Quoi de neuf ?

Bienvenue sur Psychonaut.fr !

En vous enregistrant, vous pourrez discuter de psychotropes, écrire vos meilleurs trip-reports et mieux connaitre la communauté

Je m'inscris!

Determinismo vs. Libero Arbitrio

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
Visto che le droghe sono usate, oltre che all'uso ricreativo, anche a quello introspettivo, vorrei cogliere l'opportunita' di qst spazio
per porvi un quesito ke riguarda direttamente la mente e da cui nn ne esco fuori! :retard:
il mio ragionamento si basa su qst considerazione:
una delle regole fondamentali dell'universo è ke "AD OGNI AZIONE NE CORRISPONDE UN'ALTRA UGUALE E CONTRARIA" ke ovviamente conoscete ttt, qnd possiamo considerare anke l'uomo cm il prodotto di un insieme di mutamenti dovuti alle influenze ke esso ha subito impartitegli dall'universo, detto ciò ne deriva ke noi se facessimo un ragionamento o un movimento sarebbe indotto dalla serie di azioni ke l'ambiente circostante ha svolto su di noi e qnd ciò c priverebbe da qll ke noi siamo soliti kiamare "LIBERO ARBITRIO", e con esso anche il concetto stesso di "IO".
eccoci allora giunti al domandone finale:
"SE L'UOMO NON È REALMENTE COSCIENTE DELLE PROPRIE AZIONI POICHÈ ESSE SONO IN REALTA' DETERMINATE DA PROCESSI PRECEDENTI QUAL' È SECONDO VOI IL VERO SENSO DELLA VITA, CIOÈ L'UOMO CHE VIVE A FARE?
Detto ciò:
_ é la volontà a non esistere, ma se cosí fosse da dove é uscita l'esistenza?
_oppure siamo noi che ci illudiamo di poter "scegliere" ed esiste una forma di volere incausato chiamato "Dio", "Madre Natura", "Tao" ecc.?

Rispondete vi prego.
Grazie
 

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
pistolone a dit:
Prima di postare ancora ti consiglio di leggere le linee quida:
post-37801.html?f=77
(non sono ammesse richieste su dove trovare sostanze illegali o legali che siano e ne scrivere con le k al posto delle c o in linguaggio tipo Sms)

Poi presentati:
post-37677.html?f=77&start=645

Scusa, comunque non sono un "truzzo": ho scritto cosí perché ho utilizzato il cellulare ed é complicato
 

Horror Vacui

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
21 Fev 2012
Messages
1 202
L'uomo sembra libero ma probabilmente non lo è, imho.
Siamo contingenti, non portiamo in noi la ragione della nostra esistenza, nasciamo non per nostro volere e tutti gli eventi che ci forgiano durante il nostro percorso di vita sono delle mere variabili.

Mi capita spesso di indagare a ritroso nel mio passato e credo che il cambiamento di un singolo, molto piccolo evento avrebbe potuto sconvolgere la mia intera vita a seguire; è proprio in questi momenti che mi sento non libero.
 

mr-benzene

Elfe Mécanique
Inscrit
18 Déc 2010
Messages
360
Io sono di una posizione estremamente materialista e penso che il libero arbitrio sia solo una fantasia. Nei momenti in cui sono estremamente pessimista, e mi capita spesso in questo periodo, penso che il senso della vita sia morire.
 

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
Horror Vacui a dit:
L'uomo sembra libero ma probabilmente non lo è, imho.
Siamo contingenti, non portiamo in noi la ragione della nostra esistenza, nasciamo non per nostro volere e tutti gli eventi che ci forgiano durante il nostro percorso di vita sono delle mere variabili.

Mi capita spesso di indagare a ritroso nel mio passato e credo che il cambiamento di un singolo, molto piccolo evento avrebbe potuto sconvolgere la mia intera vita a seguire; è proprio in questi momenti che mi sento non libero.
Ho capito che tu sei d'accordo con me, ma allora qual'é il SENSO?!
mr-benzene a dit:
Io sono di una posizione estremamente materialista e penso che il libero arbitrio sia solo una fantasia. Nei momenti in cui sono estremamente pessimista, e mi capita spesso in questo periodo, penso che il senso della vita sia morire.
Anch'io ho sempre pensato che questo sia l'unico modo per liberarsi, eppure, per ironia della sorte, anche il concetto stesso di smettere di vivere é vincolato da fattori deterministici: infatti se in un determinato momento un individuo decidesse di suicidarsi sarebbe dovuto a dinamiche incognite, come per esempio un abbassamento di serotonina o perché inconsciamente vogliamo ricevere attenzione dalla società perché a sua volta quando eravamo infanti ciò serviva per essere protetti dai genitori (cosicché quello che riteremmo come un suicidio non sarebbe altro che un mero capriccio!). E tutto questo non é altro che il modo che usa l'evoluzione per sbarazzarsi degli esemplari umani minormente propensi all'esistenza. É un labirinto di merda....
Ma la cosa bella arriva adesso: se la volonta non esiste, da dove é saltato fuori tutto QUESTO????????!!!!!!!!


spero che qualcuno capisca...
 

