentali)
Mutazioni emotive (Alterazione dei procedimenti emotivi)
Deliri (Perdita di vigilanza e discriminazione nei confronti delle visioni)

Nella sezione perinatale vengono classificati:

Egodeath
Rinascita

Nella sezione umorale viene classificato l’impatto che l’esperienza ha sull’umore e i sentimenti e comprende le seguenti voci:

Euforia
Empatia
Entactogenesi
Pacificazione mentale
Pacificazione emotiva

Nella sezione trascendente vengono classificate le eventuali esperienze non ordinarie e comprende le seguenti voci:

Dissociazione fisica
Dissociazione mentale
Dissociazione emotiva
Trascendenza spaziale (Percezione di mondi senza spazio od oltre la terza dimensione)
Trascendenza temporale (Percezione di mondi senza tempo od oltre il tempo bidirezionale)
Contatti (Percezione di rapporti con forme di coscienza)
Rivelazioni (Percezione di ricezione di messaggi, ispirazioni, conoscenze)
Transidentificazione (Identificazione con persone od oggetti terzi)
Moto spaziale (Sensazione di movimento attraverso le tre dimensioni)
Moto temporale (Sensazione di movimento lungo l'asse del tempo)

Nella sezione corporale viene classificato l’impatto che l’esperienza ha sulla consapevolezza fisica e comprende le seguenti voci:

Percezioni intracorporee (Percezione di processi dinamici all'interno del proprio corpo)
Energizzazione (Aumento dell’energia fisica e nervosa)
Pacificazione fisica
Pacificazione nervosa
Ultrapercettività
Ultrareattività

Nella sezione terminale vengono classificati gli effetti residuali una volta superato il picco esperienziale e nei 3 giorni a seguire e comprende le seguenti voci:

Residualità fisica
Residualità mentale
Residualità emotiva
Residualità nervosa
Flashback

La sezione di controllo valuta la padronanza di sé e comprende le seguenti voci:

Padronanza fisica
Padronanza mentale
Padronanza emotiva
Capacità d’eloquio


La cosa è ancora molto abbozzata, soprattutto perché ho chiesto un parere a poche persone, quindi sono poche le migliori apportate da contributi esterni. Voi cosa aggiungereste, togliereste, cambiereste?
 

aryaman

Holofractale de l'hypervérité
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29 Sept 2008
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Come ti dissi, mi sembra un idea piuttosto interessante, solo ho qualche osservazione in merito.
Al di là delle categorie, a cui penserò con calma, e su cui mi sembra tu abbia fatto un ottimo lavoro, il dubbio che mi viene è un altro.
Intanto, la quantificazione. Questo metodo mi sembra che esplori la quantificazione rendendola più accurata (trovo davvero interessante come una quantificazione abbastanza accurata sia a suo modo una qualificazione), solo, per renderla efficiente, bisognerebbe vedere cosa si intende per un 8, o per un 5.
Mi spiego: ad una persona che prende, chessò, i funghi per la prima volta, potrebbe dare un 9 all'aspetto visivo. Un 9 che potrebbe, col tempo, divenire un 7, un 6, o un 5, se provasse chessò, lsd, 2c-e, dmt e poi magari 5-ho-dmt.
E così via, l'esperienza modificherebbe molto il test quindi, almeno, direi che insieme a questa tabella andrebbe riportato anche il proprio curriculum moleculae, così da far sapere che esperienza ha.

Se poi è invece una cosa solo per sè stessi, non di utilità divulgativa, trovo sarebbe utile, oltre al carattere di quantificare l'esperienza, anche una breve descrizione.
Ad esempio:

Sensoriale:

Visioni ad occhi chiusi (8)
Frattali colorati e profili lontani di arti sacre maya

Visioni ad occhi aperti (5)
Una bottiglia sul tavolo. Ma forse c'è davvero.

Sinestesia (9)
Ho provato a leggere questa categoria leccandola.


ecc. Così, rileggendo il proprio quaderno, si può davvero farsi un idea del vissuto.

