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Azione artistica e mente: Perfomance

Iquelo

Glandeuse pinéale
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24 Déc 2014
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“Una volta che sei entrato nello stato dell'esecuzione, puoi spingere il tuo corpo a fare cose che non potresti assolutamente mai fare normalmente.”

Ciao ragà.
Se c'è una cosa che ha sempre diviso il mio pensiero artistico da quello di tanti altri musicisti, disegnatori, fotografi, ballerini che ho conosciuto è l'idea di performance art. La differenza di pensiero è fondamentalmente questa: per me si tratta di vera e propria arte, per altri si tratta di una pagliacciata.
Più profondamente, quel che penso io è quanto segue.
La Performance Art è una branca dell'arte a tutti gli effetti, rappresenta l'impeto creativo di un momento, di un istante, scritto ed eseguito o magari improvvisato; è qualcosa di inimitabile in momenti successivi alla sua esecuzione, né da altri né dall'artista stesso. E' un'idea che nasce e si evolve nella mente dell'autore, senza filtri, quasi come uno "stream of consciousness", e si manifesta tramite le sue stesse azioni e capacità.
Ho sempre pensato alla possibilità di provare a intraprendere un'esperienza simile, ma devo ancora ben capire come razionalizzare tutto ciò che penso dal punto di vista creativo nell'esecuzione di un'istante. Fatto sta che è una cosa che mi affascina moltissimo, per questo ho deciso di condividerla con voi e spero che ci sia qualcuno appassionato a questa forma d'arte che possa condividere quello che conosce a livello di artisti, eventi, esperienze ecc...
Vi presento il primo, o meglio la prima, artista. Vediamo che effetto avrà su di voi e poi vedremo se questo thread avrà futuro o no.

MARINA ABRAMOVICH (Belgrado, 30 Novembre 1946)

Non vi scriverò fatti della vita e "wikipediate" varie, quelle potete andarvele a cercare facilmente. Più che altro vi mostrerò in modo molto pratico le sue creazioni principali, quelle che mi hanno più impressionato e vi allegherò i video.


RHYTHM 10-1973
Marina è in ginocchio, su un pavimento bianco. Per prima cosa dispone 10 coltelli di varie dimensioni paralleli davanti a lei subito oltre una linea nera che si trova sul pavimento, con vicino 2 registratori. Posa l'ultimo e si piega, quasi come a fare un inchino. Sceglie uno dei coltelli e fa partire il classico gioco del "five fingers fillet": infilare velocemente e in rapida successione il coltello tra gli spazi vuoti che le cinque dita della sua mano aperta creano. si taglia un paio di volte e cambia coltello. Dopo essersi tagliata venti volte ascolta la registrazione della performance e cerca di ripeterla, cercando di ripetere gli errori e lo stesso ritmo dei coltelli. Si tratta di una mescolanza tra passato e presente, difatti il "rhytmh" cerca di ripetersi uguale nel passato e nel presente.
VIDEO RHYTHM 10:

[YOUTUBE]0_s9OF91s5g[/YOUTUBE]

RHYTHM 0-1974 (questa ve la prendo da wiki, anche per me è ancora da approfondire, ma mi ha colpito molto)
Il tutto avviene a Napoli. La Abramovich posa vari strumenti, di piacere e di dolore, su un tavolo, dopodichè si siede. Viene spiegato al pubblico che lei resterà immobile, senza agire o opporre resistenza, per sei ore, e che loro, con quegli strumenti, potranno fare ciò che vogliono nei suoi confronti.
Ciò che era iniziato piuttosto in sordina per le prime tre ore, con i partecipanti che le giravano intorno con qualche approccio intimo, esplose poi in uno spettacolo pericoloso e incontrollato; tutti i vestiti della Abramovic furono tagliati con lamette; nella quarta ora le stesse lamette furono usate per tagliuzzare la sua pelle e da cui poter succhiare il suo sangue. Il pubblico si rese conto che quella donna non avrebbe fatto niente per proteggersi e che era probabile che venisse violentata; si sviluppò allora un gruppo di protezione e quando le fu messa in mano un'arma carica e il suo dito posto sul grilletto, scoppiò un tafferuglio tra il gruppo degli istigatori e quello dei protettori. Mettendo il proprio corpo in condizione di farsi male, la Abramovic crea un'opera molto seria nei confronti dell'arte, allo scopo di affrontare le sue paure circa il proprio corpo.
VIDEO RHYTHM 0:

[YOUTUBE]dtKytXEfbXs[/YOUTUBE]

QUANTO PUO' DURARE UNA PERFORMANCE?
Marina ha avuto un compagno, di vita e di performance, il suo nome è Frank Uwe Laysiepen, detto Ulay. Anche'egli è un artista molto affermato nel panorama dell'arte moderna. I due formano i "The Others" e mettono in atto parecchie performance insieme, come "Imponderabilia"(1977), in cui i due si trovano nudi ai lati interni di una porta. Chi vuole entrare deve passare, strofinandosi per forza di cose, tra i loro corpi nudi. L'imbarazzo ulteriore per chi passa, oltre quello del contatto con i corpi nudi, viene dal fatto che dovrà decidere da che lato rivolgersi per farlo, se da quello maschile o da quello femminile.
Ma non è questa la performance ci interessa. I due, dopo anni di collaborazione e vita insieme, per questioni sentimentali decidono di separarsi (per quel che ho capito, erano entrambi alla ricerca della relazione perfetta nel loro rapporto tra amore e poligamia, pur non riuscendoci). Per farlo partono uno da un lato e l'altra dall'altro della mastodontica muraglia cinese: il nome della performance è "The Lovers". E' un viaggio di pensieri, sulla propria relazione, sulla propria vita, sull'amore, sull'odio. Alla fine si incontrano a metà strada, si danno l'ultimo abbraccio in lacrime, e si lasciano. Da li in poi non lavoreranno mai più insieme.
VIDEO "THE LOVERS":

[YOUTUBE]O6dF8Gjm-X8[/YOUTUBE]


L'arte, si sa, a volte è come se avesse vita propria, è più lei a guidare noi che noi a sfruttare lei. Al MoMa di Milano, nel 2010, Marina mette in atto una delle sue performance più faticose: The Artist is Presente. Qui trascorre 716 ore seduta su una sedia a un tavolo di fronte a chiunque, nel corso del tempo, voglia sedersi faccia a faccia con lei. Da li parte un gioco di sguardi, espressioni, tristi e felici, lunghi e strazianti. Prima che si sieda il nuovo ospite marina chiude gli occhi e li riapre non appena questo si è seduto. A un certo punto, aprendo gli occhi, vede ciò che non poteva mai aspettarsi: Ulay, seduto di fronte a lei, dopo 23 anni dalla loro ultima performance. I due si guardano, sorridono, si commuovono e si allungano fino a prendersi le mani l'uno con l'altra. Da li parte un grande applauso del pubblico intorno.
Alla domanda iniziale "quanto può durare una performance" la risposta è 23 anni.
VIDEO "THE ARTIST IS PRESENT":

[YOUTUBE]OS0Tg0IjCp4[/YOUTUBE]

Detto questo, ragazzuoli, chiudo qui. Ci tenevo a farvi conoscere la Abramovich e a condividere questi pensieri artistici con voi. Apetto vostre risposte, idee in merito e vostro materiale.
Peace
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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15 Sept 2012
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Parte della mia tesi l'avevo scritta su di lei. In quel periodo sperimentavo molto con il disegno, deprivazione sensoriale, digiuno, meditazione, ecc.
 

Iquelo

Glandeuse pinéale
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Monad a dit:
Parte della mia tesi l'avevo scritta su di lei. In quel periodo sperimentavo molto con il disegno, deprivazione sensoriale, digiuno, meditazione, ecc.

Di che parlava la tesi?
 

Monad

Holofractale de l'hypervérité
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15 Sept 2012
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Psicomagia e rituali visti da un punto di vista artistico. Non mi ero divertito molto a scriverla, mi interessava di piu' l'aspetto pratico ;)
 

rango

Sale drogué·e
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Grazie iquelo, non conoscevo le performance di quest'artista, l'ultima esibizione mi ha toccato il cuore e ha fatto piangere me è la mia compagna. Grazie
 

Iquelo

Glandeuse pinéale
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24 Déc 2014
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Di nulla rango, era d'obbligo per me condividere quest'artista per chi non la conoscesse.
 
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