Horror Vacui

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
21 Fev 2012
Messages
1 202
riccardo a dit:
Horror Vacui a dit:
L'uomo sembra libero ma probabilmente non lo è, imho.
Siamo contingenti, non portiamo in noi la ragione della nostra esistenza, nasciamo non per nostro volere e tutti gli eventi che ci forgiano durante il nostro percorso di vita sono delle mere variabili.

Mi capita spesso di indagare a ritroso nel mio passato e credo che il cambiamento di un singolo, molto piccolo evento avrebbe potuto sconvolgere la mia intera vita a seguire; è proprio in questi momenti che mi sento non libero.
Ho capito che tu sei d'accordo con me, ma allora qual'é il SENSO?!
Perché ostinarci a trovare un senso? Siamo ossessionati da questo finalismo, il dover assolutamente trovare un senso.
Non sto escludendo a priori la possibilità che un senso possa anche esserci ma al momento non ne vedo via d'uscita, l'uomo è irrimediabilmente ancora troppo limitato nei confronti dell'universo (potrebbe essere anche troppo riduttivo considerare il solo universo, sì troppo riduttivo) e probabilmente non sarà mai, neanche potenzialmente, in grado di cogliere quel senso (sempre che ce ne sia uno). Non considero seriamente ovviamente tutte quelle verità eterne e quei sensi immutabili del dio creatore e trascendente della tradizione ebraico-cristiana, per me non hanno valenza superiore di babbo natale.

Non voglio però assolutamente promuovere una tendenza arrendevole, l'indagine (in tutti i campi) credo sia da intraprendere, al di là di premesse e di risultati. È molto importante, per così dire, il "percorso".
 