Oltre ciò, tu pensavo ad un giudizio a posteriori o all'interno dell'esperienza? Molte cose van perse dopo... e molte non si capiscono durante. Sarebbe carino un qualcosa che le classifichi durante.
Ad esempio un registratore vocale unitamente ad un file audio.
Metti a registrare, e il file audio con voce suadente chiede "Alterazioni uditive?", e registrando magari rispondi "NON TI SENTO, COSA??".
A posteriori sarebbe mooolto interessante, soprattutto con la prima volta con una sostanza.
 

manusha

Elfe Mécanique
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7 Mar 2010
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:) :)

Hai colto bene l'idea.

Intanto pensavo a classificare le esperienze più che le sostanze. Quindi anche 2 esperienze consecutive con lo stesso estratto fumabile, o rc, o alcolico, o fungo, potrebbero essere diverse. Un po' diverse o molto diverse. Una volta può esserci un'alterazione gustativa e l'altra no; oppure esserci un alone di amnesia che non lasci residualità mentale mentre l'altra volta l'Imago è rimasta vividissima per giorni; o esserci un ego death colossale mentre la volta successiva c'è solo stata una lievissima e poco durevole sensazione di spoliazione. Ogni esperienza è una cosa a sé ma alla lunga, la media delle quantificazioni credo che riesca a definire bene il carattere di una sostanza (o di una pratica, lo schema può esservi applicato, credo).
Indirettamente potrebbe definire anche il carattere della modalità d'assunzione.

Sì, note ad accompagnare, sempre. Questo aiuta anche ad accorpare le voci o ad aggiungerne di nove. Per esempio il percepire suoni o voci che non sono mere alterazioni dei suoni presenti nel circostante non sono proprio delle "alterazioni uditive" ma delle "allucinazioni uditive", c'è una lieve differenza a livello filologico forse ma per colui che fa l'esperienza è uan cosa cruciale. Sentire trasformare il fruscio delle foglie in una sorta di scampanellio è una cosa, sentire la serratura bisbigliarti i tuoi scheletri nell'armadio nel silenzio assoluto è tutta un'altra (questo oltre ad alterazioni uditive incide anche sulla voce sensi ulteriori, forse). Altra ancora è riuscire a sentire un cane o un'ambulanza prima ancora che la sentano tutti gli altri. Questa andrebbe in ultrapercettività.
Allora nota o voce nuova?

Giudizio all'interno: interessante. La cosa la sto approfondendo per quel che mi riguarda. Ci sono esperienze che permettono di poter scrivere, prendere appunti, lasciare tracce. Altre no. E allora va benissimo il registratore o un bel taccuino in mano ai sitter che prenda nota di sussurri, grida o qualsiasi segno che dopo possa servire a rievocare l'esperienza a cui era collegato.

Insomma, è una cosa che uno farebbe per sé, almeno nel mio caso, un metodo per dare un linguaggio sistematico (ma sempre secondario) al diarioe poterlo, magari, confrontarlo con quello di altri psiconauti e per, alla lunga, definire indirettamente i caratteri delle sostanze. Resterrebbe sempre uno strumento per accompagnare la descrizione del contenuto dell'esperienza. Non dovrebbe essere certo l'esperienza a doversi piegare per entrare nelle tabelle.
 

aryaman

Holofractale de l'hypervérité
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29 Sept 2008
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Sicuramente.
Ti riporto infatti l'idea, che ormai è da tempo un capitolo importante di DMT-Nexus, di un nuovo lessico adatto alle esperienze.

L'utilità è evitare lunghe perifrasi, e aumentare l'intersoggettività. Purtroppo è poco curato, ma credo potrebbe esserti di spunto.
https://www.dmt-nexus.com/forum/default ... opics&f=42]QUESTA[/url] è la sezione del forum che tratta solo il lessico, mentre QUESTA è la voce della wikia al riguardo.
Credo si potrebbe integrare bene con il tuo schema.


Trovo poi, rileggendolo, particolari difficoltà nella comprensione di come possa essere efficiente una quantificazione psicodinamica... lì, credo, si dovrebbe andare con due cifre ( esperienza di potenza compresa tra-tra, tipo 3<x<8),e poi andare solo di descrizione.
Per ogni cifra sarebbe una buona idea accompagnare una descrizione, come Shulgin fa per il (-), (+) (++), (+++) ecc.
Così da rendere più inequivocabile ogni punto.

