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Cerimonia della Salvia Divinorum e preparazione

0rion

Elfe Mécanique
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17 Jan 2014
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Il Sentiero di Foglie:
Tredici paia di foglie, il cui dorso sia disposto nella medesima direzione, vengono arrotolate in forma di sigaro e mangiate. Questo è il metodo tradizionale, il modo in cui la prendono i Custodi della Pianta, i Mazatechi. Le foglie si usano con lo stesso rituale dei funghi, con candele (messe fuori più tardi), preghiere e canti. La cerimonia si compie di notte, in una stanza buia. Più è buia, meglio è E più è silenziosa, meglio è sia la luce che il rumore portano a far svanire l'esperienza

Non è infrequente per i Mazatechi sciacquarsi la bocca dalle foglie masticate con un sorso di Tequila. Il liquore pulisce il palato e può aiutare l'assorbimento finale.

Rischiara la bocca come un arcobaleno,
E' come un'alba pastello che sorge ad oriente.

Vi sono rigidi tabù da rispettare dopo aver mangiato le foglie sacre, come non avere nessun contatto sessuale. E' anche importante adottare un preciso rituale quando si raccolgono le foglie, e anche purificarsi dopo la cerimonia.



Sei, dieci o più foglie vanno masticate in un bolo e tenute a contatto delle guance . L'assorbimento avviene tramite la membrana orale. Esperimenti di Siebert (Siebert 1994) con il succo fogliare dimostrano in conclusione che la maggior parte, se non tutto, il potere delle foglie va perduto nello stomaco. Negli sperimenti di Siebert, chi ingoia immediatamente il succo e poi si risciacqua la bocca con acqua non prova nessun effetto enteogeno, mentre i membri del gruppo che teneva semplicemente il succo in bocca, senza ingoiarlo, andavano tutti soggetti ad un forte effetto.

Anch'io preferisco masticare e ingoiare, forse solo per una sensazione di pulizia e tradizione. Masticare con le guance piene mantiene il materiale in movimento e consente a tutte le parti della mucosa di stare costantemente a contatto con la foglia di salvia. Più di una volta ci è parso che fosse il picciolo (o la nervatura ?) questi stramasticati steli che alla fine mandavano tutto di traverso.

Un intrepido ricercatore ha chiamato Salvia divinorum "la pianta psichedelica con il gusto migliore che abbia mai assaggiato." Buona affermazione.



Cresci abbastanza foglie da averne da undici a ventidue, da trenta a sessanta grammi, per ciascuna persona. E' tradizione averne un fascio in più a portata di mano, da usare come "elevatore" per quelli che desiderano ritornare alla trance dopo il loro viaggio iniziale.

Metti le foglie in modo che i gambi abbiano tutti la medesima faccia nella stessa direzione. Mettile sull'altare. Brucia un piccolo incenso. Fai questo in una stanza comoda, con cuscini, preferibilmente una che può essere completamente oscurata. In città una stuoia su una finestra terrà lontano le luci della strada e così via. Comincia appena fa buio.

A luce di candela, rotola il tuo fascio di foglie in forma di sigaro e mastica finché è andato, o finché non trovi più la tua bocca. O fino a che... Mastica bene. Se non vuoi ingoiare, o non vuoi ingoiarlo tutto, procura un bel piatto per ciascuna persona o metti a disposizione un cesto per ricevere la cicca da masticare esaurita. Ma bisogna masticare la cosa a lungo e bene. Poi spegni la candela. Accettala. Pulisciti il palato con della tequila, o un po' di birra.

I tuoi occhi sono aperti o chiusi? Sei sicuro?

Dopo circa quarantacinque minuti, se non hai finto tutte le tue foglie, mangia il resto. O mangia sei o dodici foglie nuove, se sei propenso. Salmodiare e cantare sono adatti, come lo è il tabacco. E' più facile tenere le foglie giù se hai digiunato mezza giornata prima della velada. Mangia dopo: a mezzanotte o nelle vicinanze.

Meglio non guidare, ma, se devi, mai prima di aver mangiato. Vanno bene le zuppe, e la frutta.