Mindburn

Alpiniste Kundalini
Inscrit
15 Mar 2010
Messages
734
La questione del "senso della vita" è complessa... diciamo che come rispondi a questa domanda definisce tutto il resto... definisce che tipo di persona sei e come ti poni nei confronti degli altri... mi verrebbe da dire che influenza anche le tue scelte politiche e forse perfino quelle affettive :lol:
Cmq, cerchiamo di tirare qualche somma... sostanzialmente per rispondere alla tua domanda bisogna prima porsene un'altra più importante (come al solito sono le domande ad essere più importanti delle risposte), ovvero: "qualsiasi risposta tu ti dai avrà un valore universale? le conclusioni che trarrai saranno valide per tutti?" per farla più semplice la questione si riduce a "relativismo vs assolutismo"... un modo per rispondere alla tua domanda è utilizzare la religione: "esiste un dio di un qualche tipo e siamo qui perchè ci ama e noi dobbiamo sforzarci di seguire la sua parola" la religione è l'esempio lampante di una visione "assolutista" tu dirai: "ma perchè? si può essere religiosi senza essere fanatici assolutisti!" no, non si può... si può essere moderati nella credenza ma l'idea religiosa è un idea assolutista, affinchè possa essere vera per te deve essere vera per tutti! non puoi avere un dio personale no? se dio c'è è universale, certo gli altri sono liberi di non accettarlo ma tu se sei religioso devi pensare che gli altri sono nel torto, ovvero che le due posizioni "credenti vs non credenti" non possono coesistere perchè una falsifica l'altra... mentre nel 99% dei casi una visione atea o cmq che esclude un "inteligenzia superiore" come primum movens è una visione "relativista" l'ateo medio di fronte ad un religioso pensa: "secondo me non c'è nessuno... ma se lui è felice cosi... sono felice per lui"... e questa intanto è una prima lucida analisi... ora passiamo all'altra annosa questione: "libero arbitrio" siamo liberi e fautori del nostro destino? oppure ci illudiamo di esserlo e in verità siamo solamente delle marionette che recitano una recita il cui finale è già scritto? qui tutto dipende secondo me da un'altra domanda (giuro che non faccio apposta XD ma le domande che ti poni sono terribilmente importanti) chiariamo un concetto: "teoria della mente". cercherò di farla semplice, ma abbiate pietà, la questione è complessa... Definiamo teoria della mente: "il modello ontologico e strutturale dei processi mentali (ovvero "cosa è la Mente?")" classicamente per rispondere a questa domanda si scontravano due scuole di pensiero... i dualisti (ovvero dualismo tra corpo e anima) e i riduzionisti (nessun dualismo tutto è pura meccanica elementare applicato ai processi fisiologici). Oggi esistono molte scuole di pensiero evolute, io personalmente mi ritengo un "Emergentista" credo cioè che la mente sia "una proprietà emergente" (se non avete familiarità vi consiglio di dare una letta qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Comportamento_emergente) per farla semplice una proprietà emergente è una proprietà che il sistema manifesta che non è riconducibile a nessuno degli elementi di cui il sistema è composto presi singolarmente (neuroni in questo caso) ma che se messi insieme in un certo modo e in numero giusto compare (emerge) come nuova qualità del sistema. Ok... ora abbiamo le idee un po' più chiare su cosa sia la coscienza... quindi noi siamo e pensiamo perchè un certo numero di neuroni ha raggiunto la "massa critica" e nella loro totalità sono divenuti "senzienti" (sapenti di esistere)... ok, ora torniamo alla tua domanda... siamo davvero liberi? anche qui io non ho la verità, ma posso dirti la mia... io credo di no, non siamo liberi.... come la freccia rossa che fa roma/milano non è libera di andare dove vuole anche noi camminiamo su dei binari... il nostro substrato cognitivo funziona con delle regole precise... si è evoluto per vedere la luce in determinate frequenze... per riconoscere dove è passato un predatore... si è evoluto per rispondere al principio di consequenzialità temporale... si è evoluto per ricordarci quando è ora di mangiare e quando invece abbiamo voglia di fare sesso... ad esempio prendete tutte le religioni del mondo, tutte hanno dei tratti in comune... tutte hanno dei "miti della creazione" tutti parlano del mondo "dopo la morte"... questo perchè sono state ideate tutti da uomini, uomini che condividono il medesimo cervello... cervello che condivide lo stesso modo obbligato di ragionare... tutti ci chiediamo "da dove veniamo" e "Dove andremo" e questo è quanto.... ora non siamo liberi a livello di specie... ma a livello di singoli individui? no, secondo me neanche questo... il nostro dna ci dice quanto siamo inclini alla collera... quanto vivremo... quanto ingrassiamo... è vero che una parte di ciò che siamo deriva dall'ambiente e non dalla genetica, ma anche qui... possiamo scegliere l'ambiente? non credo che i bambini africani abbiano scelto di nascere li dove l'aspettativa di media è più bassa di quella della mia gatta... quindi no, escludo formalmente che noi siamo liberi... allora dirai tu qual'è il senso? e torniamo all'inizio... il senso per me che sono relativista è quello che gli da ognuno personalmente... perchè amico mio in definitiva tutto quello che ti ho spiegato lascia il tempo che trova... la verità è che noi siamo sofisticate macchine evolute per uno scopo... trasmettere l'informazione... noi siamo il frutto dell'informazione che vuole preservarsi... dna non è altro che informazione... richard dawkins chiamava il gene "egoista" perchè il suo unico scopo è trasmettersi fregandosene in fondo del singolo individuo e l'unico motivo per cui siamo coscienti è che evidentemente l'essere coscienti è risultato essere un vantaggio per la trasmissione del dna e la sopravvivenza dell'informazione genica e quindi è stata premieta... però oggi l'informazione che la fa da padrona è un altra... è quella della cultura umana... l'evoluzione tecnologica ha reso obsoleta quella biologica... e forse un giorno la nostra tecnologia ci permetterà di raggiungere un tale livello di evoluzione che troveremo la risposta a questa domanda... e capiremo che lo scopo era arrivare proprio li.. a quel punto di evoluzione tale per cui la domanda stessa finisce per non avere alcun senso... perchè siamo noi ad essere diventati la domanda... ad essere diventati il senso... ma questa è solo una mia speculazione ;) so di essere stato prolisso, ma mi andava di condividere anni e anni di riflessioni... o almeno una buona parte di essi ;)
 