Ad esempio:
Mutazioni emotive (Alterazione dei procedimenti emotivi)
1: appena percepibili, forse placebo
3: si fanno sentire un minimo, ma non in qualche emozione in particolare, e solo se ci si concentra
5: l'emotività si mette in una disposizione diversa, e sembrano parlare con voce non loro
7: non distinguo un emozione dall'altra, sembra assurdo come queste emozioni siano sempre state mie
9: ua oh meraviglia delle meraviglia
10: non esistono emozioni, solo una brodaglia.

Ho messo solo i dispari così da lasciare i pari di transizione e il 10 come un (++++). Ma è solo un esempio. Se poi non serve che sia consultato da altri, una linea guida del genere potrebbe aiutare. Magari stilando un accostamento descrizione-numero più generico, senza andare nello specifico di ogni campo (tipo 5: sensazione forte, ma non opprimente, riesco ad isolarla e ad osservarla, indipendentemente se sia allucinazione tattile o morte dell'ego).
 

manusha

Elfe Mécanique
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Sì,
ho dato da 0 a 10 arbitrariamente. Tutto il lavoro di definire i valori da 0 (assenza) a 10 (io e Dio a braccetto in quest'aspetto dell'esperienza)... o da 0 a 5... o da 0 a 42054209752... è effettivamente da fare ed accetto suggerimenti. Per adesso sto classificando le voci.

Beh, la fase psicodimanica non è semplice, ma al di là del contenuto uno riconosce, l'intensità, la profondità, la magnitudo, il potere rivelatore e trasformatore dell'esperienza. Due esempi:

Elaborazione biografica: 3
Ho rivissuto contemporaneamente, da tutte le angolazioni possibili e per un tempo che è parso infinito tutte le scopate della mia vita. Niente male ma non mi è interessato particolarmente.

Elaborazione biografica: 9
Ho visto di sfuggita una forma incolore e bidimensionale (ma non ne sono sicuro) che assomigliava lievemente al temperamatite che persi in 3° elementare e ho sentito tutto l'amore di mia madre che me l'ha comprato e la mia anima si è redenta.

Tutto sta, come giustamente dici, dare un valore chiaro e condivisibile ai voti da 0 a 10.
 

manusha

Elfe Mécanique
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La butto lì:

0: effetto assente
1:
2: Effetto non distinguibile. Probabile placebo.
3:
4: Effetto non pienamente distinguibile. Comunque controllabile o invertibile.
5:
6: Effetto incontrovertibile. Non più invertibile e solo parzialmente controllabile.
7:
8: Effetto manifestato nella sua massima espressione. Assenza di controllo.
9:
10: Esperienza del tutto fuori dall'ordinario e neanche lontanamente esprimibile verbalmente.

I numeri dispari potrebbero servire per descrivere un minimo la differenza di entità di un voto. Magari una volta uno ha un'euforia nerra e chiara che riesce a controllare quasi del tutto, mentre un'altra volta la controlla a malapena e con grande sforzo. Entrambe sarebbero un 6, oppure potrebbero essere un 6 o un 7. Da provare, se fosse solo una complicanza di poca utilità tanto vale fare una scala da 0 a 5.
 

aryaman

Holofractale de l'hypervérité
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Nient'affatto... trovo molto utile la presenza delle transizioni. Capita che si sia in un momento del viaggio, e ci si accorga che si è nello stesso modo di 10 minuti prima ma... un po' di più. E lì ci vuole il numero dispari, che colleghi il tutto.