Ricorda: i tuoi amici, l'oscurità, l'adunata e il masticare sono parti di un tutto che integra l'intera esperienza, ed è stato così per molti, molti secoli. Gli antenati di due regni ti attendono.

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Il rituale seguito da Consuelo Garcia fu molto simile ai riti descritti da altri autori (Blotter, Ott e Valdés).

Le foglie di Salvia divinorum vengono sempre:

· contate a coppie per ciascun partecipante,

· non tutti ricevono il medesimo quantitativo,

· le foglie vengono pestate con il metate, preferibilmente da una bambina,

· le veladas avvengono nell’oscurità,

· ogni più piccolo lume viene spento dopo l’ingestione delle foglie o della pozione.

Da un’indagine svolta da Johnatan Ott, pubblicata su The Entheogen Review, Vol.VI n°3 (autumnal equinox 1999), tra i casi riportati in cui si parla di preparazione di pozioni, 3 descrivono la curiosa tecnica di sfregamento delle foglie in acqua: una metodologia che sembra molto arcaica, dato che è già stata descritta da Bernardino de Sahagun come pratica in uso fra gli antichi mesoamericani degli Altipiani nel 1500 . Questa pratica è usata tuttora nella preparazione di infusi di Tagetes lucida (yauthli in lingua Nahuatl) pianta tuttora adoperata come enteogeno dagli Huicholes e dai Mixe. Gli altri casi parlano di foglie pestate con il tradizionale metate (la pietra usata per preparare la farina di mais) e anche della pratica in uso nel Llano de Arnica, dove le foglie vengono sistemate una sull’altra - la pagina superiore di una a contatto con la pagina superiore dell’altra foglia per costituire il tradizionale paio; la pila viene infine arrotolata sino a formare una sorta di sigaro ed è pronta per il consumo (Blosser 1991-93).

Descrivendo la velada per lui organizzata nel giugno 1998 a Huautla de Jimenez, J.Ott nota che per la prima volta (rispetto ai rapporti precedenti) una curandera ha intonato dei canti durante lo svolgimento della seduta notturna a base di ska Pastora. Queste vocalizzazioni sono invece frequenti durante il decorso dei riti a base di funghi. Altri rapporti descrissero situazioni in cui il “paziente” veniva interrogato dallo sciamano (sulla causa della malattia) [Weitlaner 1952] oppure veniva esortato dallo stesso curandero e incitato a descrivere le sue visioni [Valdés et al. 1983]. Nel rapporto concernente la sua personale esperienza, Blosser racconta che venne spronato dallo sciamano a cantare per tutta la durata dell’effetto , nonostante una certa, comprensibile, riluttanza da parte del ricercatore stesso.

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-evitare attività sessuali 3 giorni prima e dopo l'esperienza
-finire le foglie
-non ridere

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Altre informazioni utili:
http://www.psychonaut.com/psichedel...er-la-cerimonia-di-ayahuasca-e-san-pedro.html

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Raccolta di informazioni da:
Pharmako/poeia (è stato postato completo da psyco39 sul thread della Salvia in piante)
Salvia Divinorum, una pianta sacra poco nota

Mano a mano che raccolgo altre informazioni le aggiungerò al primo post
 

Paolo

Holofractale de l'hypervérité
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7 Avr 2013
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Bello.
Bravo Dale Pendell: grande trilogia...
 

psyco39

Holofractale de l'hypervérité
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Quanto adoro questa pianta e quanto rispetto ne ho!! Mi piacerebbe provare il rituale del 'quid' ma è davvero molto dispendioso di materiale, per me.
Ma un giorno metterò da parte qui patetici estratti e cercherò un esperienza davvero seria e profonda!
 

0rion

Elfe Mécanique
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17 Jan 2014
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psyco39 a dit:
Quanto adoro questa pianta e quanto rispetto ne ho!! Mi piacerebbe provare il rituale del 'quid' ma è davvero molto dispendioso di materiale, per me.
Ma un giorno metterò da parte qui patetici estratti e cercherò un esperienza davvero seria e profonda!

Puoi utilizzare anche le foglie secche per fare il quid, basta reidratarle ;)
 
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