angel10

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
6 Juil 2010
Messages
1 334
Mindburn a dit:
La questione del "senso della vita" è complessa...
Quoto. E infatti è anche la premessa da cui parto io, e anzi credo che questa grande domanda perpetrata da sempre nell'umanità sia uno dei motivi principali per il quale (magari anche inconsciamente) si vuole avere esperienza degli universi psichedelici.
Mindburn a dit:
allora dirai tu qual'è il senso? e torniamo all'inizio... il senso per me che sono relativista è quello che gli da ognuno personalmente...
Sono d'accordo anche su questo, sul relativismo. Il fatto che tutti la pensiamo in maniera diversa quantomeno ci fa intuire che tutto è relativo, che ognuno fa universo a sé stante. Ognuno può trovare per sé un diverso senso della vita, a seconda delle influenze del DNA, culturali, sociali, ecc. Credo anche però che ci sia necessità di continuare ad esplorare, sia da un punto di vista della fisica, sia da un punto di vista psichedelico, la realtà sotto ogni sua forma e punto di vista, non dico per raggiungere qualcosa ma quantomeno per vivere con più consapevolezza della realtà (soprattutto non consensuale).
Mindburn a dit:
Definiamo teoria della mente: "il modello ontologico e strutturale dei processi mentali (ovvero "cosa è la Mente?")" classicamente per rispondere a questa domanda si scontravano due scuole di pensiero... i dualisti (ovvero dualismo tra corpo e anima) e i riduzionisti (nessun dualismo tutto è pura meccanica elementare applicato ai processi fisiologici). Oggi esistono molte scuole di pensiero evolute, io personalmente mi ritengo un "Emergentista" credo cioè che la mente sia "una proprietà emergente" (se non avete familiarità vi consiglio di dare una letta qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Comportamento_emergente) per farla semplice una proprietà emergente è una proprietà che il sistema manifesta che non è riconducibile a nessuno degli elementi di cui il sistema è composto presi singolarmente (neuroni in questo caso) ma che se messi insieme in un certo modo e in numero giusto compare (emerge) come nuova qualità del sistema. Ok... ora abbiamo le idee un po' più chiare su cosa sia la coscienza...
Forse non è proprio il punto di cui parli qui sopra ma :arrow: Esistono anche, principalmente, due punti di vista sul fatto se la consapevolezza sia un prodotto della mente o se sia anche solo parzialmente un qualcosa di "esterno" ad essa (e ciò spiegherebbe certi fenomeni parapsicologici difficilmente spiegabili con il primo).
Io personalmente non saprei dire quale dei due sia vero (ma sto lavorando per scoprirlo :D )
mr-benzene a dit:
Nei momenti in cui sono estremamente pessimista, e mi capita spesso in questo periodo, penso che il senso della vita sia morire.
Infine, credo che anche il fatto di morire, che bene o male è un'esperienza comune a tutti gli esseri viventi, possa ben essere un senso della vita (se non "il" senso). Anzi spesso sono d'accordo che possa essere quello, anche se non in maniera pessimistica.
 

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
angel10 a dit:
Mindburn a dit:
allora dirai tu qual'è il senso? e torniamo all'inizio... il senso per me che sono relativista è quello che gli da ognuno personalmente...
Sono d'accordo anche su questo, sul relativismo. Il fatto che tutti la pensiamo in maniera diversa quantomeno ci fa intuire che tutto è relativo, che ognuno fa universo a sé stante. Ognuno può trovare per sé un diverso senso della vita, a seconda delle influenze del DNA, culturali, sociali, ecc. Credo anche però che ci sia necessità di continuare ad esplorare, sia da un punto di vista della fisica, sia da un punto di vista psichedelico, la realtà sotto ogni sua forma e punto di vista, non dico per raggiungere qualcosa ma quantomeno per vivere con più consapevolezza della realtà (soprattutto non consensuale).
É proprio qui che scatta la trappola: il convincimento. Ovvero l'inconscio fa credere alla mente che la soluzione del problema sia la sua stessa impossibilità; proprio perché a causa dell'evoluzione l'individuo per sopravvivere drve essere prima di tutto...vivo!
angel10 a dit:
Mindburn a dit:
Definiamo teoria della mente: "il modello ontologico e strutturale dei processi mentali (ovvero "cosa è la Mente?")" classicamente per rispondere a questa domanda si scontravano due sc
uole di pensiero... i dualisti (ovvero dualismo tra corpo e anima) e i riduzionisti (nessun dualismo tutto è pura meccanica elementare applicato ai processi fisiologici). Oggi esistono molte scuole di pensiero evolute, io personalmente mi ritengo un "Emergentista" credo cioè che la mente sia "una proprietà emergente" (se non avete familiarità vi consiglio di dare una letta qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Comportamento_emergente) per farla semplice una proprietà emergente è una proprietà che il sistema manifesta che non è riconducibile a nessuno degli elementi di cui il sistema è composto presi singolarmente (neuroni in questo caso) ma che se messi insieme in un certo modo e in numero giusto compare (emerge) come nuova qualità del sistema. Ok... ora abbiamo le idee un po' più chiare su cosa sia la coscienza...
Forse non è proprio il punto di cui parli qui sopra ma :arrow: Esistono anche, principalmente, due punti di vista sul fatto se la consapevolezza sia un prodotto della mente o se sia anche solo parzialmente un qualcosa di "esterno" ad essa (e ciò spiegherebbe certi fenomeni parapsicologici difficilmente spiegabili con il primo)
la relazione é INEQUIVOCABILMENTE soltanto nella seconda ipotesi poiché la mente (m), o anche se il ragionamento (inteso come processo) dipendesse dall'intero universo (u), entrambi (m,u) non sono altro che il supporto fisico dell' "io", ovvero esprimono solo il "come" e non il "perché".
 