Solo, cambierei la definizione del 4. Non pienamente distinguibile dà ancora un idea troppo vaga, mentre a 4 l'effetto dovrebbe essere chiaramente presente, per quanto non ancora caratterizzato. il 4 mi sembra un più-uno Shulginiano.
In realtà, togliendo le transizioni, sono 6 numeri, proprio come Shulgin =)
Trovo che vada benone così.
La questione, più che altro, è trovarne una seria utilità, altrimenti è fredda catalogazione che anzi, può anche portare ad un eccessivo distacco d'osservazione nei confronti dell'esperienza.
Si dovrebbe fare un viaggio, catalogarlo così e vedere se ne si ricava qualcosa...
 

manusha

Elfe Mécanique
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Eh, mica scemo Sasha! :butthead:

Personalmente nei miei diari ho aggiunto questa classificazione come prova. Mi sembra che si completi bene col resoconto descrittivo. Leggendo vari resoconti, specialmente nelle fasi più complesse e barocche, tutto tende sempre a sembrare essere tirato al massimo. Si tende sempre a usare maggiorativi, superlativi ecc. Scrivere è un po' una fregatura perché si può scrivere tutto senza fatica. Invece dipingere da più un'idea dei rapporti tra le cose perché se su una tela metti un colore con una luce forte, dopo gli altri oggetti dovranno avere un colore e un'ombra adeguata a quella luce.
Un'esperienza gira quasi sempre attorno ad un sole che è il nucleo esperienziale. Una volta può essere una visione, un'altra un ricordo, un'altra un'emozione, un'altra un concetto, un'altra una sensazione fisica. Dando un voto alto a quel nucleo e di conseguenza un po' più basso agl altri aspetti si mappa bene l'esperienza. Limitandosi a descriverlo tutto rimane molto appiattito, sebbene il contenuto sia la parte fondamentale.
Uno rilegge di stupendi frattali, di una stupenda percezione di regressione d'età, di una stupenda carica afrodisiaca ecc... poi guarda la tabella e vede un pochino meglio queste cose stupende come si rapportano effettivamente tra loro.
Facendo da tutore mi rendo conto obbiettivamente di quanto molti, di ritorno da un viaggio, tendano a navigare in assolutismi superlativi. Ottimo per imprimere un ricordo soggettivo (necessario!!) dell'esperienza, ma meno utile oggettivamente, specilamente per tracciare una geografia interiore.
Ma capisco benissimo che può essere benissimo una menata mia che dilaziono molto nel tempo le esperienze psichedeliche tendendo a elaborarle e dipanare punto per punto tra una e l'altra. :bear:
 

manusha

Elfe Mécanique
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Aiutatemi con la fase umorale perché ho pochissima esperienza con sostanze stimolanti, eccitanti, afrodisiache, energizzanti, euforizzanti ecc ecc ecc. Non ho del tutto presente le sfumature e gli effetti di molti di questi tipi di sostanze.
 

manusha

Elfe Mécanique
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Nel frattempo, in funzione di nuove esperienze vissute e a cui ho assistito, alcune voci son cambiate.
Per esempio in fase sensoriale:

Visioni ad occhi chiusi Alterazioni visive percepite ad occhi chiusi
Sinestesia Contaminazione sensoriale
Alterazioni visive Alterazione della percezione visiva di oggetti presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Alterazioni uditive Alterazione della percezione di suoni presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Alterazioni tattili Alterazione della percezione di oggetti presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Alterazioni olfattive Alterazione della percezione di odori presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Alterazioni gustative Alterazione della percezione di gusti presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Allucinazioni visive Percezione visiva di oggetti non presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Allucinazioni uditive Percezione di suoni non presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Allucinazioni tattili Percezione di oggetti non presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Allucinazioni olfattive Percezione di odori non presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Allucinazioni gustative Percezione di gusti non presenti nella realtà della coscienza ordinaria
Sensi ulteriori Sviluppo di sensi oltre i cinque ordinari

Io e altre persone abbiamo notato la differenza di classificazione tra allucinazioni e alterazioni. In molti casi, le cose sono tutt'altro che sovrapponibili. Proprio di recente ho fatto da sitter ad un ragazzo che ha cominciato a sentire un fortissimo odore di cavalli (la versione olfattiva di "Land" di Patti Smith :D :D ). Una vera e propria allucinazione olfattiva, diversa dal più classico sentire gli odori esistenti distorti o modificanti in intensità, tipo quando mangiando delle prugne mature sentivo un fortissimo odore di sangue.
 
Haut