Mindburn

Alpiniste Kundalini
Inscrit
15 Mar 2010
Messages
734
mi piacciono questi post filosofici :)
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
7 Mar 2010
Messages
1 378
non mi rispecchio con la visione fatalista degli eventi...preferisco la visione -fra le altre tantrica e gnostica- de l'uomo come potenza, come demiurgo di se stesso
 

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
sd&m a dit:
non mi rispecchio con la visione fatalista degli eventi...preferisco la visione -fra le altre tantrica e gnostica- de l'uomo come potenza, come demiurgo di se stesso
Il problema é: che cosa significa "[io] preferisco" ?? in base a quali meccanismi hai ritenuto piú opportuna un'opzione rispetto ad un'altra...sei dentro un continuo spaziotemporale, non puoi modificarlo.
 

sd&m

Holofractale de l'hypervérité
Inscrit
7 Mar 2010
Messages
1 378
riccardo a dit:
sd&m a dit:
non mi rispecchio con la visione fatalista degli eventi...preferisco la visione -fra le altre tantrica e gnostica- de l'uomo come potenza, come demiurgo di se stesso
Il problema é: che cosa significa "[io] preferisco" ?? in base a quali meccanismi hai ritenuto piú opportuna un'opzione rispetto ad un'altra...sei dentro un continuo spaziotemporale, non puoi modificarlo.

Il problema non è se esista una realtà assoluta, ma il come sia possibile elevare se stessi, e la propria natura percettiva, in modo da poter sperimentare direttamente quella realtà assoluta
 

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
s&d a dit:
Il problema non è se esista una realtà assoluta, ma il come sia possibile elevare se stessi, e la propria natura percettiva, in modo da poter sperimentare direttamente quella realtà.
Dimmi se ho capito bene: tu dici che, per esempio, tramite l'osservazione e il ragionamento io posso descrivere nei minimi dettagli la densità molecolare di un campione d'aria contenuto in una scatola e calcolare con precisione impeccabile ogni urto effettuato in essa per generare un onda e quindi sapere che suono si generi, ma non giungerò mai a sapere cos'é il suono in essenza, a meno xhe io non sia un essere superiore in cui l'essenza stessa del suono, dei colori ecc. diventinoun dato .
Se cosí é quello che pensi sarebbe comunque impossibile giungere ad una conclusione poiché ogni volta servirebbe un'altra dimensione per concepire quella "sottostante"; come espresso anche nel famoso Teorema di Incompletezza di Gödel.
 

DivvyMan

Elfe Mécanique
Inscrit
29 Sept 2011
Messages
264
Ciao,
Arrivo tardi in questo post, però vorrei esprimere la mia opinione...

A mio avviso la questione determinismo VS. libero arbitrio è mal posta!
Non è che non si riesca a trovare la risposta giusta, ma è proprio la domanda ad essere sbagliata!
Chi l'ha detto che determinismo e libero arbitrio sono in contrapposizione?

Io ogni giorno faccio delle scelte, (decido di alzarmi e andare al lavoro, oppure di stare a casa, decido di postare su questo forum, ecc...) queste sono delle scelte che io faccio, punto.
La questione di come le faccio è un altra, io sono un essere vivente che segue delle regole e chi sono io (ora) è dato da una serie di cose (quante ore ho dormito sta notte, quali "ricerche" ho fatto ieri sera, il mio dna, la struttura del mio cervello, le esperienze che ho vissuto, ecc...), quell'io-ora mi rappresenta totalmente, quindi se tu mi chiedi "quanto zucchero nel caffè?" io ti risponderò in base a tutto questo insieme di cose e ti dirò "no preferisco prendere un the!" (qui mi sono preso una libertà, bello farlo in questo contesto ;-) ), se la domanda è avrei potuto fare una scelta diversa la risposta e semplicemente no, un altro avrebbe potuto fare una scelta diversa IO-PRIMA ho fatto quella. Al di la di discorsi tipo "è tutto qui?", "c'è un anima?" ecc... anche se quest'anima ci fosse il problema non cambierebbe, se quell'anima farebbe delle scelte diverse non sarebbe la mia, se il mio cervello produrrebbe risultati diversi non sarebbe il mio.

Se ci chiediamo "ma avrei potuto fare una scelta diversa?" stiamo facendo un doppio errore, primo stiamo cercando di perdere la nostra identità, secondo stiamo valutando le possibilità di un evento a posteriori e (chi ha fatto statistica potrà confermare) è una cosa insensata.

Noi vorremmo avere una libertà "altra", superiore, indescrivibile, inconcepibile. Ne abbiamo una reale (attualmente ancora inconcepibile e quasi indescrivibile data la complessità del nostro cervello) che quasi non sfruttiamo, quindi iniziamo col rifiutare il caffè e prendere il mate, poi per il pranzo si vedrà...

Ps. per chi si sente sconfortato nel pensare a queste cose qualunque sia la risposta a questa domanda, la realtà semplicemente è così, assegnare un giudizio di merito positivo o negativo che sia è solo una nostra pippa mentale.
 

riccardo

Neurotransmetteur
Inscrit
22 Fev 2012
Messages
40
DivvyMan a dit:
Ciao,
Arrivo tardi in questo post, però vorrei esprimere la mia opinione...

A mio avviso la questione determinismo VS. libero arbitrio è mal posta!
Non è che non si riesca a trovare la risposta giusta, ma è proprio la domanda ad essere sbagliata!
Chi l'ha detto che determinismo e libero arbitrio sono in contrapposizione?

Io ogni giorno faccio delle scelte, (decido di alzarmi e andare al lavoro, oppure di stare a casa, decido di postare su questo forum, ecc...) queste sono delle scelte che io faccio, punto.
La questione di come le faccio è un altra, io sono un essere vivente che segue delle regole e chi sono io (ora) è dato da una serie di cose (quante ore ho dormito sta notte, quali "ricerche" ho fatto ieri sera, il mio dna, la struttura del mio cervello, le esperienze che ho vissuto, ecc...), quell'io-ora mi rappresenta totalmente, quindi se tu mi chiedi "quanto zucchero nel caffè?" io ti risponderò in base a tutto questo insieme di cose e ti dirò "no preferisco prendere un the!" (qui mi sono preso una libertà, bello farlo in questo contesto ;-) ), se la domanda è avrei potuto fare una scelta diversa la risposta e semplicemente no, un altro avrebbe potuto fare una scelta diversa IO-PRIMA ho fatto quella.
Ma l'inconcretezza del concetto di "scegliere" non sta nel fatto di poter privilegiare un opzione rispetto ad un altra, ma nell'avere a disposizione TUTTE le opzioni possibili e solo allora poter scegliere. Prendere l'esempio del caffé e del the é sbagliato poiché la scelta viene fatta su un range limitato di opzioni e quindi puoi effettivamente decidere: per esempio non ti sveglierai mai una mattina e farai colazione con una gustosa tazza di Corn Flakes e acido cloridrico! Per cui ogniqualvolta fai una scelta in realtà stai solo predilegendo l'opzione che assicura maggiormente l'esistenza del sistema corpo. Ovvero non sei altro che un automa. L'unica risposta a cui non puoi permetterti di sbagliare é quella alla domanda posta da me perché determina il fatto stesso se valga la pena vivere o no: pensa se al posto del caffé o del the ci fosse stata la donna che ami.[/quote]

divvyMan a dit:
Ps. per chi si sente sconfortato nel pensare a queste cose qualunque sia la risposta a questa domanda, la realtà semplicemente è così, assegnare un giudizio di merito positivo o negativo che sia è solo una nostra pippa mentale.
Invece da quella pippa mentale puoi accorgerti se stai perdendo tempo e questa vita sia una recita...
 
Haut